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Τρίτη 24 Ιουλίου 2012

THE GAME OF COLOURS AND MANDALA TIME

IL GIOCO DEI COLORI

Perché gli artisti sono speciali?
Chiedete a qualsiasi artista di spiegare come funziona il colore e tutti si lanceranno in un trattato su come i tre colori primari: rosso, blu, giallo formino la "ruota" dei colori...

Era una fredda giornata di gennaio
entrai con discrezione, mista a paura in quella grande aula...
l' Università che frequentavo...
aveva indetto un corso di pittura... teorico-pratico...
e io mi scrissi senza pensarci su
mi si aprì un mondo di colori, di pigmenti, di linee, di curve,
di chiaro scuri, di proporzioni...
di persone folli che potevano parlare per ore, di un colore,
con un enfasi come stessero descrivendo la bellezza in assoluto.
la pittura... spiegare la pittura... ah... e come diceva
Gustave Coubert...

"SE I QUADRI SI POTESSERO SPIEGARE E TRADURLI IN PAROLE, NON CI SAREBBE BISOGNO DI DIPINGERLI".
 
ma io sono testarda e ci proverò lo stesso a trasmettere l'emozione nelle mie parole.

"Innanzi tutto l'emozione! Poi la comprensione" P. GAUGUIN.




Il mondo è a colori, dove c'è luce c'è colore.

La percezione della forma, la profondità e il chiaroscuro sono strettamente connessi alla percezione del colore.
Il colore è un attributo degli oggetti che percepiamo quando c'è luce. La luce è composta da onde elettromagnetiche che si propagano a circa 300.000 chilometri al secondo. Questo significa che i nostri occhi reagiscono all' impatto dell' energia e non alla materia stessa.
L'arcobaleno ha tutti i colori dello spettro solare. I Greci hanno personificato questo spettacolare fenomeno luminoso con Iris, il messaggero degli dei disceso tra gli uomini, agitando le sue ali colorate.
La scienza che applica l'esperienza, spiega che i colori sono i componenti della luce bianca (luce solare o artificiale del giorno). La luce bianca è incolore, ma contiene tutti i colori, come ha dimostrato Isaac Newton.
In questo percorso, diviso in quattro parti, sintetizziamo la storia della pittura occidentale, focalizzandoci sull' evoluzione nell'uso del colore.
Per realizzare questo percorso è bene ricordare che l'analisi del colore, nella pittura, è resa difficoltosa dal deterioramento dei materiali che, col passare degli anni, non solo modificano i valori cromatici, ma si decompongono, oppure sono stati alterati da vernici protettive coprenti, utilizzate nel corso di successivi restauri. Un altro dato da valutare riguarda il collocamento spaziale delle opere. E' ben diverso, ad esempio, osservare un affresco da lontano, sul soffitto di una chiesa, piuttosto che da vicino o su una riproduzione fotografica, con una notevole variazione dei valori cromatici e prospettici.

Giotto (1267-1337) i pittori senesi furono i primi a superare gli schemi precedenti introducendo il senso dello spazio, del volume, caratterizzando le figure nella forma e nel colore, aprendo la strada alle differenziazioni stilistiche successive.

 


Giotto, Storie di San Francesco, il Santo dona il suo mantello a un povero, Basilica Superiore di Assisi



Leonardo da Vinci (1452-1519) evitò ogni vivacità cromatica e compose quadri su modulazioni tonali straordinariamente sottili."L'adorazione dei Magi" è ottenuta esclusivamente a chiaroscuro, in toni seppia. Lo studio della realtà porta Leonardo ad inventare lo sfumato (che gli permette di passare gradualmente da un tono all'altro di colore). Variando la tonalità dello sfumato, tra il punto più vicino e quello più lontano all'osservatore, sviluppa la prospettiva. Un colore è più vivace in primo piano e progressivamente più sfumato verso il fondo, questa variazione è percepita come effetto della distanza, la nitidezza è maggiore in primo piano e meno dettagliata in lontananza. La luce riproduce le diverse condizioni atmosferiche, senza trascurare la resa delle emozioni.  
Secondo Leonardo l' artista doveva studiare la natura per rappresentarla. Così si dedicò allo studio e al disegno di rocce, nuvole, al movimento delle onde e delle correnti, alla crescita degli alberi, agli effetti della luce e delle ombre sugli oggetti e all' anatomia. 


Leonardo da Vinci, Adorazione dei Magi, 1428 c., Firenze, galleria degli Uffizi


Tiziano (1490-1576) nelle sue prime opere isolò e contrappose larghe zone di colore uniforme; inseguito scompose tali zone in tocchi pittorici sempre più freddi e caldi, chiari e scuri, opachi e luminosi, come si vede soprattutto nella "Bella" di Palazzo Pitti a Firenze. Nei dipinti della vecchiaia la composizione si imposta su di un unico colore dominante, ricchissimo di effetti chiaroscurali. Può offrire un esempio di quest'ultima maniera "L 'incoronazione di spine" della Pinacoteca di Monaco.





Matthias Grunewald (c. 1475-1528). contrappose direttamente colore a colore.
Con una grande padronanza della tavolozza, trovò per ogni motivo pittorico il colore corrispondente. L'altare di Isenheim
(sotto) mostra in tutte le sue parti una tal ricchezza di caratteri ed effetti cromatici da potersi definire una composizione di colori spiritualizzata in senso universale.Le quattro parti del dipinto: L'Annunciazione, il Concerto angelico, la Crocifissione, la Resurrezione sono estremamente diverse l'una dall'altra sia per la forma sia per il colore. Allo spirito del singolo tema rappresentato, Grunewald sacrifica l'unità decorativa dell'insieme: supera le regole scolastiche per mantenersi vero ed obiettivo. La forza psichico-espressiva, l'aderenza simbolico-espressiva e simbolico-concettuale, l'evidenza realistica, insomma tutte le possibilità emotive dei colori, sono unitariamente amalgamate in un contesto più profondo.



Proprio così in balia, alla mercé di mani sapienti e coraggiose unite a mente e all' anima...
I colori fanno il loro  gioco...
si uniscono, si mescolano, si nascondono, gioiscono
in un tripudio di festa dove
come in un pianoforte colorato,
il colore è un tasto, l' occhio il martelletto che lo colpisce, l'anima lo strumento dalle mille corde.
Yes i colori producono una patina colorata tra le cui trame si intravede qualcosa di vivo...
La natura scompone la sua bellezza in svariati frammenti perché possiede un CUORE sfuggente di cui la porta è un mistero.
Potremmo spingerci ben più oltre nelle comparazioni e, superando l'aspetto statico, affrontare il parallelismo dei movimenti di suoni e colori... modulazioni, progressioni. Potremmo innalzarci a considerazioni filosofiche e matematiche sul cromatismo, la politonalità, la divisione della tonalità...
Potremmo mostrare che allorché l'artista modella il suono o il colore, al contempo modella la nostra emozione facendo variare il nostro potenziale sentimentale con l' intermediazione della sensazione uditiva o visiva...
Potremmo farlo... ma il mio fine e quello di  condurvi nel gioco dei colori del Tibet... e parlarvi del MANDALA.



Il mio incontro con il Mandala è stato un colpo di fulmine: un guardarsi reciproco ed un innamoramento istantaneo.Sono rimasta incantata e imprigionata dai colori e dalle forme dei vari disegni che in una successione armonica di vuoti e pieni racchiudono il centro della figura. Quel centro o “bindu” che rappresenta il passaggio che schiude la porta verso la parte più intima di noi stessi dalla quale spesso ci allontaniamo proiettandoci troppo all’esterno, dimenticando di “ascoltarci”. E’ iniziata così la mia storia con il Mandala un percorso che durante gli anni mi ha portata a srotolare, sciogliere riannodare, il filo della mia esistenza fatta di contraddizioni, luce, ombra, vuoti, pieni, esaltazione e sofferenza, seguendo il ciclico fluire delle stagioni e il ritmo di contrazione ed espansione del mio respiro. Una strada molto spesso in salita, altre volte in rovinosa discesa verso luoghi bui senza apparenti vie di uscita, ma il Mandala è stato come il gomitolo nel Labirinto di Cnosso: ogni disegno rappresentava un piccolo passo verso il mio “centro”, una maniera per ricontattare quell’energia, dispersa in tante battaglie inutili perché non consapevoli, che mi è servita per pulire dai detriti e portare alla luce le risorse, di cui ogni essere umano è fornito, per affrontare finalmente in faccia “il terribile”, stare a mollo nel dolore, entrarci, sapendo che è la sola via per lasciarlo alle spalle. Compiere fino in fondo il processo di liberazione che consiste appunto nell’evocare, sperimentare, com-prendere, cioè “prendere con sé” per poi reintegrare e unificare. Un viaggio dunque che partendo dal centro ritorna al centro perché è da lì che irradiano i fantasmi e i mostri della nostra coscienza ed è soltanto dalla loro fonte che possono essere riassorbiti, ed è dal centro che sboccia un nuovo inizio: il fiore del Sé, inteso come ESSERE al mondo, gioia di vivere, fiducia in sé, divenendo quello che si è.
La parola sanscrita Mandala significa centro, cerchio. Essa si riferisce ad una immagine simbolica in cui convivono due forme geometriche fondamentali: il quadrato che indica l’armonia da raggiungere nel mondo materiale, al fine di poter poi conseguire la perfezione spirituale rappresentata dal cerchio ,oltre queste due figure troviamo una schiera di personaggi, simboli e motivi ornamentali, che rappresentano le relazioni intercorrenti tra i diversi piani di realtà. Il Mandala è un archetipo che nasce dall’anima umana ed esiste da sempre, compare infatti in ogni cultura in diversi tempi ed il suo uso è sempre rituale e sacro. Nel buddismo è considerato un prezioso strumento di meditazione che consente tramite esercitazioni di livello sempre più alto l’elevazione spirituale di chi lo pratica. Nella tradizione tibetana, un Mandala è composto dai 5 elementi che compongono il nostro universo:
la terra, giallo... fermezza, solidità, fiducia, accoglienza. Dà la vita
l’acqua, bianco... fluidità, flessibilità, coesione. Armonizza la vita
il fuoco, rosso... sole, calore, vitalità. Matura la vita
l’aria, il verde... respiro della terra, scambio, comunicazione... un solo soffio fa vibrare l’universo intero.
Anima la vita.
lo spazio, blu... l’ infinito, la libertà. Il seme può aprirsi, il fiore schiudersi, l’ albero crescere e l’ uomo maturare. Accoglie la vita.



                   (8 colori complementari)

Rosso: stimola e aumenta la prontezza
Arancione: dà gioia e porta allegria
Giallo: positivo e luminoso
Verde: armonizza ed equilibra
Turchese: rinfrescante e calmante
Blu: tranquillizzante e calmante
Viola: favorisce la consapevolezza interiore
Magenta: amore e compassione.

Il ROSSO: 1° colore dello spettro, parla di motivazione di stimolo, attività e volontà. Porta con se nuova vita e nuovi inizi. La sua energia è primaria. Viene associato con il calore e l’eccitazione, con l’iniziativa e la voglia di fare, e con lo spirito dell’avventura che ci risolleva. Persistenza, forza fisica, decisione e potere, sono i suoi tratti tipici. Benevolenza ed indulgenza sono due splendide qualità che appartengono a questo colore, insieme a prosperità e gratitudine. L’amore fisico e la passione carnale sono sinonimi del rosso. ESTROVERSO, STIMOLA VITALITA’.
L’ARANCIONE è estroverso e deciso come il rosso, ma in modo più costruttivo. L’arancione riflette l’entusiasmo unito ad una vivacità naturale ed istintiva. Questo colore è “provvidenziale”, e porta con sé, coraggio, forza, spontaneità e un atteggiamento positivo nei confronti della vita. Comunicatività, movimento e spirito d’iniziativa sono spesso legati a questo colore, il cui attributo più elevato è la felicità totale.
Il GIALLO è il colore più luminoso dello spettro, ed è quello che più assomiglia al sole. Porta con sé la speranza e la sensazione che finirà tutto bene. Ha un’aria radiosa, luminosa, allegra e vivace. Il giallo è di mentalità aperta e capace di ispirare; brilla e illumina, e alla sua vibrazione più positiva corrispondono saggezza e conoscenza. Emana logica e ragionevolezza, ed è in sintonia con la discriminazione intellettuale, l’acume e la risolutezza.
L’energia del VERDE riflette la capacità di condividere, l’adattabilità, la generosità e la cooperazione. Placa le emozioni, facilità la capacità di giudizio, e suggerisce consapevolezza e comprensione. E’ l’immagine della sicurezza e della protezione, e crea l’ambiente adatto a prendere le giuste decisioni. Dal naturale senso di giustizia del verde hanno origine spazio, libertà, armonia ed equilibrio. Il verde segnala il rinnovamento della vita, e la sua vibrazione più elevata riflette lo spirito dell’evoluzione.
Il TURCHESE possiede una vibrazione costante che non opprime e non si impone mai, in nessun modo. La sua aura di prontezza e consapevolezza assicura una notevole capacità di espressione. Questo colore chiaro e brillante ha una sua qualità di attenzione e apertura mentale che emana benessere. E’ tollerante, servizievole ed entusiasta. Il turchese fresco offre l’opportunità di cambiare e di raggiungere il massimo livello di trasformazione.
Il BLU segna l’ingresso nei regni più profondi dello spirito, e una delle sue caratteristiche più elevate è l’ispirazione. Il blu fa parte dello spettro freddo. Grazie alla sua immobilità e fede questo colore ispira devozione e fiducia. E’ un colore molto popolare, associato con il dovere, la bellezza e il tatto. La serenità del blu porta con sé pace, fede e sensazioni terapeutiche rilassanti cariche d’amore. La sua fluidità e la forza pacata di cui dispone sono caratteristiche molto gradevoli che suscitano ammirazione.
Il VIOLA riflette dignità, nobiltà e rispetto di sé. E’ il colore della regalità e, ai livelli più elevati, vibra con la forza dell’integrazione e delle completezza. Quando per mezzo dell’energia psichica la sua qualità innata e il sintonia con visione e intuizione, il viola diventa l’artefice del destino umano. Capacità artistiche, tolleranza e considerazione sono associate al viola. Il suo potere calmante e consolante rappresenta una forma di idealismo pratico permeato di umiltà.
Il MAGENTA è il colore più raffinato e sottile, in grado di trasformare il desiderio nel suo equivalente fisico. .Dedizione, rispetto, gratitudine e impegno, sono legati a questo colore, che esprime l’idealismo nella sua forma più pura ed elevata. Il magenta è l’ultimo tra i colori, e porta con sé un grado elevato di comprensione e maturità come conseguenza del suo passaggio attraverso tutti gli altri colori. Una certa abilità amministrativa e una forte compassione sono tipici di questo colore. Il magenta è gentile, caldo, corroborante e protettivo, e l’amore incondizionato o spirituale ne è la sua massima espressione.


Dipingere o colorare Mandala ci aiuta a scoprire in quale fase della vita siamo, in quale disposizione d’animo ci troviamo: tutti possono esprimersi attraverso i Mandala.
I Mandala servono per creare l’ordine interno, per ascoltare la voce interiore, per concentrarsi sul proprio sé e per esprimere la propria totalità.
Le forme mandaliche rafforzano la mente risvegliando i punti energetici della corteccia cerebrale e ripercorrono l’energia immagazzinata nel nostro corpo. Il Mandala è un ottimo percorso terapeutico, un’autodiagnosi, che può risvegliare parti assopite del corpo e della mente, se ci si abbandona alle sensazioni e libere associazioni attuate dal cervello.

Il Mandala evidenzia le varie forme della coscienza e il percorso da realizzare per poter raggiungere l’illuminazione. Evoca un percorso psicologico di esplorazione interiore e annulla tutte le dispersioni mentali che sviano la ricerca dell’equilibrio e della centralità. Eliminando le fluttuazioni del pensiero si concentra l’attenzione sul punto voluto, “riprogrammando” il cervello in maniera autonoma.
Il Mandala dei Sassoni dimostra come la tradizione celtica sia sopravvissuta alla conquista sassone. In questa spilla motivi sassoni convivono con motivi celtici. Sotto, il Mandala degli antichi Germani mostra come i popoli germanici (vedi rappresentazione nella ruota solare svedese Gotland), fossero uniti spiritualmente al Mandala, ritrovato ai tempi delle antiche tribù guerriere di Sciti, Goti, Sassoni e altri.
Una visione più moderna del Mandala è quella computerizzata: la maggioranza del mondo tecnologico si rifà in gran parte al Mandala, dal progresso della ruota nei suoi innumerevoli aspetti, al prodotto più recente del mondo polarizzato dei contrasti che rappresenta. Utilizzando il computer è possibile imitare anche gli antichi modelli di rosoni e vetrate, con esiti sorprendenti e una velocità stupefacente.



Lo squilibrio di uno solo di questi elementi incide sull’equilibrio dell’ universo intero.
Sempre secondo la tradizione buddhista tibetana, il Mandala viene disegnato per terra su una superficie consacrata con riti appropriati; per tracciare le linee e disegnare le figure si adopera, di solito, la polvere di diversi colori la cui scelta è determinata dal singolo settore su cui le figure saranno tracciate. I Mandala hanno forme e colori diversi, secondo il rituale o il tipo di meditazione, la loro raffigurazione ha comunque alcune costanti come l’orientamento che ha come partenza l’est per poi proseguire verso destra con il nord, ovest, sud. Alle porte dei quattro punti cardinali corrispondono i quattro elementi: est =>aria, nord=> acqua, sud=> fuoco, ovest=> terra, il centro è lo spazio. Gli stessi elementi, sotto forma di cerchi concentrici circondano e proteggono un giardino circolare all’ interno del quale è inscritto un perimetro quadrato di mura con quattro porte che segnano i quattro punti cardinali.




Da dove nasce il Mandala? Il simbolo del cerchio appartiene ai primordi della storia umana. I graffiti preistorici trovati in Europa, Africa e America presentano il motivo del cerchio e della spirale, i primi scarabocchi dei bambini di tutte le culture hanno forma circolare e questo parallelismo, se ci pensiamo, è affascinante: ognuno ripercorre la strada verso la coscienza e ciò che fu conquistato a fatica da individui adulti migliaia di anni fa, oggi è ripetuto da bambini che ricapitolano rapidamente lo sviluppo storico dell’umanità verso il loro viaggio verso la maturità. Come mai il cerchio è un simbolo così carico di significato? Se partiamo dalla nostra storia biologica noi deriviamo da un piccolo uovo rotondo appeso nell’utero materno. L’utero poi ci avvolge come uno spazio sferico, al momento della nascita una serie di fasci muscolari circolari ci sospingono attraverso la forma tubolare del canale uterino e usciamo nel mondo attraverso una apertura circolare. Una volta nati ci troviamo su un pianeta di forma sferica che percorre un orbita circolare attorno al sole anch’esso un cerchio come la luna, le stelle e ogni altro pianeta facente parte dell’universo. Vediamo così come la forma circolare faccia parte del nostro DNA, sia inscritta nel nostro corpo che oltretutto è composto di atomi anch’essi circolari. E’ possibile, quindi, che la memoria genetica del corpo, le riunioni in cerchio attorno al fuoco e l’ esempio evidente del sole e della luna abbiano fornito ai nostri progenitori l’idea della forma circolare come simbolo della coscienza, della vita, e della morte e rinascita. Sviluppatosi probabilmente da questa idea originaria, il cerchio entrò a far parte dei miti della creazione di molte culture, infatti si ritrovano miti creazionistici fondati sull’idea del cerchio in Europa, in Africa, in India, nei nativi Americani, in Oriente. Dai miti della creazione alla considerazione del cerchio come contenitore o evocatore di esperienza sacre il passo è breve; molti riti religiosi, infatti, iniziano tracciando un cerchio sacro, vi sono poi alcune cerimonie che ricorrono al movimento circolare per indurre uno stato di estasi (ad esempio la danza dei dervisci). Lo spazio all’ interno del cerchio rituale diventa uno spazio sacro e il solo gesto di disegnare il cerchio è un' azione sacra, infatti è considerato l’atto, che mette, chi lo fa, in comunicazione con le divine armonie dell’ universo.
Colorare o disegnare un mandala ha effetti stimolanti sulla fantasia, e nello stesso tempo aiuta a sviluppare autostima nelle proprie capacita, un senso diffuso di calma e tranquillità, armonia e facilita la concentrazione. 
I colori, l' energia sono validi strumenti per la crescita spirituale e riequilibrio energetico. 
Lo scopo dei mandala individuali è creare un’ armonia interiore, in modo che l’individuo possa porsi nei confronti dell’esterno con maggiore altruismo, chiarezza, compassione e gioia, consapevole di essere solo una parte di una più ampia corrente.
e ALLORA...

Oggi non ho voglia di essere triste
voglio per un attimo sorridere
accantonare tutto ciò che fa male
per un attimo solo io voglio essere... QUESTO E' L' INIZIO...
La felicità va cercata, va meritata, va conquistata.
Non è un diritto acquisito, per nessuno di noi.
Nella vita saranno poche le occasioni in cui saremo veramente felici, e quando ci capitano dobbiamo viverle, imprimerle a fuoco nella mente e nel cuore, perché un solo secondo di felicità può spazzar via giorni, mesi o anni di sofferenze.
Ecco perché quei momenti sono preziosi... ecco perché vanno ricordati e custoditi  dentro di noi.
Ci fanno sentire vivi, ma soprattutto, ci danno la certezza che non siamo vissuti invano.
Spingendoci oltre ciò che gli occhi vedono penetrando nel profondo dell' iride, là dove i colori si mischiano si riesce a scorgere l'essenza di ciò che la nostra anima cela.
Provate, cercate, guardate, vedete, la vostra vita a colori, all' inizio sarà difficile, ma voi non rinunciate, avanti, coraggio, si aprirà un mondo di colori non ancora conosciuti.



Lo senti quando qualcosa si sta avvicinando a te...
è come un soffio di vento improvviso...
un soffio che giunge quando tutto è fermo...
quando tutto è calmo e quieto.
Non senti nulla... e improvvisamente arriva il tuo colore.

2 σχόλια:

  1. In the end, the word "mandala" is from the ancient language of Sanskrit. Loosely translated to mean "circle," a mandala is far more than a simple shape.
    It represents wholeness, and can be seen as a model for the organizational structure of life itself, a cosmic diagram that reminds us of our relation to the infinite, the world that extends both beyond and within our bodies and minds.

    Fantastic work Nadia.
    You covered the subject in a fair and comprehensive manner.

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  2. I Mandala rappresentano il simbolismo magico dell’Universo, nella costruzione entro “il cerchio eterno” della ruota della vita. Diffuso nella maggior parte delle religioni, riconducono l’uomo al Creatore, al Divino: Greci, Egizi, Navaho e i monaci buddisti tibetani hanno costruito Mandala, che rappresentano l’illusione della vita terrena e, in alcuni casi, la filosofia karmica. Anche il cristianesimo ha contribuito ad inserire magnifici Mandala nelle finestre di vetro e nei rosoni delle chiese e cattedrali (la più famosa è il Rosone Nord della cattedrale di Chartres in Francia). Con splendidi mosaici sono decorate anche le moschee mussulmane. Il Mandala, quale conoscenza dell’uomo nella sua universalità, è apparso continuamente nelle sue costruzioni, rituali e forme d’arte. La reintroduzione del concetto di Mandala nel contesto culturale dei popoIi Occidentali, riscoperta attraverso Carl G. Jung, lo individuò come simbolo fondamentale della tradizione alchemica dell’Occidente, ponendolo come forma d’arte integrativa con valore terapeutico, nel processo di individuazione dei suoi pazienti. I Mandala sono antiche immagini magiche, simboliche, strumenti visivi meravigliosi per la meditazione, portano prosperità e buon auspicio e sono essenzialmente veicoli per la concentrazione della mente, che ha così la possibilità di liberarsi dalle sue catene abituali. Il suo alto valore terapeutico consiste proprio nel proiettare i propri complessi mentali nel reticolo cosmico del Mandala, esorcizzando così la propria mente che si libera di tutte le sue ossessioni. L’intento è di portare l’uomo all’AUTO-ORIENTAMENTO. Una volta percepito l’impulso verso l’interezza, l’uomo l’applica a tutto quello che fa, dando una motivazione ai suoi pensieri, e permeando tutte le sue attività.

    YES FOIVOS IL MANDALA E' IL CERCHIO DELLA VITA.........GRAZIE DEL COMMENTO....
    MI HAI STUPITO IN MANIERA POSITIVA....COMPLIMENTI.

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