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Τετάρτη 13 Ιουνίου 2012

ETERNAL LOVE ?


AMORE ETERNO ?

Dunque l'amore non è eterno, ma l'eterna bugia che ci fa credere il contrario?



Cosa succede quando un amore finisce e ci si separa?

Il momento dell’abbandono è un passaggio cruciale nella storia personale di ognuno di noi proprio come lo è quello del corteggiamento e dell’inizio di una relazione, eppure nessuno ne parla pubblicamente, sembra non avere uno spazio sociale condiviso, un rituale a cui affidarsi.
Prende le mosse da questo ragionamento l’antropologo Franco La Cecla, che attraverso testimonianze dirette, storie d’amore vissute e letterarie tenta di ricostruire quel buco nero che si apre alla fine di un rapporto. Un universo di crudeltà e rimozioni che appare ancora poco indagato e desideroso di venire alla luce dato che, come racconta La Cecla, appena è andato in cerca di materiale si è imbattuto in una quantità insospettabile di testimoni pronti a mettere a disposizione la loro esperienza.
L’urgenza di raccontarsi deriverebbe proprio dalla mancanza di una condivisione sociale del lutto, che pesa su chi è lasciato tanto quanto su chi lascia. La mancanza di rituali per la separazione secondo La Cecla dipende dal fatto che la nostra cultura e il nostro ordine sociale non ammettono che le relazioni possano chiudersi.

Tutto l’opposto di quello che accade tra i Tuareg, un popolo nomade al confine tra Sahara e Maghreb, dove quando una coppia si separa viene celebrata una vera festa di divorzio. L’unico rito di abbandono italiano raccolto da La Cecla è più volgare ma ugualmente funzionale per spurgare all’esterno il dolore e la vergogna della fine di un amore: il purcete friulano.
Quando due fidanzati invece di sposarsi si dividono gli amici segnano con la vernice, come fosse un filo rosso, il tragitto dalla casa di lui anche se non abitano nello stesso paese, accompagnando spesso il tutto con scritte offensive all’indirizzo di una delle parti. Il cameratismo si prende la rivincita sull’amore e lo fa denunciandone l’intimità, involgarendola... facendo così, però, si assume un compito che altrimenti sono gli stessi amanti a dover affrontare...la fine di un amore prevede una svalutazione, una messa alla berlina, un disincanto e una rivelazione all’esterno.. 
L’antropologo Franco La Cecla riesce a trattare un argomento tremendamente serio come quello delle separazioni giocando in bilico tra la sociologia, il racconto e l’antropologia senza cadere nel saggio per addetti ai lavori o nel manuale di assistenza psicologica. E quando esagera con le citazioni di Paul Valèry si fa perdonare con aneddoti sconosciuti sulle usanze degli altri paesi. Una specie di manuale degli addii che non dispensa nessun consiglio pratico se non quello di accettare che la fine di una relazione come un accadimento naturale.

Nonostante l’enorme numero di divorzi, è come se non fosse cambiata la forma utopica dell’amore come amore per l’eternità... le separazioni non hanno creato una nuova mentalità più incline a pensare che le storie d’amore nella vita possono essere alcune, o tante». Non si tratta però di utopia, ma di realismo. E qui, forse, la psicologia ha da aggiungere qualcosa all’osservazione antropologica. Il fatto è che la rottura, la separazione, rappresenta un livello di distruzione molto notevole sia per la psiche degli individui coinvolti, che per quella collettiva. Come dimostrano le statistiche delle devianze e dei comportamenti antisociali, dove primeggiano individui (adulti o minori) coinvolti appunto nelle dolorose vicende di famiglie infrante. La comunità, dunque, non produce delle efficaci procedure rituali e affettive che regolino le separazioni, non per romantico attaccamento all’amour passion, ma perché la separazione va contro i suoi interessi, e contro il suo istinto di sopravvivenza.




Amori eterni come quello di Tristano e Isotta, che trovano proprio nella morte degli amanti la sublimazione finale del loro amore malato, sono un'infelice rarità. La norma, molto meno romantica, c'insegna pragmaticamente che molti amori finiscono. Dunque l'amore non è eterno, ma l'eterna bugia che ci fa credere il contrario ? Molta colpa della cristallizzazione dell'inganno secondo cui gli amori non finiscono e anzi sembrerebbero sublimarsi, per chissà quale strana alchimia, nella morte di uno dei due amanti o di tutti e due insieme, va data al romanticismo. I poeti romantici con le loro tragiche e tribolate storie d'amore ci hanno lasciato una pesante eredità: la morte è il viatico per accedere all'etereo e iperuranico paradiso degli amanti. Che si tratti del giovane Werther o dello Jacopo Ortis, la sostanza non cambia: un amante fedele compie con il proprio suicidio un estremo e inconfutabile gesto di devozione alla propria amata. Poco importa se questa amata, come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, è soltanto un fantasma della mente, o meglio è l'immagine... in bianco e nero... della propria amata, filtrata come si suol dire: con gli occhi del cuore. Ancora prima del romanticismo, nel Medioevo numerosi letterati ci hanno tramandato l'idea dell'amore disincarnato, quindi per meglio dire dell'amore mentale – poiché, innanzitutto, prodotto eminente della propria mente.


Da Dante che ha escogitato la sua donna angelica, Beatrice, ad Abelardo che ha trasposto su di un piano superiore .. oseremmo dire trascendentale... l'amore carnale che c'era stato tra lui e la sua allieva Eloisa ... quest'ultima si era addirittura definita in una lettera all'amato: la sua "puttana".
Dunque da questo quadro perfettamente organico emergerebbe il ruolo marginale avuto dall'eresia catara e dalla lirica trobadorica sull'affermazione del mito romantico degli amanti infelici. A contestare la tesi rougemontiana ci ha pensato il filologo Corrado Bologna, che viene ripreso e argomentato nel saggio dell'antropologo Franco La Cecla dal titolo emblematico Lasciami. Secondo entrambi il ruolo dominante nell'affermazione del nefando amor-passione declinato da Stendhal, l'hanno avuto sia gli umanisti medievali che poi, in un secondo momento, i poeti romantici – in particolare del romanticismo tedesco. Questi ultimi hanno avuto come loro bersaglio polemico la Francia illuminista, che con la livella della ragione ha voluto appiattire quel DI PIU' per dirlo con il sommo Goethe ... costituito dal sentimento e in special modo dal sentimento più nobile e autentico che vi sia: l' Amore!

Filosoficamente si potrebbe obiettare, reduci dell'insegnamento aristotelico, che la verità sia confinata nel mezzo, ovvero: il più saggio degli amori ... anche se saggezza e amore difficilmente possono venire abbinati insieme ....o perlomeno il più equilibrato, dev'essere né troppo razionale e nemmeno troppo irrazionale. Spesso e volentieri, però, le risposte che ci dà la filosofi.... compresa quella, seppur lungimirante, aristotelica – risultano alla prova dei fatti non del tutto soddisfacenti. Difatti è statisticamente provato quanto sia più probabile aspettarsi una seconda venuta del Messia che ottenere un amore saggio o equilibrato che sia. Eppure una corretta prassi – ossia la filosofia che si fa pratica... nei casi d'amore c'invita a non disperare totalmente e a credere che sia ancora possibile un galateo nei rapporti amorosi, ivi compreso in quel crudele quanto inevitabile atto del lasciarsi.
Questa teoria fa da coda all'interessante saggio già menzionato Lasciami (La Cecla ).

Sembra assurdo, con tutti i problemi che ci sono al mondo, che un nuovo galateo degli addii e delle uscite (un galateo che ne preveda le sfumature e che distingua i cordogli dai passaggi, i lutti da morte dai lutti da piccole morti e resurrezioni necessarie) debba essere considerato urgente. Può sembrare assurdo però solo a chi è convinto che l'amore sia un valore da tenere nascosto dentro i serial televisivi e nella rubrica della posta del cuore.

La... posta... che il cuore mette in ballo, invece, è una posta ben più alta. Sono in gioco tutte le vibrazioni, la costellazione delle emozioni e delle compassioni.
Speriamo che un nuovo Signore o un nuovo Buddha della Compassione ci protegga e ci insegni daccapo ad amare. 



Un filosofo che può qui venirci in aiuto è Eraclito, con il suo felice motto: Ta Panta rei, Tutto passa.
Chissà, se Tristano e Isotta avessero prestato fede all’insegnamento eracliteo a quest'ora probabilmente non si starebbe qui a discutere e meditare sul loro travagliato amore, di cui tanti forse anche troppi  hanno cantato le lodi e le infamie, a seconda. In definitiva noi non sappiamo se De Rougemont abbia avuto ragione o meno nel rintracciare nell'infausta vicenda dei due amanti infelici, il mito fondatore della letteratura amorosa in Occidente. Quel che sappiamo, però, è che in una maniera o nell'altra tale mito ha influito e tuttora influisce sulle mille pieghe della nostra società occidentale e come puntualizza l'antropologo La Cecla anche in quella orientale, portando l'esempio di altri due sfortunati amanti quali Leyla e Majnun (la cui vicenda è stata riportata dal Nezãmî nel 1188).


Il segreto dell’amore eterno?
Quel continuo perdersi e ritrovarsi


Il segreto........ è la continua ricerca del mistero dell’altro?

L’innamora­mento, il processo in cui rapida­mente siamo affascinati da una perso­na, pensiamo solo a lei, la desideria­mo disperatamente, non possiamo far­ne a meno e vogliamo vivere insieme per sempre..... approfondendo soprat­tutto il processo di fusione, in cui gli innamorati cercano una unione totale del corpo e dello spirito. Si raccontano e rivivono insieme le proprie vite, sciol­gono i legami amorosi di un tempo, si identificano e si plasmano l’uno sul­l’altro fino a provare gli stessi senti­menti, a desiderare le stesse cose, a co­struire un comune progetto di vita.
La fusione spiega la forza della pas­sione amorosa nel periodo dell’inna­moramento. Ma non spiega perché la passione, il continuo bisogno dell’al­tro e il desiderio erotico in certi casi possano durare anni e anni e addirit­tura crescere. Nei romanzi e nei film, il desiderio dura perché c’è un ostaco­lo, un impedimento, un nemico, un ri­vale che impedisce la sua realizzazio­ne. Quando cioè il processo di fusione viene rallentato o impedito da fattori esterni. Quando questi cessano di agi­re i due finalmente si amano e la sto­ria finisce. Di essi si dice solo che «vis­sero felici e contenti». Nella realtà di solito resta un amore intenso ma in cui lentamente l’erotismo si attenua finché non prevalgono la tenerezza e l’affetto.

Però ci sono anche dei casi in cui in­vece la passione amorosa ed erotica continua con la forza delle origini. Quando avviene? Quando i due inna­morati, pur amandosi appassionata­mente, ricreano in se stessi la distan­za e il desiderio. E come possono far­lo? Quando riscoprono continuamente la loro incolmabile diversità, per cui, anche se si raccontano tutto, sentono che le loro esperienze restano inacces­sibili. Perfino quando sono erotica­mente uniti, fusi, sono consapevoli di non sapere cosa prova veramente l’amato. Il grande amore che dura è perciò una continua ricerca e una con­tinua scoperta del mistero dell’altro? L’amato è infinitamente vicino eppu­re, di colpo, anche infinitamente lonta­no. Allora rinasce il desiderio. L’amo­re è costituito strutturalmente tanto dalla distanza e dalla mancanza come dalla ricerca e dal ritrovamento? L’amore che dura non è uno stato, ma un succedersi di oscurità e di luci in­cantevoli. È un continuo perdersi e un meraviglioso ritrovarsi nuovi. È come un cuore che pulsa.... un susseguirsi del vuoto ....la diastole e.... del pieno.. la sistole.
Non è statico, è fatto di onde... come il mare.... come la luce.

Perciò, visti e soppesati gli esiti dello sconvolgente amor-passione, non resta che augurarci un avvenire meno turbolento e più raffreddato per gli amori? 
Parlare di raffreddamento, però, induce a pensare ad un'estinzione della fiammella della passione. Se questo appare il prezzo da pagare ai mali d'amore, non resta che interrogarci se sia troppo  o meno  un simile sacrificio.

Ai posteri l'ardua sentenza




Ognuno vive la vita a modo suo.
Io vi chiedo solo di viverla pienamente, di preferire i rimorsi ai rimpianti, di non cedere di fronte alla prima sconfitta, di vivere secondo giustizia e secondo coscienza. Vi chiedo solo di vivere questa vita che vi è stata concessa ... la vostra unica vita... la mia unica vita come uno splendido romanzo da scrivere... ogni pagina sarà intrisa del vostro sudore, della vostra fatica, del vostro dolore, del vostro rammarico, ma anche della vostra speranza, della vostra gioia, del vostro amore, del trionfo o della resa di fronte al destino o, più semplicemente, all'ordine balordo delle cose.

Ardete al sacro fuoco della vita...
maestosa creatura dalla cagionevole salute e... 
dalla sfolgorante bellezza...

...Io credo nell'amore puro quello per sempre... ETERNO.-



Love Is Eternal


Love is eternal. Though the body is not, the spirit is willing. Love is eternal. Not just a hug and a kiss, love is a deep ocean for the people we miss. Love is eternal. Behind the eyes, in between mind and soul, so sacred a place where it lies. Love is eternal. A moment or an eon, time is no restraint, that love you feel lasts forever. Love is eternal. Everyone wants it, some are afraid to feel it, just comes down to trust and faith that it will find a way. 

Love is eternal. Through the light of heaven it still shows, so pure, so deep, this emotion, straight through the heart it goes.
Love is the beginning and the end, a birth and death intertwined as a maze called life. Love is courage, the bravery to open those locked doors, to hold on to those moments like never before. Love is fighting, not a war, but for every second more, every single instant worth fighting for. Love is saying no in the face of death, a sacrifice of all you have for that someone’s happiness.
It’s in each sunset, the colors so vivid and beautiful, in every star that dots the night sky. It’s in the first smile, first 20 words of a child, first kisses, all of the euphoric highs and near misses. It’s in us all when we think of you, so strong and deep it can only be true. We’ll remember that love and give thanks at each new day, to the sunrise we know you help show on its way.

Love is eternal, though the body may bend, when from here we go the love does not end. Love is eternal, though breath may cease, love is the one thing, the one part we do not release. Love is eternal, from all of us to you, no matter when or where, always know we will feel it then too.

Love is eternal...
                                                                                                                               Christopher Setterlund

7 σχόλια:

  1. Eternal Love - Whitney Houston

    Something's wrong
    I don't understand
    The way I feel
    I don't know where I am

    There's some mistake
    What am I doing here
    Away from you
    Where I belong

    It isn't fair
    She's keeping us apart
    And in return
    I'm left with just my broken heart

    I close my eyes
    I feel you close to me
    Back in your arms
    Where I belong

    Eternal Love
    that's all that I have to give
    It's only for you and me
    You're all that I've got

    Just say you love me
    And that no one else
    Can ever make you feel the same

    Something's wrong
    I don't understand
    I've never felt this way
    For any other man

    My only dream
    My one reality
    My pledge to you
    Eternal Love

    All that I give you is
    All that I have
    Oh baby take me in your arms

    Just say you love me
    And that no one else
    Can ever make you feel the same

    No one loves you like I love you
    No one loves you like I do
    It's just not fair
    You can't keep me away
    Cause I won't give up
    I've got to get you back today

    My only dream
    My one reality
    My pledge to you
    Eternal Love

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  2. .....ohhhh...if you believe firmly and harshly ....
    what you believe come true ....
    because you are calling .....and the life you answer ......

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