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Κι αν δεν μπορείς να κάμεις την ζωή σου όπως την θέλεις,
τούτο προσπάθησε τουλάχιστον όσο μπορείς:
Μη την εξευτελίζεις.

Πέμπτη 21 Φεβρουαρίου 2013

VOLERE E' POTERE?

VOLERE E' POTERE?
È certo che un uomo può fare ciò che vuole, ma non può volere che ciò che vuole.
Arthur Schopenhauer




VOLERE E' POTERE O POTERE E' VOLERE?
Siamo noi, con i nostri pensieri, le nostre convinzioni, i nostri atteggiamenti, a condizionare per intero la nostra esistenza e quindi, il nostro destino?
Volere è potere, ma cosa vogliamo veramente, lo sappiamo?
Sapere cosa volere è potere.
Il primo passo per ottenere dalla vita le cose che vogliamo... è decidere cosa vogliamo...



 .....e mi ha sempre fatto pensare... così, di primo acchito, mi verrebbe di rispondere che "volere è potere", ovvio, tutto sta nelle nostre scelte di vita, in questo privilegio di "scelta" che ogni essere umano ha (o almeno spero), nella nostra forza interiore che è quella che ci fa andare avanti riuscendo a condurci anche sulle cime più alte delle più alte montagne. Poi però, analizzando profondamente le  parole, un bel po' di dubbi sono sorti nella mia mente sino a portarmi ad un altro pensiero che, il più delle volte, sia il "potere" che ci porta a "volere". E vi spiego perché. Spesso, nonostante tutta la nostra volontà, ci si pongono davanti problemi oggettivi che non ci danno scampo, che non ci lasciano possibilità di scelta e il reagire, in queste condizioni, richiede sforzi sovrumani. Quante volte "ho voluto" e quante volte "ho perso" ma non per mancanza di volontà bensì perché era letteralmente impossibile che io potessi raggiungere l'obiettivo che mi ero proposta, in quanto la MIA scelta doveva rispettare la vita degli altri e il mio senso di responsabilità doveva, per forza, avere il sopravvento sul resto... ma io sono folle... nata in una famiglia folle... con una visuale della vita che và oltre a tutte le frasi scritte sui libri... la mia via viene dettata dal cuore... ora proverò con un po' di parole ad arrivare dalle frasi scritte al mio cuore...


L'ascensore sociale va giù. Ora si può soltanto scendere...? o cercare di tenersi a galla...? Viviamo in una società senza speranza...?
Non sono io a dirlo, lo dice l'ISTAT e l'Osservatorio di Demos-Coop. Tempi difficili, insomma... vediamo di capire...
William Braxon Irvine, uno studioso americano dello stoicismo, nel suo libro A guide to the good life, ha introdotto una terza distinzione, rispetto a quella di Epitteto... e di Epicuro... esistono, secondo Irvine, anche cose che “non dipendono del tutto da noi”, e che solo in parte possiamo controllare, come, ad esempio, il desiderio che si presenta a prescindere dalla nostra volontà. Dipende da noi, invece.... ed è sotto il nostro controllo... il passo successivo, quello di decidere se assecondare o meno un desiderio facendo intervenire la parte razionale che ne valuta le conseguenze.
Per le cose che "non sono del tutto in nostro potere" Irvine suggerisce di prendercene cura adottando l’accorgimento di "interiorizzare l’obiettivo" per rendere il risultato completamente controllabile. Se devo giocare una partita a tennis, è chiaro che vincerla non dipenderà esclusivamente da me ma anche dall’abilità del mio avversario... in questo caso, per evitare ansia e frustrazione, conviene interiorizzare l’obiettivo. Quello che io posso garantire, e che dipende soltanto da me e dal mio impegno, è compiere il massimo sforzo, dare fondo a tutte le mie energie nel tentativo di battere l’avversario. Così, nel caso della partita di tennis, il mio obiettivo non sarà vincere, ma compiere il massimo sforzo, mettere tutto il mio impegno per giocare una grande partita, così da non sentirmi frustrato in caso di sconfitta.
Questa tecnica può essere utilizzata in tutti i progetti che si riferiscono a cose che "non dipendono del tutto da noi" come guadagnare, ottenere una promozione, vincere una competizione. In tutti questi casi il nostro compito deve consistere nel compiere il massimo sforzo per il raggiungimento di un risultato specifico, ma non il risultato in sé. Questo spostamento consente di trasformare un’azione, il cui esito non dipende del tutto da noi, in una che dipende completamente da noi. Il segreto sta tutto nello spostamento del nostro obiettivo... nella sua visuale... che non consisterà più nel risultato ma nel nostro impegno a compiere il massimo sforzo.
Ma dare il meglio di se stessi significa non ammettere altra possibilità se non il nostro obiettivo... in quella che considera la sua missione, Socrate ama definirsi un tafano, un insetto fastidioso sempre in attività, che non smette mai di stimolare se stesso e gli altri lavorando tutto il giorno al suo obiettivo, facendo del suo scopo un’ossessione...
Ecco, quando parlo di dare il meglio di se stessi, penso a Socrate e alla sua capacità di essere perseverante, di non mollare la presa, di non lasciarsi distrarre dal suo obiettivo, di impegnare tutto se stesso nel modo più bello e con il massimo interesse.
 


CHI SI AIUTA DIO L'AIUTA

Nel 1859 usci in Inghilterra un libro di Samuel Smiles (medico inglese) intitolato "Self-Help", in Italia uscì nel 1865 con la traduzione italiana "Chi si aiuta Dio L'aiuta" questo è la raccolta dei testi di una serie di conferenze tenute da Samuel Smiles a un gruppo di giovani inglesi della classe lavoratrice per spingerli a migliorare la propria posizione sociale. La tesi dominante del libro era dimostrare come la forza di volontà fosse in grado vincere ogni ostacolo, per cui un uomo volenteroso era in grado sollevarsi dalle più basse condizioni economiche e sociali alla fama e alla ricchezza. Il testo ebbe un successo travolgente in tutta Europa e fu definito "la Bibbia del liberalismo vittoriano". In Italia ne vennero vendute ben 150 mila copie in pochi mesi e il presidente del consiglio Manabrea diede disposizione ufficiali perché fosse fatta un'opera analoga con esempi di italiani di successo, esortazione realizzata dallo scienziato Michele Lessona nel 1869 col suo "Volere è potere"...
 

Nel 1869 Michele Lessona, celebre naturalista piemontese, scrisse "Volere è potere" (Will is Power), con lo scopo di educar la gioventù, invitandola a imitare quanti seppero tenacemente volere, che con la costante perseveranza e la buona volontà seppero superare qualunque ostacolo, non disprezzarono il lavoro ma bensì lo considerarono mezzo di elevazione e nobilitazione...  la visione di Lessona sulla società italiana del suo tempo attraverso riflessioni su tematiche sociali importanti, quali quelle concernenti la condizione della donna, l'idea di lavoro che avevano gli italiani, la lotta contro l'ignoranza, la speranza e la convinzione dell'autore in un miglioramento che vedeva necessario e desiderato per gli italiani... presentando uomini che hanno dimostrato di aver raggiunto, attraverso la volontà, mete che a causa dell'umiltà delle loro origini, della povertà che li addolorò nei primi anni della loro vita, delle difficoltà a volte incredibili che dovettero superare, chiunque avrebbe considerato impossibili. Attraverso questo scrittore vorrei  dimostrare che quella del volere è una virtù democratica: per possederla non è necessario appartenere ad un' elite o ad una classe sociale ben definita, ma è piuttosto "possibilità", basta solo saperla tirare fuori... il messaggio di Lessona si rivolge ai giovani con l'intento di educarli, ovvero prendere a modello i personaggi presentati per migliorare sé stessi e il Paese, soprattutto utilizzando il lavoro come mezzo di elevazione.




Da "Margherita Dolcevita"...
"Di mestiere papà fa il pensionato, ma anche l’avvocato difensore di oggetti. Ha un capannone di roba usata, non butta via niente... lui aggiusta e ripara e rimonta e riavvia.
Ha una borsa di attrezzi magica. Dice che l’uomo è stato creato padrone della Terra, ma gli manca una cosa fondamentale: una borsa di attrezzi per riaggiustarsi. Ah, sospira, se ci fosse un cacciavite per togliere le idee sbagliate e un martello per fissare le buone intenzioni, una chiave inglese per stringere per sempre l’amore e una sega per tagliare col passato! Ma questa attrezzeria non ce l’hanno data e, dopo aver tentennato e scricchiolato, prima o poi ci romperemo."
Margherita Dolcevita è una ragazzina allegra, intelligente e appena sovrappeso, con un cuore che di tanto in tanto perde un colpo. Vive con la famiglia fra città e campagna. Un giorno, davanti alla sua casa, spunta, come un fungo, un cubo di vetro nero circondato da un asettico giardino sintetico e da una palizzata di siepi. Sono arrivati i signori Del Bene, i portatori del "nuovo", della beatitudine del consumo. Amici o corruttori? La famiglia di Margherita cade in una sorta di oscuro incantesimo, nessuno rimane immune. E su chi fa resistenza alla festa del benessere, della merce, del potere s'addensa la nube di misteriose ritorsioni...
Il raggiungimento degli obiettivi personali... una famiglia felice, la sicurezza economica, una salute di ferro... si basa soprattutto su due fattori: l'intelligenza e l'autodisciplina. Mentre ci sono dubbi sulla possibilità di aumentare il livello di intelligenza, è stato scoperto che l'autocontrollo si può migliorare in modo significativo.
Le ricerche hanno rilevato che i principali problemi personali e sociali derivano dalla mancanza di autocontrollo: gioco d'azzardo, shopping compulsivo, scarsi risultati scolastici e lavorativi, abuso di droghe, disturbi dell'alimentazione, cattiva forma fisica.
Dopo aver raggiunto il punto di massimo discredito negli anni '60 e '70, quando si celebravano le libertà individuali e l'importanza dell'autostima, oggi la forza di volontà - e la conseguente autodisciplina -, grazie soprattutto alle ricerche di Baumeister, è di nuovo uno dei temi più considerati nell'ambito delle scienze sociali.
Volere è potere insegna non solo a migliorare la forza di volontà (che per Baumeister è come un muscolo che può essere rafforzato con l'esercizio), ma anche a conservarla, fissando i giusti obiettivi e monitorando i progressi ottenuti...?


LA LIBERTÀ DEL POTERE... LA LIBERTÀ DEL VOLERE
L'azione, in cui si incontrano il volontario e l'involontario, e la libertà, che si raffronta alla necessità, sono come gli assi cartesiani... un tragitto che dalla purezza passa alla foschia... il fragile rapporto di volontario e involontario s'incarna storicamente nella non-coincidenza dell'uomo con se stesso, nella non compiutezza della condizione umana... la fenomenologia del volontario e dell'involontario... che si cercano, si appoggiano l'uno sull'altro, si necessitano e si limitano... rappresenta il primo imprescindibile riferimento per rendere conto di quel fragile equilibrio che connota la condizione umana incastonata tra finito ed infinito, immanenza e trascendenza, bontà e colpa e di quella libertà solamente umana che ne costituisce la dote preziosa e frangibile. Non si tratta di ripresentare sotto vesti nuove un dualismo altrimenti rifiutato ma dare integralmente conto di una disparità interna alla condizione umana, che si rivela essere paradossale convivenza di azione e passione, iniziativa e ricettività, assolutezza e relatività, grandezza e miseria... un render conto che prima riporta alla luce l'imprescindibile reciprocità tra volontario e involontario e quindi ricostruisce, a partire da essa, le strutture e le storture della condizione umana e della sua libertà finita.
La libertà umana è quindi un paradosso di iniziativa e recettività, determinazione e indeterminazione, universalizzazione e individualizzazione, consenso e necessità... è una libertà creata, sempre accompagnata da recettività e passività... e tale libertà non è solo fallibile, ma anche colpevole... è servum arbitrium, la cui servitù è esistenziale, non essenziale... “mette in corto circuito l'idea di arbitrio, che non può significare altro che libera scelta, libero arbitrio, sempre intatto e giovane, sempre disponibile... e l'idea di servitù, che è l'indisponibilità stessa... è arbitrio, e dunque imputabile, ma anche servitù, poiché indisponibile a se stessa... è un atto dell'uomo... come è stato osservato... perché l'atto di legare viene dall'uomo stesso, ed è precisamente l'atto di legare se stessi... ma è anche uno stato, perché questo stesso atto si tramuta in stato, cioè in una situazione subita, in servitù. Il servo arbitrio è la situazione voluta dall'atto dell'uomo la sua responsabilità alienata...
La condizione umana è dunque l'incontro e la comunanza di una possibilità illimitata e di una parzialità costituita, con il connotato dell' intermediari-età, il rischio della precarietà e la paradossalità di un libero arbitrio prigioniero... la “vivente-non-necessità di esistere... di colui che è libero ma non condannato alla libertà?.
Ma... l'uomo è uomo... perché ha il potere di far fronte ai bisogni e talvolta purtroppo... di sacrificarli...



 Bevo con gli occhi il tramonto

l’incanto dell’infinito firmamento

il sorriso di un bambino

i colori dei fiori del giardino

lo scintillio della luna che sale

mentre illumina l’azzurro mare.

Ascolto il respiro calmo e lento

immobile, senza alcun movimento…

libero la mente

da passato e presente.

Gioisco delle tante primavere

condivise da amicizie sincere

difficile connubio

se a dominare è il dubbio

completa alleanza

se a unire è amore e fratellanza.

La vita non è un soffice prato

ma un difficile percorso

che va conquistato

il cammino è pieno di difficoltà....

quando si sceglie la strada degli ideali

e della  libertà.

In prima linea senza timore

per difendere la voce del cuore

e non lasciare agire solo la“ragione".

Pronta all’attacco, rigenerata...

mi dico…vai…buona giornata





ma che il volere sia potere...? Quindi, cadendo la premessa dovrebbe cadere tutto il resto... ma in realtà se cade il volere si ottengono la libertà e l'Amore, perchè c'erano già... ci sono già... libertà e amore convivono, non può esistere l'una senza l'altro, sono due aspetti, due profumi dello stesso fenomeno ... che è l'unico davvero reale.
Il "volere" e il "potere" sono invece illusori, nel momento in cui vuoi e ti illudi di "potere" vai "contro"... vai contro qualcosa... e sarai destinata a vivere una prigione, una delusione... (un isolamento).
Il non-volere è il Potere dell'Esistenza stessa che si incontra nell'abbandono, nel rilassamento, nel lasciarsi trasportare dalla corrente senza opporsi... o come una nuvola bianca nel cielo azzurro che non oppone alcuna resistenza... nella nuvola vi è totale libertà e totale amore... ma nessun volere e nessun potere... L'unico modo per volere l'amore è amare.




Volere la libertà significa esercitare il nostro diritto naturale di esseri umani. Nasciamo liberi e vogliamo rimanere liberi di pensare ed agire secondo la nostra volontà. Per violare questo diritto, qualcuno deve usare la forza fisica, la minaccia o l'intimidazione su di noi.
Volere l'amore significa desiderare di essere amati. Sebbene questo sia un bel desiderio, non ha niente a che fare ne' col diritto ne' col potere della nostra volontà. Questo e' dovuto al fatto che l'amore e' un sentimento che si fa sentire soltanto se il nostro cervello ha consciamente o inconsciamente DATO VALORE a qualcuno o qualcosa. Quindi, per essere amati, dobbiamo essere di VALORE per qualcuno e qualcuno deve DARE VALORE a noi per le nostre qualità
Amare significa sempre e soltanto DARE VALORE?  Non amiamo mai chi o ciò non rappresenta un valore per la nostra vita o per la felicita' della nostra vita. L'amore, quindi, come qualsiasi altra emozione dipende da una valutazione concettiva che abbiamo accattato consciamente o inconsciamente... ma allora... l’amore dice "per me è bello che tu esista" e accetta anche di non essere ricambiato, magari. Il potere... il controllo... il dominio invece dicono "è bello che tu esista solo per me" e con tutti i mezzi è pronto a nutrirsi dell’altro, pur di sopravvivere, senza alcuna pietà...


È dura ammettere di essere guidati da altre forze che non siano quelle della sola ragione e volontà. Sulla vita emotiva, per esempio, è calato una sorta di oblio: la potenza delle emozioni viene presa poco sul serio...
"Crediamo illimitatamente nelle nostre capacità soggettive... dice Elena Pulcini, professoressa di filosofia sociale a Firenze... perché dimentichiamo di essere animati anche da forze diverse, che ci chiedono un rapporto con noi stessi meno rigido ma comprensivo di fragilità e debolezze".
 Sovrastimiamo il nostro autocontrollo e Freud è stato il più efficace nello smascherarci..."L’io non è padrone nemmeno in casa propria" è una delle sue celebri sintesi per spiegare la dipendenza dell’io, cioè del soggetto cosciente, da un principio istintivo, inconscio e irrazionale che agisce anche al di fuori della consapevolezza. Ma la lezione è stata messa da parte... il risultato è un’"insistenza cocciuta" sul mito dell’autosufficienza, nonostante la realtà ci porti in tutt’altra direzione...?


Non siamo falene né mantidi, abbiamo l’anima, ma assomigliamo a mantidi e falene quando l’anima si svuota. Dove manca il senso da dare alla propria vita, si pretende che siano le cose e le persone a determinarlo, dall’esterno, generando dipendenze e schiavitù di ogni tipo, che spesso culminano in un’overdose che distrugge o chi dipende o ciò da cui si dipende, o entrambi. È la ferrea e drammatica logica degli amori che non liberano.
MI HANNO INSEGNATO..."mettersi con se stessi"  grande visuale... difficile..., ma ottima... e soprattutto... vera... si prova un grande vuoto quando “l’altro” è solo un tappabuchi delle nostre mancanze. Io L’Amore per la vita l'ho letto negli occhi dei miei genitori. Nonostante le mancanze,i difetti e i “buchi” di entrambi... il loro amore è iniziato per sintonia,tenerezza,gioia… senza potere o volere... per la mia folle visuale... il Punto di Potere è sempre nel “momento presente”.
 E’ in esso che non siete mai ostacolati ed è in esso che avvengono i cambiamenti, proprio qui e proprio ora, nella vostra stessa mente! Non ha importanza per quanto tempo abbiamo avuto uno schema negativo o una malattia o una relazione mediocre, per quanto tempo siamo stati poveri o abbiamo nutrito odio per noi stessi, possiamo comunque operare un cambiamento proprio in questo momento!
Cosi non è più necessario che il problema costituisca la vostra realtà, ma ora lasciatelo svanire nel nulla da cui è venuto. Siete in grado di farlo??
Ricordatevi: voi siete la sola persona che pensa nella vostra mente! Nel vostro mondo siete voi il potere e l’autorità!

 I vostri pensieri e convincimenti che appartengono al passato, hanno creato il presente e tutta la realtà fino a questo momento. Ciò che ora scegliete di credere... di pensare... di dire... produrrà il prossimo istante, giorno, mese e anno... siete voi che detenete il problema nei confronti della vostra vita! Siete in grado di avere qualsiasi cosa scegliete di ottenere!
Questo momento dà inizio al nuovo processo, ogni attimo è un nuovo esordio, qui e ora!
Non è magnifico rendersene conto? Questo istante è il Punto di Potere, è l’origine del cambiamento!
È vero?
Fermatevi un attimo e cogliete il vostro pensiero: cosa vi sta passando per la mente? Se è vero che le idee danno forma all’esistenza, vorreste che ciò che stavate pensando si concretizzasse? Se si tratta di preoccupazione o rabbia o dolore o vendetta o paura, in quale forma ritenete tali sentimenti possano ritornare a voi?

Non è sempre facile cogliere al volo i nostri pensieri poiché si muovono con rapidità, però possiamo cominciare adesso ad osservarli e ad ascoltare ciò che ci raccontiamo.
Le nostre idee creano il nostro futuro. Quando ci imbattiamo in qualcosa di spiacevole nel presente, dobbiamo ricorrere alla mente per modificare la situazione. E possiamo dare inizio al cambiamento nel medesimo istante in cui lo vogliamo.
Mi piacerebbe molto che l’argomento "come funzionano i pensieri", venisse considerato una materia da insegnare a scuola.
In effetti, non ho mai capito l’importanza di far imparare a memoria le date delle guerre; mi sembra un enorme spreco di energia mentale. Invece potremmo insegnare ai ragazzi materie del tipo "come funziona la mente, come gestire il denaro, come investire con sicurezza da un punto di vista finanziario, come essere un buon genitore, come creare rapporti felici e come suscitare e mantenere l’autostima e l’amor proprio".
Riuscite a immaginare come potrebbe essere diversa questa generazione di adulti se avesse appreso materie come quelle che ho citato insieme all’abituale programma scolastico? Saremmo circondati da gente felice che si sente a proprio agio, che sa maneggiare il denaro e che arricchisce l’economia investendo saggiamente. Queste persone godrebbero di facilità di relazioni e si sentirebbero in grado di assumere con semplicità il ruolo di genitore, dando origine a un’altra generazione di bambini sereni con se stessi. In questo contesto, ognuno rimarrebbe comunque un individuo che esprime la propria creatività.
Non possiamo sprecare altro tempo, proseguiamo dunque con il nostro lavoro... con un po' di follia...
volere... potere... potere volere... amore.....






Nessuno può fare tutto... ma tutti possono fare qualcosa... un bacio al mio Cielo e alla mia Terra... per l'insegnamento folle del mio vivere.....



4 σχόλια:

  1. Εντυπωσιακά εύστοχο και έξυπνο άρθρο Νάδια, από όπου και να το κοιτάξει κανείς.

    Where there's a will, there's a way...

    Where there's a will, there's a way...

    Where there's a will, there's a way...

    Προαιώνια ανθρώπινη πίστη.
    Συγκλονιστικής αλήθειας ρητό και ανθρώπινη πυξίδα μέσα στην λακωνικότητά του.
    Χωρίς αυτό ο πολιτισμός θα έμενε στάσιμος και οι άνθρωποι σαν άτομα ποτέ δεν θα κατόρθωναν να διορθώσουν τα λάθη και τους εαυτούς τους.


    Θέλω να μπορώ, και αν θέλω, μπορώ.

    Όπου υπάρχει θέληση, υπάρχει και λύση.

    Μπορώ να θέλω, και δεν μπορώ, αν δεν θέλω.

    Όπου υπάρχει άρνηση, δεν υπάρχει λύση.

    Δεν μπορώ αλλά θέλω, δεν θέλω και όμως μερικές φορές μπορώ.

    Όπου υπάρχει αναποφασιστικότητα, η λύση δεν βρίσκει τον δρόμο της.

    Τώρα όμως τι γίνεται;

    Όπου δεν υπάρχει το θέλω, δεν υπαρχει και το μπορώ.

    Τώρα ούτε θέλω ούτε μπορώ.

    Γιατί η δυνατότητα του ανθρώπου να καταστρέφει, πάντοτε είχε μια ανεξήγητη γοητεία.

    Και βέβαια αν δεν θέλω, δεν μπορώ.

    Φ. Λ.

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  2. Where there's a will, there's a way.............questa è la mia via.....

    "Τώρα ούτε θέλω ούτε μπορώ.

    Γιατί η δυνατότητα του ανθρώπου να καταστρέφει, πάντοτε είχε μια ανεξήγητη γοητεία.

    Και βέβαια αν δεν θέλω, δεν μπορώ"....questa è la tua.....
    ognuno di noi ha la sua via....la sua visuale...il libero arbitrio...la scelta.

    Molto chiaro, il tuo commento......profondo, grazie per aver condiviso......la tua visuale...con parole di una grande mente.

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  3. "This shift allows you to transform an action whose outcome depends entirely on us, in that completely depends on us. The secret lies in the movement of our goal ... in his view ... that will not amount to more in the result but in our commitment to make the maximum effort."

    "It does not matter how long we have had a negative pattern or a disease or a mediocre relationship, how long we were poor and we have harbored hatred for ourselves, we can still make a change right now!"

    This is so great...exactly what I needed in this moment to read...A good reminder that whatever my maximum effort is today I can use it in any given moment to re-align my will with my goals...

    No matter what...No matter how distasteful or awful feeling...It is never too late to get back up and move forward.

    Ms Nadia thank you for the MIND-ful choices in subject matter that you write about...Your perspectives are thought provoking and you always lift my spirits...

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  4. Grazie a te per leggermi........perchè qualsiasi sia la nostra visuale...l'importante...è portarla avanti con coerenza e grande cuore....
    tra volere...potere...c'è il cuore.....

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