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Παρασκευή 22 Ιουνίου 2012

LEONARDO DA VINCI ...THE MASTER

LEONARDO DA VINCI
un viaggio tra magia e mistero

La pittura è una poesia che si vede e non si sente,
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede,
dunque queste due poesie, o queste due pitture,
hanno scambiato i sensi, per i quali esse dovrebbero penetrare all'intelletto?

SIGNORI E SIGNORE
è con onore, grande rispetto, ammirazione, umiltà e una sorta di sano distacco che mi accingo a scrivere DEL pittore,  filosofo,  pensatore, ideatore,  ribelle, anticonformista,  scienziato, ingegnere, architetto, inventore, chimico, fisico, GRANDE AUTODIDATTA, GRANDE PRECURSORE, GRANDE INNOVATORE...
ECCO A VOI...
IL GENIO...

LEONARDO DA VINCI,
una delle menti più straordinarie che il mondo abbia mai conosciuto.

Cercherò di essere sintetica e di non annoiarvi nel descrivere  le opere..(dati per altro che conosciamo un po' tutti).. del Maestro...
ma il mio intento e di portarvi all'oblio raccontandovi Leonardo da Vinci con i miei occhi... attraverso le mie parole... con la passione che mi trasporta in questo viaggio... e con le notizie raccolte negli anni...
Dedicheremo un po' del nostro tempo a "capire" alcuni segreti di Leonardo: dai significati esoterici (o presunti tali)  ...fino al vero significato della scrittura speculare di Leonardo.

Il 15 aprile 1452 Leonardo nasce a Vinci, una borgata di poche case a ridosso di un castello medievale posto sulle pendici del Montalbano.
Vinci, a sua volta, è a mezza via tra Firenze e Pisa. Leonardo nasce dunque in un piccolo villaggio che ha l'aria di essere tagliato fuori dal mondo e che è invece all'incrocio di grandi vie di comunicazione... il
 padre è Ser Piero D'Antonio, notaio, la madre una donna di Anchiano, che andrà sposa ad un contadino, lasciando il figlio al padre naturale. Nonostante Leonardo sia figlio illegittimo, Ser Piero lo accoglie nella sua casa al pari di un figlio riconosciuto e lo educa con affetto. Quando Leonardo ha sedici anni, Antonio, il padre di Ser Piero, muore e la famiglia si trasferisce a Firenze. Leonardo offre già segni delle sue straordinarie capacià ed è per questo che il padre lo manda a bottega da Andrea Verrocchio, il miglior pittore del tempo, ottimo maestro affermato anche come scultore ed orafo. L'attività di Leonardo presso il Verrocchio non è ben chiara, sembra che egli abbia collaborato alla tavola del "Battesimo di Cristo" per San Salvi a Firenze.
E' il 1472 quando Leonardo, a vent'anni, risulta iscritto come maestro nella Compagnia dei Pittori. E', dunque, certo che non fosse più apprendista del Verrocchio, per quanto non avesse ancora lasciato la bottega. Le sue straordinarie doti artistiche si ravvisano subito: la curiosità che lo rende genio senza pari, la dimestichezza nello spaziare attraverso tutte le discipline, le sue cognizioni scientifiche e il desiderio di apprenderne sempre di più si manifestano già in giovane età.
La sua prima opera, datata 1473, è un disegno con una Veduta della Val d’Arno. Nello stesso periodo, dipinge il ritratto della nobildonna Ginevra de’ Benci, la "Madonna del garofano" (1474-1478 ) e l’"Annunciazione" degli Uffizi.
Nel 1480 entra a far parte dell'Accademia del Giardino di San Marco, patrocinata da Lorenzo il Magnifico. Lo stesso anno gli viene commissionata l'"Adorazione dei Magi" per la chiesa di San Giovanni Scopeto, fuori Firenze. La città di Firenze comincia a rivelarsi luogo troppo ristretto, artisticamente, per le ambizioni di Leonardo. Alla notizia che il suo nome non è tra i quattro coinvolti nella realizzazione della Cappella Sistina a Roma, Leonardo decide di partire per altre mete. 

Nei primi anni del Cinquecento torna alla sua città, Firenze, e dipinge, accanto a Michelangelo, il Salone del Consiglio grande nel Palazzo della Signoria. Qui realizza la magnifica "Battaglia di Anghiari" (1503), che però lascia incompleta. Sembra che il non riuscire a concludere un'opera diventi cifra stilistica di quegli anni: Leonardo è ossessionato dalla perfezione e dalla ricerca di una nuova tecnica pittorica. Anche la celebre "Gioconda", dipinta in quegli anni, sembra rimanere incompiuta. Continua instancabile a viaggiare, nel 1506 è di nuovo a Milano, poi, sempre più spesso, a Roma.
Nel 1513 Francesco I di Francia lo invita a corte ad Amboise. Accolto con molti onori, il maestro attende ai progetti per alcuni festeggiamenti e coglie l'occasione per proseguire la sua ricerca idrologica, iniziata anni prima presso gli Sforza. Nel 1519, il 23 aprile, egli sente prossima la fine e decide di redigere un commovente testamento, nel quale non dimentica di citare tutti coloro che gli sono stati vicini. La morte giunge infatti il 2 maggio del 1519: il suo corpo viene sepolto a San Fiorentino ad Amboise, da dove però scomparirà, senza lasciare traccia, a causa delle profanazioni di tombe durante le guerre religiose del XVI secolo.
 



Firenze è una città che, oltre ad essere ricca di arte e cultura, accoglie una imponente quantità di misteri, curiosità e luoghi dove l'alchimia e l'ermetismo si palesano ad ogni angolo di strada. Un classico esempio è lo studiolo alchemico di Francesco I de’ Medici (1541-1587), sito al primo piano presso il lato sud di Palazzo Vecchio, e tutt'oggi visitabile. Firenze, inoltre, è il capoluogo degli artisti. Di qui passarono Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello e tanti altri. Il palazzo si trova in Piazza della Signoria, un luogo ricco di cultura e di statue così belle da lasciarci senza fiato. Lo studiolo alchemico del granduca è decorato da pitture e statue allegoriche, rappresentanti alcuni concetti filosofali tipicamente alchemici. Infatti, Francesco I era un appassionato di esoterismo. Fu lui a inaugurare a Firenze la lavorazione della porcellana a imitazione di quella cinese. Scoprì inoltre come fondere il cristallo di rocca, con lo scopo di ricavarne degli stupendi vasi. Tuttavia, lo studiolo di Palazzo Vecchio era un ambiente di riflessione. Il vero e proprio laboratorio si trovava altrove, presso la Chiesa di San Marco. Possiamo trovare una ricostruzione di questo interessante ambiente presso il Museo di Storia della Scienza.
A Firenze Leonardo trascorre dodici anni di sistematica formazione e intensa sperimentazione, ed entra presto sotto la protezione del quasi coetaneo Lorenzo de' Medici (1449-1492), raffinato umanista, scaltro mercante, astuto statista e abile politico, ma soprattutto impareggiabile diplomatico: in breve, un maestro della comunicazione. Per il giovane Leonardo, Lorenzo è un esempio affascinante di tecnica della comunicazione, dove l'efficacia persuasiva della parola si basa sull'eloquenza e la psicologia, e con questo Leonardo viene ad affinare il proprio linguaggio visivo adottando una forma di pittura "parlante" che con l'Adorazione dei magi del 1481 (aveva allora ventinove anni) perviene a una intensità di animazione gestuale e di impatto iconico che sono proprio da film muto...
Tutta l'opera di Leonardo pittore e teorico della pittura, e quindi ogni manifestazione con la quale avrebbe dato corpo all'idea che l'arte debba intendersi come forma di conoscenza creativa, e quindi come scienza e filosofia, tutto dunque, in Leonardo, è un insegnamento che ancora oggi si riceve come in presa diretta, immediata, sia con mezzi tradizionali... quelli che nell'indagine storica sono ancora insuperati - sia con le nuove tecnologie elettroniche: impareggiabile sussidio anche alla ricerca storica ma che solo ora comincia ad affermarsi nella sua effettiva valenza ed efficacia, superando una prima, inevitabile fase ludica.
Del resto anche Leonardo giocava. Se n'era accorto Sigmund Freud già nel 1910... "Il grande Leonardo, a ben vedere, rimase tutta la vita per più versi infantile; si dice che tutti i grandi uomini conservano qualcosa di infantile. Continuò a giocare ancora in età adulta e anche per questo apparve talora inquietante e incomprensibile agli occhi dei suoi contemporanei".

L' arte e' un "simbolo"... la rappresentazione dell'invisibile per mezzo di una cosa visibile. Il simbolismo e' infatti la scienza dei rapporti tra l'umano e il divino.
Dio attraverso la natura, in tutte le sue espressioni parla per "segni" e Leonardo a differenza dei pittori mistici, che facevano, discendere il Cielo sulla Terra cerca di tradurre in linguaggio umano questi segni"divini" per far risalire l'Uomo verso il Cielo, indicandogli la direzione, i tempi e i modi per affrontare e superare gli ostacoli e cosi' l'artista diviene "un consigliere spirituale" una "guida per le anime".




Nelle opere di Leonardo  si celano molti misteri? O meglio: la più parte di noi vorrebbe che ciò fosse vero?
Che senso avrebbe l´esistenza, senza segreti da scoprire, ipotesi da formulare, significati da investigare?
Accostando particolari specchi ad alcune tele di Leonardo, infatti, accade che le immagini in esse ritratte, si “trasformino” in altre forme.
Qualcuno potrebbe obiettare: beh, è una cosa scontata. Se ad qualsiasi oggetto si affianca uno specchio, l´immagine che in quest´ultimo appare, potrebbe riprodurre qualcosa di completamente diverso, ma egualmente plausibile. Magari da un accendino, potrebbe venire fuori l´immagine di una macchinetta del caffè.
Giusta obiezione.
Se non fosse, però, che qui si parla di Leonardo da Vinci
cioè di un uomo che era abituato a scrivere appunti alla rovescia: da destra verso sinistra,di modo che le sue  scoperte non potessero essere decifrate da terzi a meno che quest´ultimi, non leggessero i suoi scritti mediante uno specchio.
E qui arriviamo al dunque.
Perché stante la sua abitudine a scrivere come “allo specchio”, il fatto che egli abbia voluto nascondere nelle sue tele altre immagini, appare possibile?
Secondo alcuni Leonardo scriveva così perché era diventato mancino in seguito a un incidente e dunque lo trovava un metodo comodo. Secondo altri avrebbe scoperto in gioventù il piacere della scrittura speculare e poi coltivato questo stile come vezzo, in uso nel XV secolo.
Alcuni neurologi hanno ipotizzato che Leonardo fosse dislessico, cioè affetto da un disturbo che porta a considerare le parole come figure: chi ne soffre trova facile scrivere specularmente e trascrivere parole in arabo o ebraico (scritte cioè da destra a sinistra). Infine c’è chi pensa che la scrittura di Leonardo fosse un codice segreto per proteggere i propri scritti dal plagio e dalla censura ecclesiastica dell’epoca.
O piuttosto più semplicemente un personale e originale espediente per risolvere un problema incontrato da tutti i mancini, e cioè la tendenza, scrivendo da sinistra a destra, a macchiare il foglio con l' inchiostro?

La maggior parte degli studiosi ha infatti concentrato la ricerca dei significati lasciati da Leonardo su altri segnali legati a precise proporzioni geometriche e matematiche, ormai conosciute e studiate nei minimi particolari, ma non hanno tenuto conto in debito conto il "lato esoterico" del "MAESTRO" e di come era uso inserire nelle Sue opere, come molti altri artisti, "messaggi criptati" e non c'è nessun dubbio che Leonardo da Vinci stabiliva il "significato esoterico"... di un'intenzione e l'impiego di un simbolo... secondo una ragione specifica secondo i principi della "scienza simbolica" da Lui perfettamente conosciuti, e con cui, insieme ad altri artisti "adepti"... indicava in modo criptico... l'unione dell'energia attiva (maschile e solare) con quella passiva (femminile e lunare) della natura umana... con quella divina.

Leonardo si impegna anche in opere più serie e più importanti come il "Cenacolo" una pittura murale che lo impegnerà a lungo e realizzata con una tecnica insolita che, alla rimozione delle impalcature, mostra subito i suoi gravi difetti; in basso a sinistra si intravede una prima crepa, è l’inizio di un processo di disgregazione che continuerà inesorabile. Già una ventina d’anni dopo la sua realizzazione il Cenacolo presenterà danni molto gravi: la tecnica che era stata utilizzata e l’umidità della parete retrostante provocarono quel degrado inarrestabile , quel cancro della pittura, che ha corroso questo capolavoro; capolavoro che obbedisce al tema classico della tradizione fiorentina che voleva gli Apostoli in una severa struttura architettonica; sono raggruppati in gruppi di tre e manifestano diverse reazioni all’affermazione del Cristo: "…uno di voi mi tradirà…".

Dello stesso periodo un altro quadro importante è: "La Vergine delle rocce" (oggi al Museo del Louvre): la bellezza e la dolcezza delle figure riunite in una composizione a PIRAMIDE è perfettamente inserita in un paesaggio insolito in quanto le rocce, così ben rappresentate....a detta degli esperti.....sembrano uscite dalla penna di un geologo o di un botanico piuttosto che dal pennello di un artista...

Anche questo quadro ha avuto un’esistenza travagliata a seguito di una vertenza sorta con i frati di S. Francesco Grande a Milano i quali convinti che il quadro non fosse del tutto finito si rifiutarono di pagare l’ultima rata.
C’è una seconda versione della "Vergine delle rocce" che è conservata oggi al National Gallery di Londra realizzata molti anni dopo con molte differenze rispetto alla tavola parigina; gli esperti ritengono che Leonardo impostò il quadro ma che fu finito da Ambrogio de’ Predis.




                                                             Vergine delle rocce"

LEONARDO DA VINCI UNA SINFONIA DI PAROLE, DI MAGICA-MENTE, DI IMMAGINI, DI STUDI RAFFINATI, IL MAESTRO... UN' ISTRIONE.
E per me... il MAESTRO è un inno... il mio inno...

CHE MI APRE UN ACCESSO ALLE 1000 POSSIBILITÀ
OFFERTE DALLA VITA ALLA MENTE.
Vivi di vita...
annusa la vita...
mangia la vita... avida-MENTE
impara la vita....
cibo per la mente
questo ti renderà libero di poter scegliere chi vuoi essere
libero di VEDERE... LA VITA.


                               "conosci te stesso"...e la magia accadrà



Io sono un istrione,
Ma la genialità' nata insieme a me,
  Non e' per vanità'
 Quel che valgo lo so'
 e ad essere sincero
 Solo un vero istrione
e' grande come me
  Ed io ne sono fiero...

10 σχόλια:

  1. a ancient Mind?
    Have a ancient mind is ... very charming nowadays.

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  2. i'm glad that you like it ....
    is really a rarity .......have a ancient Mind.

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  3. A GREAT MIND...
    A GREAT MAN...
    AN ARTICLE WRITTEN WITH LOVE...

    CONGRATS NADIA.

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  4. Inchino a te Anonimo.........
    per le tue parole.....
    e per seguire le mie..........

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  5. ....love painting
    & surelly love this excellent work on the master of art...Keep up the good work!!!!

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  6. chi dipinge sa che è una sorta di magia...tra se stessi e il mondo esterno....espressione di pensiero soprattutto dove non ci sono regole.... dipingere per me è come andare alla ricerca del tempo perduto...di un racconto dentro me stessa ....i pennelli sono i personaggi della fiaba.....e mentre sfioro la tela loro raccontano la loro storia.....creando paesaggi... si sfidano, si cercano , si abbracciano, si amano...compongono musica...ballando...sotto una cielo stellato....o si ritrovano in una taverna...a ballare il Tango avvolti dalla passione e dal desiderio .......e d'improvviso si fermano, si bloccano. escono di scena....e a me non rimane che vedere per la prima volta e ogni volta sulla tela la creazione di una parte di me stessa tra l'incredulo e lo stupore......
    ti ringrazio per aver letto queste mie parole...su un UOMO a tutto tondo.....e mentre leggi i suoi Trattati sulla Pittura capisci che la pittura come arte di mediazione e riconciliazione...tra uomo e natura...quindi dall'uomo verso il suo se stesso....e arrivo ai miei amati binomi...VITA COME PRIMA VERA ARTE......PITTURA COME PRIMA VERA SCRITTURA.....il tutto condito con la MUSICA... che da tutta quest'arte scaturisce e diventa la prima vera fonte per dissetare l'anima.......e dicendoti never give up ti lascio con una frase ch leggo ...ogni volta prima di prendere in mano un pennello....come una specie di preghiera...."Ci sono pittori che dipingono il sole come una macchia gialla, ma ce ne sono altri che, grazie alla loro arte e intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole..."Picasso"

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