ROSSO......NERO
un modus vivendi
“Il colore è l'espressione di una virtù nascosta”(Marguerite Yourcenar)
Non fatevi ingannare dal titolo... non c'entrano nulla Stendhal... Edgar Allan Poe... Verga... Pasolini... Pirandello... succede... di sentire dentro indomite e incontrollate sensazioni, emozioni... più o meno come camminare senza pensare... e allora ti perdi... e ti vengono in mente 2 colori... il Rosso e il Nero... e allora la favola comincia... e le dita scrivono più veloce della tua mente del tuo cuore... succede...
...E se fossi nata... prima di Te... prima della mia assenza...? Chiede Nero al Rosso... il mio Rosso... carico di paure... di passioni... di sogni... "- giovane è il tempo... mia cara Nero... mi disse a denti stretti... al di là delle parole... di musiche che nascono e crescono... al di là del gelo del mondo... e del passo dei vecchi -" gggrrrrr... il Rosso... si ostina ad avere il controllo su tutto... questa è una cosa che mi fà imbestialire... e lui lo sa... sembra che goda del fatto che riesca a intimorirmi... innervosirmi... ancora dopo tanto tempo... il mio bellissimo e dominante Rosso...
Opsss... credo che Rosso abbia... sentito il mio pensiero... mi guarda con i suoi occhi dolci... penetranti... severi... poi inclina la testa come per osservarmi da un'altra angolazione... mi prende la mano e mi avvicina a lui... e nell'orecchio mi sussurra... Nero... Nero... sei così leggera dentro... si dentro... "-perché mi guardi così chiesi?-"... il Rosso rispose... "-perché non esiste nulla in questo momento che valga la pena di essere visto... più di te-".
Questi due colori così profondi... sensuali, uguali nell'anima ma profondamente diversi... il colore assume un significato molto importante anche in ambito letterario. Se in campo artistico il colore è essenzialmente presente perché fa parte dell’opera, in letteratura diventa la chiave di lettura capace di trasmettere tutti gli stati d’animo, le emozioni, i ricordi e i desideri degli autori. Gli scrittori utilizzano il colore per creare delle unioni e delle corrispondenze tra i sensi, o raffigurare con metafore aspetti e situazioni del reale.
Il tema del colore quindi, è stato nel corso dei secoli un elemento di stimolo non solo nell'immaginario culturale e figurativo, ma anche nella dimensione della quotidianità con complesse valenze simboliche ed espressive, trasferite molto spesso nella dimensione creativa del testo letterario.
Giovanni Pascoli, ad esempio, attraverso le descrizioni cromatiche delle sensazioni che possono comunicare i fiori è stato in grado di generare emozioni e conferire molteplici significati simbolici alle cose attraverso il colore. In “Digitale purpurea” e nel “Gelsomino notturno”, il colore rosso diventa il simbolo della tentazione, della trasgressione capace di evidenziare con forza la carica passionale.
I colori di Flaubert... invece sono disarmanti... vorrei farveli capire, vedere tramite "Madame Bovary"... e nello specifico... nel personaggio di Emma...
Il rosso e il nero nel romanzo corrispondono ad una simbologia cromatica, diffusamente riconosciuta, basata su associazioni di idee. Il rosso infatti significa passione, amore, adulterio; è colore lussurioso, che imporpora le gote di Emma (da giovinetta ai Bertaux come da adultera alla Huchette); è colore principe dell'alcova matrimoniale e non. Il passo seguente ne fornisce un ottimo esempio:
Questo poeta austriaco visse dal 1887 al 1914 e la sua produzione artistica è formata da un centinaio di componimenti. La sua vita influenzò molto le sue opere: un difficile rapporto con i genitori, la dipendenza dalla droga, il rapporto incestuoso con la sorella Grete e la prima guerra mondiale sono i temi principali delle sue poesie. Trakl utilizzò il colore come mezzo di comunicazione con il lettore; l'elemento cromatico cattura immediatamente l'attenzione rendendo partecipe chi legge degli avvenimenti descritti dal poeta. In particolare alcune poesie sono caratterizzate da una forte presenza del colore; ad esempio il seguente componimento intitolato " Concertino".
Un rosso che ti scuote come in sogno:
Il sole che attraversa le tue mani.
Senti il cuore impazzito dalla gioia
Prepararsi in silenzio ad un'azione.
..............................
Con Cesare Pavese abbiamo l'intuizione del reale attraverso il colore... lui scrisse... "il colore "vivo" del papavero non è un sogno... ma un segno efficace della realtà del vivere"... Il proprio della contemplazione è invece di fermarsi al sentimento diffuso e vivace che sorge in noi al contatto con le cose"... dapprima l’intuizione della realtà lascia lo scrittore ammirato, sorpreso, desideroso di vivere in maniera sana e forte; successivamente l’elaborazione interiore però vela di ombre e di incertezze, di dubbi e di fragilità questa intuizione iniziale... qui si gioca anche il senso dell’espressione artistica di Pavese. C’è un racconto dal significativo titolo di "Vocazione"... che inizia così: "Ricordo quanti papaveri si vedevano dalla finestra nella campagna, e quelli non me li ero certo sognati. Colori così vivi non si sognano e poi ho sempre osservato che di un sogno non si ricordano i particolari inutili". L’immagine vivida di questa... cosa vera... gli comunica un senso incrollabile di fiducia.
Ma... non è mai la morte a vincere il destino... quando cala il sipario ed è finito il gioco... anche i pensieri divengono farfalle...
UNA STAGIONE ALL' INFERNO
UN TEMPO, SE MI RICORDO BENE
"Un tempo, se mi ricordo bene, la mia vita era un festino in cui tutti i cuori si aprivano, tutti i vini scorrevano.
Una sera, ho preso la Bellezza sulle mie ginocchia. -E l'ho trovata amara-. E l'ho ingiuriata.
Mi sono armato contro la giustizia.
Sono fuggito. O streghe, o miseria, o odio, a voi è stato affidato il mio tesoro!
Riuscii a far svanire nel mio spirito tutta la speranza umana. Su ogni gioia per soffocarla ho fatto il balzo sordo della bestia feroce.
Ho invocato i carnefici, per addentare, morendo, il calcio dei loro fucili. Ho invocato i flagelli per soffocarmi con la sabbia, il sangue. La sventura è stata il mio Dio. Mi sono disteso nel fango. Mi sono asciugato al vento del delitto. E ho giocato dei brutti tiri alla follia.
E la primavera mi ha portato l'orribile risata dell'idiota.
Ora, proprio di recente, sul punto di fare l'ultimo crac! ho pensato di ricercare la chiave del festino antico, dove avrei forse ritrovato l'appetito.
La carità è questa chiave. - Questa ispirazione prova che ho sognato!
«Resterai iena ecc...» ribatte il demonio che mi incoronò di così amabili papaveri. «Raggiungi la morte con tutti i suoi appetiti, e il tuo egoismo e tutti i peccati capitali».
Ah, ne ho avuto fin troppo: - Ma, caro Satana, te ne scongiuro, una pupilla meno irritata! e in attesa delle piccole vigliaccherie in ritardo, per voi che amate nello scrittore l'assenza delle facoltà descrittive o istruttive, stralcio questi pochi turpi foglietti dal mio taccuino di dannato".
Qui i colori rosso e nero... non sono dichiarati... ma notevolmente... impliciti.
...Ma come in un perfido gioco... qualcuno definisce il nero, non un colore, ma l'assenza di un colore, il colore "della non vita"mentre io lo considero l'essenza di colore... (così come il bianco racchiude tutti i colori)... quindi è colore...
Il Nero... è usato nel descrivere il pelo (Levitico 13:31), i capelli (Matteo 5:36), i cavalli (Zaccaria 6:2, 6), la pelle (Giobbe 30:30) e il sole (Rivelazione 6:12). In Rivelazione 6:5, 6 il cavallo nero rappresenta la carestia. Le Scritture menzionano anche il “marmo nero” e il “belletto nero”... Ester 1:6; Geremia 4:30.
Il Rosso molto vivace, menzionato in riferimento a filo, corda, panno e vesti, nonché ai peccati. (Genesi 38:28, 30; Numeri 4:8; Giosuè 2:18; Geremia 4:30; Matteo 27:28; Isaia 1:18) La “bestia selvaggia” descritta in Rivelazione 17 è di colore scarlatto (versetto 3), cosa che la distingue dalla “bestia selvaggia” del capitolo 13. La meretrice che siede sulla bestia selvaggia di colore scarlatto è vestita di porpora e scarlatto. (Rivelazione 17:3-5) Perciò la visione simboleggia vividamente le pretese regali della “bestia” e il lusso e la regalità della donna che la cavalca. Nelle icone il rosso viene utilizzato come simbolo della materialità che colui che è raffigurato ha avuto prima della sua morte e dell'eventuale ascesa al cielo quindi i colori riprendono il simbolismo del contesto in cui l'uomo li usa...
Opsss... credo che Rosso abbia... sentito il mio pensiero... mi guarda con i suoi occhi dolci... penetranti... severi... poi inclina la testa come per osservarmi da un'altra angolazione... mi prende la mano e mi avvicina a lui... e nell'orecchio mi sussurra... Nero... Nero... sei così leggera dentro... si dentro... "-perché mi guardi così chiesi?-"... il Rosso rispose... "-perché non esiste nulla in questo momento che valga la pena di essere visto... più di te-".
Questi due colori così profondi... sensuali, uguali nell'anima ma profondamente diversi... il colore assume un significato molto importante anche in ambito letterario. Se in campo artistico il colore è essenzialmente presente perché fa parte dell’opera, in letteratura diventa la chiave di lettura capace di trasmettere tutti gli stati d’animo, le emozioni, i ricordi e i desideri degli autori. Gli scrittori utilizzano il colore per creare delle unioni e delle corrispondenze tra i sensi, o raffigurare con metafore aspetti e situazioni del reale.
Il tema del colore quindi, è stato nel corso dei secoli un elemento di stimolo non solo nell'immaginario culturale e figurativo, ma anche nella dimensione della quotidianità con complesse valenze simboliche ed espressive, trasferite molto spesso nella dimensione creativa del testo letterario.
Giovanni Pascoli, ad esempio, attraverso le descrizioni cromatiche delle sensazioni che possono comunicare i fiori è stato in grado di generare emozioni e conferire molteplici significati simbolici alle cose attraverso il colore. In “Digitale purpurea” e nel “Gelsomino notturno”, il colore rosso diventa il simbolo della tentazione, della trasgressione capace di evidenziare con forza la carica passionale.
I colori di Flaubert... invece sono disarmanti... vorrei farveli capire, vedere tramite "Madame Bovary"... e nello specifico... nel personaggio di Emma...
Il rosso e il nero nel romanzo corrispondono ad una simbologia cromatica, diffusamente riconosciuta, basata su associazioni di idee. Il rosso infatti significa passione, amore, adulterio; è colore lussurioso, che imporpora le gote di Emma (da giovinetta ai Bertaux come da adultera alla Huchette); è colore principe dell'alcova matrimoniale e non. Il passo seguente ne fornisce un ottimo esempio:
"Le lit était un grand lit d'acajou en
forme de nacelle. Les rideaux de levantine rouge, qui descendaient du plafond,
se cintraient trop bas du chevet évasé ; et rien au monde n'était beau comme sa
tête brune et sa peau blanche se détachant sur cette couleur pourpre, quand, par
un geste de pudeur, elle se fermait ses deux bras nus, en se cachant la figure
dans les mains..."
Il rosso, moltiplicato dalle tende di
levantina che scendono dal soffitto giù in basso, sembra fatto apposta per
l'intimità della passione così come il nero sembra preparare il lettore al
tragico finale della storia affiorando sempre più - in semplici descrizioni come
anche in metafore e in funesti presagi - nella terza ed ultima parte del
romanzo. Qui Flaubert spoglia la sua eroina di tutti i colori vivaci che ha
indossato nelle prime due parti
per metterne in risalto il pallore grazie a sfondi, vestiti e veli neri
fino alla scena della morte di Emma:
"Il fallut soulever un peu la tête, et
alors un flot de liquides noires sortit, comme un vomissement, de sa bouche."
Ne L'Education sentimentale il
nero colora spesso le vesti di Madame Arnoux:
"L'effet de l'apparition de Marie Arnoux est
immédiatement nié par la disparition du désir de possession
physique."
Come non legare questa sorta di messa a morte del possesso fisico al colore
nero? Questo nesso viene evocato esplicitamente in un passo del
romanzo:
Il était empêché, d'ailleurs, par une
sorte de crainte religieuse. Cette robe, se confondant avec les ténèbres, lui
paraissait démesurée, infinie, insoulevable ; et précisément à cause de cela son
désir redoublait. Mais, la peur de faire trop et de ne pas faire assez lui ôtait
tout discernement...
Attraverso l'immagine delle tenebre, viene
resa cromaticamente l'impossibilità da parte di Frédéric di soddisfare il
desiderio della carne: ciò che vivono i due protagonisti del romanzo è, secondo
Leclerc, una sorta di adulterio platonico, sancito dall'eccesso di passione...
Ogni colore secondo Vasily Kandinsky, pittore astrattista russo che visse tra il
1866 e il 1944, possiede un suono che è possibile percepire grazie all'anima.
Un'artista crea un'opera guidato da una necessità interiore che lo spinge a
scegliere determinati colori creando quindi una sinfonia nuova ed irripetibile;
come Kandinsky spiega ne "Lo spirituale nell'arte".
Il colore viene principalmente usato nella pittura, l'arte che riesce meglio ad esprimere l'incontro tra il colore stesso e la forma; quest'ultima può contribuire alla creazione di un nuovo suono. A differenza della pittura o della musica, la scrittura non è in grado di esprimere questi suoni con la stessa intensità: essi appaiono sbiaditi e flebili. Kandinsky scrisse: "Le tonalità cromatiche, come quelle musicali, hanno un'essenza più sottile, danno emozioni più sottili, inesprimibili a parole. Per questo le parole sono e restano accenni, segni abbastanza esteriori dei colori".
Il colore nella scrittura è sempre associato ad un oggetto o ad un'emozione in modo da renderli più vividi nella mente del lettore.
Un autore che utilizzò questa tecnica fu Georg Trakl. Egli, come Kandinsky, capì che ogni colore suggerisce un'emozione o uno stato d'animo e quindi un suono che fa vibrare l'anima del lettore come se guardasse un dipinto o ascoltasse una sinfonia. Nonostante l'affermazione di Kandinsky, Trakl trovò il modo di far giungere all'anima del pubblico dei suoni chiari e distinti creando armonie uniche.
Il colore viene principalmente usato nella pittura, l'arte che riesce meglio ad esprimere l'incontro tra il colore stesso e la forma; quest'ultima può contribuire alla creazione di un nuovo suono. A differenza della pittura o della musica, la scrittura non è in grado di esprimere questi suoni con la stessa intensità: essi appaiono sbiaditi e flebili. Kandinsky scrisse: "Le tonalità cromatiche, come quelle musicali, hanno un'essenza più sottile, danno emozioni più sottili, inesprimibili a parole. Per questo le parole sono e restano accenni, segni abbastanza esteriori dei colori".
Il colore nella scrittura è sempre associato ad un oggetto o ad un'emozione in modo da renderli più vividi nella mente del lettore.
Un autore che utilizzò questa tecnica fu Georg Trakl. Egli, come Kandinsky, capì che ogni colore suggerisce un'emozione o uno stato d'animo e quindi un suono che fa vibrare l'anima del lettore come se guardasse un dipinto o ascoltasse una sinfonia. Nonostante l'affermazione di Kandinsky, Trakl trovò il modo di far giungere all'anima del pubblico dei suoni chiari e distinti creando armonie uniche.
Questo poeta austriaco visse dal 1887 al 1914 e la sua produzione artistica è formata da un centinaio di componimenti. La sua vita influenzò molto le sue opere: un difficile rapporto con i genitori, la dipendenza dalla droga, il rapporto incestuoso con la sorella Grete e la prima guerra mondiale sono i temi principali delle sue poesie. Trakl utilizzò il colore come mezzo di comunicazione con il lettore; l'elemento cromatico cattura immediatamente l'attenzione rendendo partecipe chi legge degli avvenimenti descritti dal poeta. In particolare alcune poesie sono caratterizzate da una forte presenza del colore; ad esempio il seguente componimento intitolato " Concertino".
Un rosso che ti scuote come in sogno:
Il sole che attraversa le tue mani.
Senti il cuore impazzito dalla gioia
Prepararsi in silenzio ad un'azione.
..............................
Ogni colore suggerisce un suono diverso ed una diversa reazione.
Il rosso agisce sull'interiorità in modo molto vivace. Esso è il colore delle passioni profonde come il suono al quale corrisponde. Questa tinta potrebbe essere paragonata al suono grave di un violoncello ma, se resa più chiara dal bianco, diventerebbe più acuta come il suono del violino; mentre sarebbe una tuba se venisse aggiunto del nero. In questa poesia il rosso è un violino che irrompe con la sua intensità capace di scuotere anche in sogno.
Il rosso agisce sull'interiorità in modo molto vivace. Esso è il colore delle passioni profonde come il suono al quale corrisponde. Questa tinta potrebbe essere paragonata al suono grave di un violoncello ma, se resa più chiara dal bianco, diventerebbe più acuta come il suono del violino; mentre sarebbe una tuba se venisse aggiunto del nero. In questa poesia il rosso è un violino che irrompe con la sua intensità capace di scuotere anche in sogno.
Georg Trakl è un poeta che cerca di rappresentare la realtà, o la sua realtà
interiore, mostrandola in tutta la sua crudezza, senza tralasciare il minimo
dettaglio. Le immagini che l'autore ci propone sono istantanee, la mente le
visualizza rapidamente ed i colori che tingono immediatamente ogni oggetto e
persona producono un suono che, mescolato ad altri, crea una sinfonia udibile
solamente dall'anima.
Questo è il caso della seguente poesia: "In riva alla palude".
Questo è il caso della seguente poesia: "In riva alla palude".
In riva alla palude
Viandante al vento nero; piano mormora il secco canneto
Nella pace della palude. Nel cielo grigio
Passa uno stormo di uccelli selvatici;
Volando di sbieco su foschi acquitrini.
Tumulto. Da una capanna cadente
Svolazza con ali nere putredine;
Storpie betulle sospirano al vento
Viandante al vento nero; piano mormora il secco canneto
Nella pace della palude. Nel cielo grigio
Passa uno stormo di uccelli selvatici;
Volando di sbieco su foschi acquitrini.
Tumulto. Da una capanna cadente
Svolazza con ali nere putredine;
Storpie betulle sospirano al vento
....................................................
Qui il nero rappresenta qualcosa di spento, di immobile.
Musicalmente è la pausa finale: dopo questa non si avverte più nessun suono. Se
il colore è apposto su una superficie nera allora quest'ultimo acquista forza e
vigore ed il suono è più vibrante che mai.
Il vento nero è un presagio di sventura, di morte; infatti soffia in un luogo in cui tutto è in putrefazione.
Il vento nero è un presagio di sventura, di morte; infatti soffia in un luogo in cui tutto è in putrefazione.
Hesse invece... esprime un senso di solitudine spirituale, spesso temperato dalla saggezza e dal misticismo della
filosofia orientale.
Le sue opere sono impegnate a propagandare
un profondo rinnovamento dell’uomo... dove possa ricomporsi in un’armoniosa unità l’eterno contrasto tra natura e spirito... fra istinto e ragione. In Garofano il rosso è il colore dell’amore e della passione.
Garofano
Garofano rosso fiorisce in giardino,
irradia profumi d’amore,
non vuole dormire, non vuole aspettare,
un impulso, uno solo, ha, il garofano:
più in fretta, più ardente e selvaggio fiorire!
E vedo una fiamma rifulgere viva,
e il vento ne attizza il rossore,
e lei trema, lei palpita di desiderio,
un impulso ha la fiamma, uno solo:
più in fretta, più in fretta bruciare e finire!
O tu nel mio sangue, nell’intimo mio,
che vuole il tuo sogno, tu amore?
Non vuoi scorrere in piccole gocce,
in fiumane, in schiumanti maree tu vuoi solo
dissiparti, esaurirti, morire!
Con Cesare Pavese abbiamo l'intuizione del reale attraverso il colore... lui scrisse... "il colore "vivo" del papavero non è un sogno... ma un segno efficace della realtà del vivere"... Il proprio della contemplazione è invece di fermarsi al sentimento diffuso e vivace che sorge in noi al contatto con le cose"... dapprima l’intuizione della realtà lascia lo scrittore ammirato, sorpreso, desideroso di vivere in maniera sana e forte; successivamente l’elaborazione interiore però vela di ombre e di incertezze, di dubbi e di fragilità questa intuizione iniziale... qui si gioca anche il senso dell’espressione artistica di Pavese. C’è un racconto dal significativo titolo di "Vocazione"... che inizia così: "Ricordo quanti papaveri si vedevano dalla finestra nella campagna, e quelli non me li ero certo sognati. Colori così vivi non si sognano e poi ho sempre osservato che di un sogno non si ricordano i particolari inutili". L’immagine vivida di questa... cosa vera... gli comunica un senso incrollabile di fiducia.
Ma... non è mai la morte a vincere il destino... quando cala il sipario ed è finito il gioco... anche i pensieri divengono farfalle...
La poesia nasce dal sentimento umano e desta i sentimenti, le passioni, i ricordi... sogni ed ogni altro sentimento della condizione umana... ogni poeta ha scritto in maniera diversa grazie alla sua inclinazione personale o al periodo storico a cui è appartenuto.
Il colore nelle poesie è stato amato... disprezzato... ignorato o addirittura esaltato... ha servito il poeta nella descrizione dell’oggetto del suo desiderio, di una visione, di un paesaggio, di un odore, di un amore e persino di un dolore.
I termini cromatici non sono stati utilizzati da tutti i poeti... alcuni non se ne sono serviti affatto... credo di poter affermare, dopo questa ricerca, che i migliori “coloristi poetici” sono stati sicuramente i simbolisti francesi, benché, nessuno come Rimbaud, ne ha fatto un uso così vasto; infatti, il colore nelle sue poesie, vive in una sorta di ubriacatura cromatica sinestetica degna del suo stesso autore.
I termini cromatici non sono stati utilizzati da tutti i poeti... alcuni non se ne sono serviti affatto... credo di poter affermare, dopo questa ricerca, che i migliori “coloristi poetici” sono stati sicuramente i simbolisti francesi, benché, nessuno come Rimbaud, ne ha fatto un uso così vasto; infatti, il colore nelle sue poesie, vive in una sorta di ubriacatura cromatica sinestetica degna del suo stesso autore.
Il tema della luce e del colore è una struttura portante della poesia di Rimbaud ed è presente fin dalle primissime esperienze poetiche... la valorizzazione dell'elemento analogico, grazie all'intervento liberatorio del colore... attua in tal modo quella che potremmo chiamare una "dilatazione delle cose e del reale logorato dall'usura buia e triste dell' atteggiamento quotidiano..."
UNA STAGIONE ALL' INFERNO
UN TEMPO, SE MI RICORDO BENE
"Un tempo, se mi ricordo bene, la mia vita era un festino in cui tutti i cuori si aprivano, tutti i vini scorrevano.
Una sera, ho preso la Bellezza sulle mie ginocchia. -E l'ho trovata amara-. E l'ho ingiuriata.
Mi sono armato contro la giustizia.
Sono fuggito. O streghe, o miseria, o odio, a voi è stato affidato il mio tesoro!
Riuscii a far svanire nel mio spirito tutta la speranza umana. Su ogni gioia per soffocarla ho fatto il balzo sordo della bestia feroce.
Ho invocato i carnefici, per addentare, morendo, il calcio dei loro fucili. Ho invocato i flagelli per soffocarmi con la sabbia, il sangue. La sventura è stata il mio Dio. Mi sono disteso nel fango. Mi sono asciugato al vento del delitto. E ho giocato dei brutti tiri alla follia.
E la primavera mi ha portato l'orribile risata dell'idiota.
Ora, proprio di recente, sul punto di fare l'ultimo crac! ho pensato di ricercare la chiave del festino antico, dove avrei forse ritrovato l'appetito.
La carità è questa chiave. - Questa ispirazione prova che ho sognato!
«Resterai iena ecc...» ribatte il demonio che mi incoronò di così amabili papaveri. «Raggiungi la morte con tutti i suoi appetiti, e il tuo egoismo e tutti i peccati capitali».
Ah, ne ho avuto fin troppo: - Ma, caro Satana, te ne scongiuro, una pupilla meno irritata! e in attesa delle piccole vigliaccherie in ritardo, per voi che amate nello scrittore l'assenza delle facoltà descrittive o istruttive, stralcio questi pochi turpi foglietti dal mio taccuino di dannato".
Qui i colori rosso e nero... non sono dichiarati... ma notevolmente... impliciti.
Jelena Todorovic |
...Ma come in un perfido gioco... qualcuno definisce il nero, non un colore, ma l'assenza di un colore, il colore "della non vita"mentre io lo considero l'essenza di colore... (così come il bianco racchiude tutti i colori)... quindi è colore...
Il Nero... è usato nel descrivere il pelo (Levitico 13:31), i capelli (Matteo 5:36), i cavalli (Zaccaria 6:2, 6), la pelle (Giobbe 30:30) e il sole (Rivelazione 6:12). In Rivelazione 6:5, 6 il cavallo nero rappresenta la carestia. Le Scritture menzionano anche il “marmo nero” e il “belletto nero”... Ester 1:6; Geremia 4:30.
Il Rosso molto vivace, menzionato in riferimento a filo, corda, panno e vesti, nonché ai peccati. (Genesi 38:28, 30; Numeri 4:8; Giosuè 2:18; Geremia 4:30; Matteo 27:28; Isaia 1:18) La “bestia selvaggia” descritta in Rivelazione 17 è di colore scarlatto (versetto 3), cosa che la distingue dalla “bestia selvaggia” del capitolo 13. La meretrice che siede sulla bestia selvaggia di colore scarlatto è vestita di porpora e scarlatto. (Rivelazione 17:3-5) Perciò la visione simboleggia vividamente le pretese regali della “bestia” e il lusso e la regalità della donna che la cavalca. Nelle icone il rosso viene utilizzato come simbolo della materialità che colui che è raffigurato ha avuto prima della sua morte e dell'eventuale ascesa al cielo quindi i colori riprendono il simbolismo del contesto in cui l'uomo li usa...
Quindi arriviamo alla semantica... lo studio del significato... e alla semiotica lo studio dell'interpretazione... ma questa è un'altra storia...
Jimmy James and the Vagabonds - Red Red Wine
"Se poi, tra coloro che si
soffermeranno su queste pagine... vi fosse un nero cherubino... pronto a
sentenziarmi"... tratto dal "Dono" di Schopenhauer... dovrei arrivare a Kant e al divino Platone... ma mi fermo qui... dedicandolo a mio padre... e a chi come lui... vede la vita a colori...
Μονόλογος προσωπικός, ξεκάθαρος, όχι μοναχικός.
ΑπάντησηΔιαγραφήΛόγος ουσιώδης, απλός, ρήμα-υποκείμενο-αντικείμενο.
Λόγος υγρός, διάχυσης και ρευστότητας. Ήρεμος. Ιδιαίτερος. Χωρίς πρόθεση, αντίθεση ή διάθεση κατάθεσης. Χωρίς έπαρση.
Λόγος απαλλαγμένος από προσμονές, συνειδητά διττός, εσωτερικός και τελικά ενιαίος.
Λόγος με άρωμα και επαφή του κόκκινου και του μαύρου, σε απόσταση όμως από τα διαχρονικά στερεότυπά τους.
Λόγος αγνός, που διατρανώνει εν σιωπή την απόλυτη αγάπη του στην προσέγγιση της αλήθειας και στο φως του ήλιου που πάει να κοιμηθεί, πριν αλλάξει την ημέρα.
Schopenhauer scrive...colui che ha una grande ricchezza in sé stesso è come una stanza pronta per la festa di Natale.... sincera...piena di amore... luminosa... calda e gaia in mezzo alla neve bianca e al ghiaccio di una notte del mondo.
ΑπάντησηΔιαγραφήPer scrivere un eccellente commento,(o quasi una recensione), bisogna sapere assolutamente di cosa si sta parlando offrendo un punto di vista,una riflessione,un'interpretazione che aiuti l'autore e di conseguenza il lettore.
Qui mi trovo davanti ad una piccola stupenda recensione....così profonda ...con una grande capacità di valutazione...e in così poche parole un giudizio complessivo sull'articolo.....
Foivos....e non finisco mai di imparare......GRAZIE.
Opsss ... I think Red has ... hear my thoughts ... looks at me with her sweet eyes ... penetrating ... severe ... then tilts his head as if to observe me from a different angle ... takes my hand and brings me closer to him ... and whispers in my ear ... Black .. Black .. 're so light inside ... you inside ... "- Because they look at me like I asked? -" ... Rosso said ... "- Because there is nothing at this time that it is worth to be seen ... more than you-".
ΑπάντησηΔιαγραφήA red that shakes you like a dream:
The sun passes through your hands.
Feel the heart mad with joy
Preparing for silent action.
_____________________________________________________________________________
I am a "math brain" and not a writer; however, I do feel things deeply.
Your writing takes me places I have never thought about and now am happy to know and contemplate.
The visceral experience created in this article is surprising and wonderful.
Thank you sweet Nadia.
!!!!!!!!!!!!!!!.........
ΑπάντησηΔιαγραφήthank you....Josephine...
avrai anche un cervello matematico......ma... la matematica è passione.....e la passione è cuore....e tu ne hai uno grande.....
the RED....MY FATHER.......
"the RED....MY FATHER......." ~ !!!!!!!!!!!!!!!
ΔιαγραφήΌταν το χέρι γράφει τόσο γρήγορα...είναι παραμιλητό, προσευχή, έλλειψη ή απλά η ανάγκη να πει αυτά που νοιώθει μιά ατίθαση και ιδιαίτερη καρδιά...;
ΑπάντησηΔιαγραφήΚι η ιστορία αρχίζει.."αγαπημένο κυρίαρχο Κόκκινο, υπάρχεις μέσα μου" ψυθιρίζει το Μαύρο.
"όλα τα χρώματα τα λάτρεψα, εσένα ιδίως Κόκκινο.. μέσα μου σας κρατώ σε μιά αιώνια εγκυμοσύνη..τελειωμό δεν έχει τούτη η χαρά. Κανένα δεν αντανακλώ, η γέννα μου είναι πολύχρωμη!"
Με μάγεψες Nadia, άκουγα τα χρώματα να μιλούν, φώναξα "Ναι, γι΄αυτά τα σπουδαία πλάσματα που βλέπουν τη ζωή με χρώματα"!!!
Grazie viaggiatrice in rosso...............
ΑπάντησηΔιαγραφήvedere la vita a colori...yessssssssssss.......mio padre..la sua anima....mia madre (kiss to the sky)...e la sua visione folle e dolce del mondo.....i colori..utili da usare a piene mani, per giocare,per amare, per essere, per dire..per fare, per sentirsi liberi di cambiare qualcosa e vedere cosa succede.......
vele spiegate...sempre.