Σελίδες

Κυριακή 24 Ιουνίου 2012

MASKS, FAKE PROFILES, EXITS, FAKE PERSONS AND PERSONALITIES, DELETES

SI ESCE ?
 
NON PREOCCUPATEVI NON E' UN INVITO AD USCIRE!
                                                                                      
...non in quel senso...


Non è la durata a rendere intensa un'esperienza, ma la meta. Lo sguardo lontano abitua a spaziare oltre le interruzioni , e una caduta, può diventare ricordo piacevole se una mano si è avvicinata a sollevarti.
Non passano in fretta gli anni né portano saggezza, trascorrono indifferenti, mentre ci affanniamo a cucire brandelli di stoffa.
Poi qualcuno ti dona una stella e impari a vedere il mondo attraverso quella luce.
Da certe porte non SI ESCE per fuggire, ma per mantenere salda la promessa di FEDELTÀ.

La delusione di qualcuno che si finge in un modo e si dimostra in un altro, è dura da superare. A volte ci lasciamo ingannare da semplici parole, da sguardi angelici, da finta educazione. Per fortuna, la vera natura prima o poi vien sempre fuori e ci fa capire chi abbiamo realmente di fronte... Se ci deludono è solo perché vestivano di un abito chiamato "farsa".




CHIUNQUE TU SIA... RECITA BENE LA TUA PARTE... EVITA DI INDOSSARE MASCHERE... CHE NASCONDONO LA TUA IDENTITÀ.

Per essere veramente integri con ogni aspetto di noi stessi, occorre trovare il coraggio per destare la propria nudità e autenticità.
La "maschera" è un modo per mediare fra noi stessi e l'altro, è un intermediario tra un essere e un altro essere, tra una energia ed un'altra energia. Portare una maschera significa nascondere qualcosa e, in un certo senso, lo si fa comunque per proteggersi in quanto ci si sente vulnerabili.

Può essere una richiesta di amore, anche inconscia, nel senso che si indossa una maschera per mostrarsi "migliori" di come ci riteniamo, in funzione delle aspettative e degli schemi che abbiamo su noi stessi e che pensiamo gli altri abbiano su di noi. Ci poniamo, cioè, in quella che pensiamo essere la maniera più "accettabile" per poter ricevere l'amore di cui abbiamo bisogno... Anche se, in realtà, non è possibile mostrarsi migliori di quello che si è, nel senso che ognuno è il meglio di sé.

Chi è veramente se stesso è il massimo che possa essere.

Oppure, può essere una modalità agita per nascondere coscientemente la verità, al fine di ottenere in maniera più bieca determinati risultati ed obiettivi.
Si indossano delle maschere nell'illusione che ciò porti ad essere amati di più ma in realtà non è proprio così... Le maschere non aiutano... nel senso che sono un intermediario, un qualcosa che si mette in mezzo come un filtro e che quindi non lascia passare tutte le informazioni.

Si può imparare ad amare le proprie maschere e ad onorarle perché ci sono servite fino al punto in cui siamo arrivati, ma poi è necessario andare oltre nel nostro percorso e avere il coraggio di toglierle, di destare la propria nudità , fragilità, verità... Una persona così, che si lascia vivere, che segue la corrente, il "vento", se stessa e affronta quello che c'è senza senza bisogno di doversi schermare, credo che sia un essere autentico. Ed è questa autenticità che veramente aiuta i rapporti e costruisce una reale comunicazione: se io mostro la mia verità allora posso condividerla con l'altro e creare veramente qualcosa insieme

Siamo stati educati a compiacere, a non essere amati per quello che siamo ma per quello che facciamo... perché "siamo bravi", "siamo buoni", siamo tante altre cose... la famiglia, la società, la scuola ci hanno messo addosso una specie di imprinting, cioè una serie di schemi a cui ci siamo adeguati e che ci hanno condizionato a indossare determinate maschere.

Infatti, per molte persone il vero percorso della vita è quello in cui si tolgono le maschere, in cui si comincia ad andare al "contrario" - come diceva anche Osho - così come si fa in ogni terapia che porta avanti questo discorso di tornare a risentirsi, riconoscersi, esprimersi e rispettarsi, addove il rispetto è legato alla verità: se sono vero, sono nella luce allora sono anche rispettoso di me e dell'altro.

E nel momento in cui ascoltiamo l'incongruenza e il disagio, che c'è sempre, è come se ci prendessero per mano e ci portassero verso l'uscita di un labirinto, permettendoci di tornare integri , congruenti (quindi unici, veri) nei pensieri, nelle parole e nelle nostre opere.



Grazie ad una maschera Romeo riuscì ad entrare in casa Capuleti, a danzare con Giulietta e a non farsi sfidare da Tebaldo , con “the mask “ dei fumetti della Dark Horse chiunque poteva diventare invulnerabile pieno di poteri , violando così le leggi della fisica e della realtà, e solo mettendo la maschera il nobile Don Diego de la Vega riuscì a combattere , in nome della povera gente, contro la tirannia sotto la maschera di Zorro. Dietro una maschera si celano molteplici identità e al contempo la vera essenza dell’essere che ,in contrasto con la quotidianità , si confonde tra i sogni.
Il cubismo e le maschere del Congo di Picasso, la danza espressionista di Mary Wigman, Hugo Ball e il dadaismo, hanno messo in evidenza l’importanza della maschera, soprattutto nella sfera figurativa. La maschera è così riuscita, a dare voce alle catastrofi sconvolgenti e alla percezione di morte che le due guerre del 900 avevano disseminato nella cultura e soprattutto negli animi.

In latino la persona era la maschera che copriva il capo dell’attore in teatro, la quale era regolarmente diversa in base ai personaggi. Pirandello, partendo proprio da questo presupposto, sostenne la più grande verità : ogni uomo si serve di una maschera di volta in volta diversa per interagire con se stesso e con gli altri. Ma quando la maschera che si è creato o che gli hanno cucito addosso esplode, non gli resta altro che scontrarsi con la follia.
Si corre il rischio di restare intrappolati, di non saper riconoscere e scindere l’io dalla maschera che si porta, e così questa diventa l’ arma che copre gli occhi, che riveste l’ animo e che oscura l’indole . La si trascina dietro come una coperta di Linus per proteggere l’ entità che dietro si tenta di nascondere .


E’ possibile abbattere questi muri ed esporsi senza ostacoli?
Oscar Wilde, sosteneva: “ogni uomo mente ma dategli una maschera e sarà sincero”… Alle volte, la maschera, si trasforma in una muraglia, dietro la quale si ci nasconde per difendersi dalla paura che qualcuno possa attaccare il vero io.
E’ comoda, nasconde l’ identità, e fa dire quello che realmente si pensa. La maschera è ambigua, dietro essa si ama nascondere la verità, per salvaguardare la propria profondità e allo stesso tempo fuggire dalla realtà. Dietro ci si sente protetti, se ne porta al giorno una diversa in base all’occasione. E’ necessario per interpretare la realtà.




Internet è una maschera? Su internet nessuno conosce nessuno, un semplice nickname o un avatar diventano i costumi dell’ identità, e gli inevitabili giudizi su ciò che si scrive, o su ciò che si mostra, non sfiorano più di tanto. Si ci può creare un io del tutto diverso, migliore di quello che si è .

Ma prima o poi il trucco si sfalda e si scioglie...  ed anche se dietro ogni maschera ce n’è un’altra e un’altra ancora prima o poi si arriva al niente. La verità è nascosta tra il velo sottile che divide la pelle dalla maschera… solo da lì può venire fuori la vera essenza dell’anima.


L'uomo che non ha alcuna MUSICA dentro di sé... è nato per il tradimento... per gli inganni... per le MASCHERE...

QUANTE PERSONE HA INDOSSATO, QUANTE ANIME HA COPIATO?
IL CUORE HA LO STESSO COLORE DOPO AVER TOLTO LA MASCHERA?
DIMMI AVANTI CORAGGIO DIMMI... DIMMI IL COLORE?
CON QUANTA FATICA E PESANTEZZA SI TRASCINA OGNI GIORNO...
CON QUANTA INDIFFERENZA VOLGE IL SUO SGUARDO AL PASSATO...
CON CHE PAROLE SI PUÒ DESCRIVERE IL DOLORE CHE HA PROVOCATO...


                                                             IO NON NE HO




   di quei violini suonati dal vento...
  l'ultimo bacio mia dolce bambina...
 brucia sul viso come goccie di limone
     l'eroico coraggio di un feroce addio...
ma sono lacrime...
      mentre piove...
     piove...
      mentre piove...
.................................................
     il senso spietato di un non ritorno...


7 σχόλια:

  1. Μπορεί κάποιος να φορά μάσκα επιλεκτικά; Πιστεύω πως όχι.
    Με ενοχλεί περισσότερο ένα ψεύτικο προφίλ ή ένας ψεύτης άνθρωπος; Μα είναι το ίδιο.

    Πίσω από μια μάσκα ίσως κάποιοι νοιώθουν πιό ασφαλείς, περισσότερο σπουδαίοι, αποδεκτοί, εμφανίζονται διαφορετικοί από αυτό που είναι στην πραγματικότητα. Ο καθένας μπορεί να έχει τους λόγους του. Η παραπλάνηση είναι το ίδιο απεχθής. Απογοητεύει, πληγώνει, μπερδεύει αυτούς που στέκονται χωρίς μάσκα.

    Πιστεύω ότι κανείς δεν έχει δικαίωμα να λαμβάνει όταν ο ίδιος δεν θέλει να εκτεθεί.
    Αυτό το λένε Fair play και ισχύει όσο και να μην το πιστεύουν οι φορώντες μάσκα.
    Το Διαδίκτυο πιθανά είναι ένα καλό λιμάνι γιά όλους αυτούς που δεν τολμούν να πουν στην πραγματική ζωή «είμαι εδώ, αυτός ο άνθρωπος και θέλω να ζήσω, να γευθώ, να σε μυρίσω ζωή, να μοιρστώ, να κάνω λάθη, να προχωρήσω και τελικά ΔΕΝ ΜΠΟΡΩ ΝΑ ΑΡΕΣΩ ΣΕ ΟΛΟΥΣ»

    Οι μάσκες μου αρέσουν ιδιαίτερα σαν αντικείμενα που διεγείρουν την φαντασία μου. Φορώ μάσκα, μπαίνω σε ένα ρόλο και ταξιδεύει η σκέψη μου. Ένα παιγχνίδι για έναν ή περισσότερους. Όσοι όμως συμμετέχουν γνωρίζουν τους κανόνες καθώς και ότι είναι η ώρα του παιγχνιδιού.......................

    ΑπάντησηΔιαγραφή
  2. Solo chi si conosce è padrone di se stesso......con la libertà di mostrarsi per quello che è....
    io voglio essere anticonformista....voglio essere padrona di essere chi sono veramente.....e avrò vinto in ogni caso....
    perchè sarò nl cuore di chi mi ama e nella mente di chi mi odia.....
    libero arbitrio.

    Bellissimo commento...costruttivo.

    ΑπάντησηΔιαγραφή
  3. Χρησιμότατο άρθρο Νάδια.
    Και πήγε (και πάει) πολύ καλά στη διαδικτυακή ζωή του.

    Με ταχύτατους ρυθμούς αυξάνονται τα ψεύτικα προφίλ και στο Facebook, αφού σύμφωνα με την ίδια την εταιρεία αριθμούν τουλάχιστον 83 εκατομμύρια, όταν μόλις πριν από δύο εβδομάδες ο αριθμός υπολογιζόταν στα 54 εκατομμύρια.
    Το 8,7% δηλαδή των χρηστών του Facebook σε σύνολο 955 εκατομμυρίων δεν είναι πραγματικοί!

    Τα «fake profiles» ανήκουν σε τρεις διαφορετικές κατηγορίες:

    Το 4,8% είναι διπλά προφίλ του ίδιου προσώπου.

    Το 2,4% αφορά λογαριασμούς που έχουν δημιουργήσει διάφοροι χρήστες για εμπορικούς λόγους ή για μη κερδοσκοπικό οργανισμό ή απλά για το αγαπημένο τους ζωάκι.

    Το 1,5% είναι χρήστες που θεωρούνται «ανεπιθύμητοι» και συνήθως έχουν δημιουργήσει κάποιο προφίλ μόνο και μόνο για να στέλνουν μηνύματα «spam» ή με άλλο περιεχόμενο.

    Η εκτίμηση αυτή, η οποία περιέχεται σε έγγραφα που κατέθεσε το κοινωνικό δίκτυο στην Αμερικανική Επιτροπή Κεφαλαιαγοράς, σύμφωνα με το BBC, έρχεται σε μία εποχή που αυξάνεται η ανησυχία για την αξία του δικτύου αυτού στο πεδίο του μάρκετινγκ και της στοχευμένης διαφήμισης.
    Τα νέα στοιχεία λένε ότι πάνω από 83 εκατ. «χρήστες», στην πραγματικότητα είναι ανύπαρκτοι ή άχρηστοι για τους διαφημιστές.

    ΑπάντησηΔιαγραφή
  4. Foivos complimenti hai arricchito...l'articolo...dando una nuova prospettiva.....molto interessante.....


    L'aumento costante di spazi di comunicazione, soprattutto nell'universo della Rete, ha lo scopo primario di nutrire l'egocentrismo. Penso ovviamente ai social-network. Non occorre interrogarsi troppo in profondità per scoprire che la socializzazione di Facebook e Twitter è per buona parte illusoria.
    A dispetto di un aumento di informazioni, sia in termini di numero che di frequenza, a dispetto di un allargamento del campo degli interlocutori (le nuove «amicizie»), l'intento comunicativo tradisce la "luce".

    Purtroppo non sono solo i malintenzionati a tenere d’occhio i social network alla ricerca di opportunità di frode e guadagno. Un numero sempre crescente di società sono specializzate in tecniche avanzate di collezione dei dati disponibili sui social network e di data mining per vari scopi. A queste società si rivolgono grandi multinazionali per fini di marketing aggressivo, ma anche partiti politici e organizzazioni governative con l’obiettivo di mappare e studiare l’opinione pubblica.

    Una delle più famose società di monitoraggio ed analisi del Web 2.0 è la Visible Technologies, i cui software sono in grado di scansionare e analizzare più di mezzo milione di siti al giorno, visitando i post di blog e social network, nonché i commenti e le recensioni sui siti commerciali. L’analisi identifica gli umori espressi nei post, gli indici di gradimento, l’influenza di una conversazione o di un autore su uno specifico argomento. Le multinazionali che vi fanno ricorso sono diverse e tra queste troviamo AT&T, Verizon, Dell e Microsoft.

    Ma non solo. Da tempo vi ricorrono anche istituzioni governative e servizi di intelligence come NSA, CIA, FBI e In-Q-Tel, ma molto probabilmente il numero degli osservatori non si limita a queste. In definitiva, non ci sono solo gli amici, i conoscenti e i malintenzionati a consultare le nostre informazioni personali poiché queste ultime sono un base di informazione molto appetibile per controllare l’opinione pubblica e, recentemente, anche per indirizzarne il sentimento o a rendere inefficaci i sistemi di Social Media Marketing grazie a tecniche emergenti di inquinamento dei dati come il Social Media Poisoning.

    ΑπάντησηΔιαγραφή
  5. ...si esce ...? davvero...
    ma purtroppo non ne ho la risposta giusta ancora amica...

    I' m reading and kind of wonder...Why should somebody need a mask indeed...
    for the others?
    for himself?
    for the beliefs or for hidding an attitude in complete disagreement to the inner voice...

    networks wear masks...
    people wear masks...
    situations wear masks...
    nations wear masks ...
    polititians wear masks..
    ..................................
    so similar to the need of a second "ego" we all need to rely on..

    don't we all? but why?

    sometimes I end up thinking...that we ourselves need to hide from our mirror..
    how many do you know of the net , with identity?
    even if we do or write nothing wrong or bad, I see many people stating their mind , without any signature at all... without justification of their being..

    kind of wonder right now , if we agree with us at all ...
    what are we mostly affraid of...
    the judge of the others, or the lost identity we still try to capture....

    What an article ...
    What a challenge to speak up your very truth and dare to sign for what you state & for what you do...

    A beautiful work my friend...dai..scrivi...

    ΑπάντησηΔιαγραφή