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Δευτέρα 17 Μαρτίου 2014

I see the HAPPINESS.


IO vedo la FELICITA'.

Ode Al Giorno Felice

 Questa volta lasciate che sia felice,
 non è successo nulla a nessuno,
 non sono da nessuna parte,
 succede solo che sono felice
 fino all’ultimo profondo angolino del cuore.

 Camminando, dormendo o scrivendo,
 che posso farci, sono felice.
 Sono più sterminato dell’erba nelle praterie,
 sento la pelle come un albero raggrinzito,
 e l’acqua sotto, gli uccelli in cima,
 il mare come un anello intorno alla mia vita,
 fatta di pane e pietra la terra
 l’aria canta come una chitarra.

 Tu al mio fianco sulla sabbia, sei sabbia,
 tu canti e sei canto.
 Il mondo è oggi la mia anima
 canto e sabbia, il mondo oggi è la tua bocca,
 lasciatemi sulla tua bocca e sulla sabbia
 essere felice,
 essere felice perché sì,
 perché respiro e perché respiri,
 essere felice perché tocco il tuo ginocchio
 ed è come se toccassi la pelle azzurra del cielo
 e la sua freschezza.
 Oggi lasciate che sia felice, io e basta,
 con o senza tutti, essere felice con l’erba
 e la sabbia essere felice con l’aria e la terra,
 essere felice con te, con la tua bocca,
 essere felice.

 Pablo Neruda




La felicità della vita... è fatta di frazioni infinitesimali...
di piccoli gesti fatti con il cuore... di un sorriso... di uno sguardo gentile...
di semplicità...
di te...


...la felicità è sempre dietro l’angolo... la felicità arriva all’improvviso, indipendentemente dalla situazione e dalle circostanze, tanto da sembrare spietata... è imprevedibile come lo sono le onde e il tempo... i miracoli sono sempre in attesa, senza far distinzione per nessuno...
Felicità... è il primo caffè della mattina con la persona del cuore... un bacio rubato... un messaggio inaspettato... uno sguardo... è udire la voce di chi ami... è una boccata d’aria fresca dopo una giornata richiusa in una stanza... è un sorriso... è una passeggiata al sole dopo settimane di pioggia... camminare mano nella mano... è il profumo di casa... è il sorriso di un bambino... una confidenza fra amiche... è la tua canzone preferita capitata casualmente alla radio... è un’emozione improvvisa... è la luna piena... è un abbraccio affettuoso... 
oh... l'amore è felicità fremente. No, non pensare a domani, cosa farai e se sarai felice, goditi il momento presente, è l’unico che possiedi... è l’unico che puoi vivere... non chiederti se ci saranno le opportunità giuste... CREALE... non pensare troppo al domani, respira l’istante presente. ...non domandarti se domani pioverà... oggi vedi il Sole, ed è questo che conta. Goditi ogni istante. Ogni emozione, ogni lieve respiro, sono queste le nostre dosi di felicità. E in questi secondi azzittisci pensieri... sssshh, chiudi gli occhi... ascolta il battito incalzante del tuo cuore.
Ed ora dimmi, non è forse questa la felicità?

Non credo che tutti quando sentono pronunciare quella parola pensino alla stessa cosa, è quasi impossibile, anche perché ognuno ha una mentalità ed un modo di pensare diverso dagli altri. Ha idee diverse. Certo, alcune possono anche coincidere, ma non tutti... intendo dire che ognuno è felice a modo suo... ma per me la felicità... ha un nome e un volto... ed è la coraggiosa volontà di vivere... e di amare con tutto il mio essere... questa felicità. 




La felicità è quella sensazione che
trovi nelle cose impensabili...

la trovi in un abbraccio al tramonto...
te ne cibi e stai bene anche dopo
che il sole è andato a dormire...

la trovi nelle carezze...

negli sguardi complici... 

nelle mani che si cercano
mentre ci si da un bacio,

un bacio di quelli candidi e poggiati appena
sulle labbra... la trovi ovunque vai e
trovi chi la felicità sa disegnarla già
solo per il fatto di esserci e di farti
sentire sua...

la trovi quando alla
felicità davi un'altra definizione...

una definizione che non aveva...
ma altro...

quell'altro che ieri non pensavi potesse renderti
felice così come lo si è adesso...

era impensabile per me che la felicità
arrivasse e fosse così...



ma è così...



Felicità...
sei chiamata, sei interpellata....anelata.....da domande....da pensieri, da sogni... sei rincorsa...
ma tu sei?

Epicuro in una Lettera sulla felicità a Meneceo lo ravvisava sul fatto che non c’è età per conoscere la felicità... non si è mai né vecchi né giovani per occuparsi del benessere dell’anima [e cioè di ‘filosofare’, amare il pensiero (vero)]. Per Epicuro la felicità è la conoscenza delle cose fanno lo stato di felicità. Nella sua vita naturale l’uomo allontana da se il dolore sia fisico ...aponia che psichico ....atarassia e l’assenza di queste due cause porta al raggiungimento della felicità. Ma non è sufficiente... Epicuro sostiene che si deve provare piacere e quindi classifica i piaceri dividendoli in tre grandi categorie... i piaceri naturali e necessari, come... l’amicizia, la libertà, il riparo, il cibo, l’amore, il vestirsi, le cure etc... i piaceri naturali ma non del tutto necessari come... l’abbondanza, il lusso, case enormi oltre il necessario, cibi raffinati ed in abbondanza oltre il necessario... e i piaceri del tutto accessori... come il successo, il potere, la gloria la fama etc...
Dopo un secolo dedicato a studiare le sofferenze umane, gli psicologi hanno scoperto la felicità... purtroppo non c’è n’è molta in giro, ed è per questo che se ne parla tanto... i primi studi sulla felicità sono stati fatti negli anni 60, quando si comincia a capire che il boom economico non cancella le nevrosi, anzi forse le genera. Sono stati fatti degli studi dove vengono trovate delle tecniche per correggere gli atteggiamenti che alimentano l’infelicità... socializzare, pensare positivo, coltivare le relazioni intime ed evitare di preoccuparsi per un nonnulla sono solo alcune di queste, ad esempio è stato chiesto a degli ansiosi di appuntare su un quaderno le loro preoccupazioni... rileggendole dopo una settimana scoprono che molte di queste erano infondate e con un po’ di esercizio possono imparare che non è il caso di preoccuparsi tanto. Inoltre si è dimostrato  che sposati e conviventi sono decisamente più felici di quanti vivono da soli, ed altre ricerche confermano che felicità ed un comportamento estroverso vanno di pari passo. 

Dunque si può imparare ad essere felici?
Anche introversi e malinconici possono trarre piacere da un hobby, dall’amicizia, e dalle relazioni umane, spesso hanno solo bisogno che qualcuno gli ricordi che ci sono cose piacevoli cui dedicare tempo e energia... e stato fatto un sondaggio classificando il livello di felicità di popoli diversi, e si è scoperto che i maltesi detengono la palma della felicità, mentre la Tanzania, e lo Zimbabwe sono all’estremo opposto. Ma siamo proprio sicuri che quando dicono di essere felici o non felici... intendono proprio la stessa cosa? Non sempre tutti la pensano allo stesso modo, ad esempio in Italia sarebbe meglio parlare di benessere piuttosto che di felicità... in quanto ha una definizione più ampia e meno connotata... inoltre la differenza non è solo questione di terminologia, molti psicologi americani affermano che ci sono diversi tipi di felicità, quella pragmatica, ovvero più individualista, che studia il piacere come benessere personale. Mentre in Europa si attribuisce maggior peso allo sviluppo e alla realizzazione delle potenzialità individuali, ma all’interno di un contesto sociale.
Ma quale potrebbe essere la ricetta per la felicità? Ci sono varie scuole di pensiero, c’è chi dedica la propria attenzione solo al piacere, chi alla soddisfazione post risoluzione di un problema, chi invece alla novità... si è verificato infatti che offrendo ad un gruppo di bambini un vassoio di dolcetti misti, e permettendogli di prenderne due, questi sceglievano per primo il loro preferito, poi uno diverso. Anche se le cose non sono cosi semplici, ci sono piaceri che una volta assaporati perdono il loro fascino... altri che non ci stancano mai, e altri ancora come le nostre pietanze preferite che dobbiamo concederci di tanto in tanto se non vogliamo che perdano sapore... la novità è sicuramente un aspetto importante della felicità, ma l’elemento essenziale è l’opportunità di cimentarsi con prove sempre nuove... ad esempio chi pratica sport estremi, si impegna per rispondere a una sfida difficile, quasi impossibile che mette in gioco tutte le sue competenze.
Anche se sembra un emozione per pochi eletti, in realtà è più diffusa di quanto si immagini, questo a difesa della felicità considerata da sempre inferiore ad altre emozioni più significative e costruttive per la vita umana, quali la paura e il disgusto considerati veri e propri salvavita... la necessità di conoscere e sperimentare cose nuove è certamente un elemento importante per la nostra specie... forse molta dell’odierna infelicità dipende anche dal fatto che le sfide quotidiane che attiravano l’uomo delle caverne , combattere, procurarsi il cibo, conquistare una compagna, non hanno più senso nel mondo in cui viviamo oggi, ossia , detto in altri termini, siamo programmati per desiderare cose che non ci interessano più veramente, come ricchezza e potere. Ma soprattutto che siamo preda di un subdolo meccanismo biologico che ci rende incontentabili, in quanto i nostri cervelli non sono stati programmati per mantenere a lungo uno stato di felicità?

Essere felici è un desiderio molto naturale di tutti gli esseri viventi, ma non è sempre così facile realizzarlo e soprattutto rimanere felici a lungo. Molti fattori esterni e interni fanno continuamente oscillare il nostro buonumore rendendo la nostra felicità spesso molto precaria.
Felicità è una parola che comprende una vasta gamma di emozioni piacevoli... amore, serenità, gratitudine, riconoscenza, senso di connessione con gli altri, pace ogni emozione, gradevole e sgradevole, ha la sua funzione nella vita, e anche le emozioni sgradevoli (o cosiddette negative) hanno una loro ragione di essere... il problema sorge quando rimaniamo in uno stato d’animo negativo troppo a lungo... il nostro benessere, la nostra salute fisica e mentale, il senso stesso della nostra esistenza finisce col risentirne.
Medicina e psicologia contemporanee hanno da tempo posto l’attenzione sugli effetti positivi del coltivare volontariamente stati psico/fisici di calma e di felicità... le persone felici godono di una salute migliore, di un sistema immunitario più efficiente, di un miglior funzionamento dell’apparato cardiovascolare, e di migliori relazioni... questo ha una particolare e grande importanza nel mondo odierno, in cui la pressione dei fattori stressanti è molto alta e la consapevolezza degli individui della necessità di inserire rilassamento e gioia nelle proprie vite è invece molto bassa... abbiamo sempre più bisogno di prenderci buona cura di noi stessi per vivere una vita il più possibile sana e appagante.
Anche se le condizioni esterne aiutano in una certa misura, la felicità è soprattutto una condizione interiore, della mente.... ed è possibile IMPARARE AD ESSERE FELICI e a usare a nostro favore il grande potere della mente... della conoscenza e consapevolezza
.

Il tema della felicità appassiona da sempre l'umanità... scrittori, poeti, filosofi, persone comuni... ognuno si trova a pensare, descrivere, cercare questo stato di grazia... per tentare di definire questa condizione alcuni studiosi hanno posto l'accento sulla componente emozionale, come il sentirsi di buon umore, altri sottolineano l'aspetto cognitivo e riflessivo, come il considerarsi soddisfatti della propria vita. La felicità a volte viene descritta come contentezza, soddisfazione, tranquillità, appagamento a volte come gioia, piacere, divertimento. Secondo Argyle (1987) il maggiore studioso di questa emozione... la felicità è rappresentata da un senso generale di appagamento complessivo che può essere scomposto in termini di appagamento in aree specifiche quali ad esempio il matrimonio... il lavoro... il tempo libero... i rapporti sociali... l'autorealizzazione e la salute.
La felicità è anche legata al numero e all'intensità delle emozioni positive che la persona sperimenta e... in ultimo... come evento o processo emotivo improvviso e piuttosto intenso è meglio designata come gioia. In questo caso è definibile come l'emozione che segue il soddisfacimento di un bisogno o la realizzazione di un desiderio e in essa.... accanto all'esperienza del piacere... compaiono una certa dose di sorpresa e di attivazione... quindi...





...la felicità non ha logica, non ha oggetto... accade quando permettiamo alle cose di toccarci e l’aria delle cose attraversa i nostri pori finalmente dilatati... la felicità... il sale della vita. 


Per corrugare la fronte si mettono in movimento ben sessantacinque muscoli...
per sorridere solo diciannove...
risparmiamo... allora... yesssss



un passo indietro... indietro le lancette... un viaggio corporale... stop.
Felicità. è lo stato d'animo (emozione) positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri...
L'etimologia fa derivare felicità da: felicitas, deriv. felix-icis, "felice"... la cui radice "fe" significa abbondanza... ricchezza, prosperità... e deriva dal latino "felicitas"... il cui radicale "felix" vuol dire soprattutto "ricco"... in particolare di beni esteriori. Si distingue da "beatus"... relativo allo stato d'animo interiore e che corrisponde maggiormente al significato che il termine ha assunto in generale nella storia della filosofia. La nozione di felicità, intesa come condizione (più o meno stabile) di soddisfazione totale, occupa un posto di rilievo nelle dottrine morali dell'antichità classica, tanto è vero che si usa indicarle come dottrine etiche eudemonistiche (dal greco eudemonia) solitamente tradotto come "felicità". In Greco questo concetto era reso con "eudemonia"... che deriva da eu, "buono" e daimon... "demone"...  indicando quindi la buona sorte concessa da una divinità benevola
...
 
I Greci, scrive un noto studioso del pensiero antico... "si trovano alle sorgenti stesse della civiltà occidentale, hanno posto le basi della scienza, della filosofia e dell’arte e hanno segnato a tutta la vita spirituale dell’età moderna la direzione che è l’unica in cui essa possa muoversi e progredire" (M. POHLENZ... L’uomo greco... Firenze 1989). Se qualcuno pensa sia "opinabile" che la direzione indicata dai Greci sia l’unica in cui possa muoversi la civiltà contemporanea, mi pare, però, che si possa almeno affermare con certezza che le scelte e gli orientamenti della nostra società risultano semplicemente incomprensibili per chi ignora le prospettive elaborate nell’antica Grecia... delle quali siamo eredi anche quando le contestiamo radicalmente. Ecco perché chi voglia riflettere oggi su cosa possa significare per l’uomo la parola... felicità... credo che debba ancora prendere le mosse da quella cultura che è effettivamente all’origine della nostra civiltà...


LA FELICITA' NON E' DESTINAZIONE... LA FELICITA' E' IL VIAGGIO

La felicità è accarezzare un cucciolo caldo caldo, è stare a letto mentre fuori piove, è passeggiare sull'erba a piedi nudi, è il singhiozzo dopo che è passato... SCHULZ.



Cos’è la felicità?
Se leggessimo la splendida poesia di Schulz... scopriremmo che la felicità è una piccola cosa... come una piccola pietruzza preziosa scavata nella roccia del nostro quotidiano.... un piccolo tesoro che è da trovare tutti i giorni.
"La felicità è un cucciolo caldo, foglie per terra, un amico, un golfino tutto pelo…"

"Vivere per gli altri, non è soltanto la legge del dovere, è anche la legge della felicità" A. Comte.

Forse la felicità è una cosa più piccola di quella che pensiamo... forse non è una grande signora riccamente vestita o una grande esplosione di festa con trombette e luci colorate... forse la felicità è una cosa più pacata... più sottile... forse è un mucchietto di sabbia che rischia in ogni momento di sfuggirci dalle mani e noi neanche ce ne accorgiamo. O forse è un lieve raggio di luna che ci accarezza mentre dormiamo e noi non ce ne rendiamo conto finché non arriva il nuovo giorno ed arriva il sole ad accecarci con il suo bagliore.
 Sono convinta che la felicità sia qui... tutti i momenti e stia a noi andare a prenderla... o eventualmente... lottare per mantenerla... non penso che ci possa essere una risposta univoca alla domanda "cos’è la felicità" perché ognuno di noi è così diverso e così particolare che sarebbe troppo brutto generalizzare il tutto dicendo... la felicità è trovare una persona che ti ami... un lavoro che ti piace... un paio di amici coi quali dire due scemenze davanti ad una bottiglia di vino a fine giornata. E non fraintendetemi, credo che queste (in particolare la prima) siano una delle grandissime gioie e benedizioni nella vita... "la felicità è soprattutto nel voler essere ciò che si è"... E. da Rotterdam.

Ma la felicità va oltre... o forse va più in profondo... nell’intimità. La vera felicità non è una ricerca esterna... una ricerca nell’altro, ma è dentro di noi... la piccola pietruzza preziosa da scavare, credo sia da trovare all’interno della nostra anima... della nostra pancia... del nostro cuore... la gioia e la felicità che ci regalano gli altri è sempre presa in prestito perché l’amore, l’amicizia, l’affetto è dato e ricevuto da persone ed in quanto tali, esseri che sbagliano, deludono, tradiscono… noi per primi dobbiamo trovare un baricentro, la nostra forza ed il nostro equilibrio e solo allora forse potremmo veramente godere della Felicità che ci conquistiamo e che ci regalano gli altri.
Quindi cos’è la felicità? La felicità è un piatto di pasta col ragù... un abbraccio di un amico... fare l’amore con la persona che ami... amare veramente... voler bene... ma principalmente è dare amore... non trincerarsi dietro a maschere di odio o di arroganza, lasciarsi andare e voler semplicemente bene. Darsi. Con consapevolezza e rispetto in primis di se stessi e poi per il prossimo. ...non sperare di dare per ricevere o di avere amore incondizionato, ma darlo ugualmente... senza remore e senza paura. Trovare il bello nelle piccole cose, senza timore di vedere le cose per quelle che sono... forse il povero Charlie Brown era sempre infelice perché si ostinava a cercare qualcosa che non poteva esistere... qualcosa che pensava di non avere e invece aveva sempre avuto accanto a sé… o forse è solo un messaggio di Schulz che si vuole ricordare quanto abbiamo e quanto tempo sprechiamo a desiderare e a pretendere... e come si fa a mantenere questo stato di serenità e completezza da far invidia agli yogi (non gli orsi) indiani? Non si può. La vita, in quanto tale, essendo appunto "viva" cambia ed è in continuo mutamento....la felicità eterna non esiste...per quanto una persona la desideri e lotti per averla....le cose brutte succedono, le lacrime scendono, i cuori si spezzano e a volte purtroppo anche i corpi. ....e a questo punto, la cosa che conta è solo una... il RISPETTO per sé stessi. L’amore per la personcina che sei e che ti dovrai portare dietro dal giorno della nascita al giorno della dipartita. ....non importa quanta sofferenza, quanta infelicità si possa vivere, perché l’importante è non perdersi e soprattutto... non tradire sé stessi... per non tradire... la vita... gli altri... l'amore... io amo la vita e le persone,  perché il bene ed il male, la felicità e la tristezza, il buio e la luce fanno parte del gioco ed è così bello "giocare"…
Dopotutto, la felicità è un cucciolo caldo… vediamo di tenercelo sempre stretto stretto a noi...


LA FELICITA' SECONDO SENECA...

Scrisse dunque Seneca... "Nessuno è infelice se non per colpa sua"... questo aforisma indica una responsabilità e conseguentemente una colpa personale nell’essere infelici... il problema è dunque nostro, di come inquadriamo i casi della nostra vita, di come permettiamo ad altri di inficiare il nostro equilibrio... la nostra traballante omeostasi tra avere e desiderare... Il cardine di Seneca è che la felicità sia una vetta da conquistare in solitaria, praticando virtù ed eliminando i desideri. Poichè diventare virtuosi è difficile... la felicità è affare impervio. ...siamo attirati dalle cose e riteniamo che sia il possesso di queste a renderci felici tanto da far definitivamente dichiarare a Seneca che la vera felicità è non aver bisogno di felicità, cioè di beni. Intanto, la più volte citata statistica del TIME... riporta che le persone sono più felici quando possono acquistare beni non strettamente necessari (fuori del nostro famigerato paniere ISTAT, cioè) ...mio Dio... povera felicità... Secondo Lucio Anneo Seneca... il quale non visse proprio esattamente come predicava, diciamolo pure... le felicità legate ai beni sono mutevoli, in quanto se ne desidereranno sempre di più, specialmente se ci soffermiamo a considerare beni e felicità altrui: ci paiono sempre migliori e più desiderabili dei nostri. Infatti, scriveva così..."Giammai sarai felice finché accetterai di tormentarti per il fatto che qualcuno sia più felice di te"... L’invidia è una brutta cosa, con l’aggravante di riuscire ad invidiare con maggiore intensità le persone che sono a noi più vicine e simili...questa attitudine nel confronti del prossimo più prossimo ci rende infernale la vita. Seneca si dichiarava seguace dello stoicismo, ma nelle famose Lettere a Lucilio attingeva a piene mani da Epicuro... il quale è a sua volta l’autore di una celebre Lettera sulla felicità...
Un’altra forma di felicità senechiana è l’atarassia, ovvero la sospensione del giudizio... non si tratta della epochè o sospensione per mancanza di indizi, bensì di "assenza di agitazione" che deriva dalla comparazione e dall’invidia. Uno in pace con se stesso non sente il desiderio di impegolarsi di e in beghe e ciò è salutare per l’animo ed è felicità... Per Seneca, inoltre, la felicità non è mai altrove e, soprattutto, mai nel passato (come lo era per Proust) ne nel futuro. ...in questa prospettiva, il suo insegnamento è simile alla famosa massima buddhista... Qualunque cosa tu faccia, falla col cuore... (c’è una versione che recita... Dovunque tu sia, stacci con il cuore...). Significa entrare nel flusso corrente, aderire completamente a ciò che si sta facendo nel momento.

Eleanor Roosevelt... diceva... la felicità non è una meta... bensì un prodotto collaterale... in altri termini... è qualcosa che capita mentre si è totalmente impegnati in qualcosa... si è nel flusso... il problema è che non ce ne accorgiamo e andiamo testardamente alla ricerca della Vera Grande Unica Felicità. Questo era anche il concetto di un famoso scrittore americano, Nathaniel Hawthorne... "la felicità, in questo mondo, quando capita è del tutto accidentale... rendetela l’oggetto della vostra ricerca e riuscirete a non raggiungerla mai. Fate altro e con ogni probabilità scoprirete di averla raggiunta senza neanche averla sognata..."


 

La maggior parte delle persone è felice nella misura in cui decide di esserlo...  queste parole... attribuite al presidente americano Abramo Lincoln... rappresentano quello che è il mio concetto di felicità, qualcosa che dipende da noi...
Felicità è senza dubbio una parola dai molti significati... ognuno di noi ha probabilmente maturato una propria convinzione su cosa lo renda felice... su ciò da cui nasce la felicità... su come trovarla o se sia possibile... su come difenderla e mantenerla.
Una cosa ci accumuna riguardo alla felicità... tutti la desideriamo... anche se non tutti confidano di poterla provare. Aristotele sosteneva che l’unica cosa che l’uomo desidera senza altri fini sia proprio la felicità, un fine di per se stesso... molti hanno sostenuto che la condizione umana sia caratterizzata dall’infelicità, pensando alla felicità come fugace intervallo tra dolore e sofferenza, in una visione “infelice” della vita. Letteratura e filosofia hanno annoverato tra le proprie fila autori orientati a considerare l’uomo come un essere “naturalmente infelice” ...oh io aborro questa visione... Anthony De Mello sostiene che la felicità è la nostra condizione naturale. ...i bambini, sostiene, nascono felici e rimangono tali sino a quando società e cultura... con la loro stupidità... non li contaminano ed  inquinano.
La felicità, sono giunta a capire, è un modo di pensare...  il risultato di come noi ci approcciamo alla vita... del modo in cui interpretiamo eventi e situazioni. ...un modo di viaggiare... la felicità comporta la scelta di osservare il mondo con gli occhi di un bambino... apprezzandone la bellezza... con curiosità, senza pregiudizi, con spontaneità , con speranza e ottimismo, con fiducia e serenità... con semplicità e amore
Viviamo in un tempo che ci insegna a cercare la felicità ovunque.... meno che nell’unico posto in cui possiamo realmente trovarla... dentro di noi, perché la felicità è una scelta che siamo sempre liberi di fare ...e di dare...

Viaggiatori... di tutto cuore vi auguro di trovare il vostro senso di felicità... dal canto mio... la mia felicità è il viaggio... l'arrivo... un nome... un volto... la strada.

Ora, per esorcizzare l’emicrania da articolo forse indigeribile, vi consiglierei di prendere un bel caffè... mangiare una mela... una banana... un gelato... cioccolata... dare un bacio... un abbraccio... sorridere... cose semplici... per Seneca, Aristotele, Lincoln etc... non sarebbe la felicità ideale... ma per me, SI...



Nessuno mai avrà il diritto di controllare la tua felicità.
 A nessuno dovrai permettere di provare a dosare i tuoi sentimenti.
 La tua gioia non deve avere confini...
 è già tanto difficile trovarne un po’, spesso ci accontentiamo di surrogati, di sorrisi striminziti, di manifestazioni di euforia appena accennate.
 Quando avrai la possibilità di ridere di gusto, fallo fino alle lacrime.
 I giorni in cui avrai riso e  amato davvero coloreranno di vita i tuoi futuri ricordi.



4 σχόλια:

  1. (Εκ μέρους της Ιόλης)
    Δεν έχουμε δουλειά ούτε και αξιοπρέπεια.
    Ας μας αφήσουν να δομήσουμε μόνοι μας την ευτυχία μας.
    Δεν έχουμε φωνή.
    Την χάσαμε, όταν γραφτήκαμε στους καταλόγους επιτυχόντων που δόλια φτιάχνουν οι ισχυροί.
    Δεν έχουμε κουράγιο.
    Το κουράγιο μας έγινε αποτύπωμα σε άχρηστες συστατικές επιστολές.
    Δεν έχουμε και δεν μας άφησαν τίποτα.
    Εμείς όμως οι πολίτες β' κατηγορίας μπορούμε να γράφουμε τέτοια συγκλονιστικά σημειώματα για την Ευτυχία.


    Μπράβο Νάντια.

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    1. Grazie Angie, per essere portavoce...di una delle penne più travolgenti di MIND,...
      Ioli tu manchi molto.

      Grazie Ioli, le tue parole sono così giuste e profonde che mi danno spunto per scrivere alcune cose....
      a che cosa ci può servire l’essere felici, con tutti i problemi che ci sono sulla faccia della terra?
      Non sarebbe meglio prima risolvere i problemi, ridurre le tensioni sociali, le discriminazioni, le diseguaglianze, l’inquinamento, le povertà, le ingiustizie, il lavoro e poi pensare ad essere felici? … e se invece tutte queste “disgrazie” ...scusate la parola.....fossero proprio il risultato del fatto che non siamo felici”?
      Probabilmente in un mondo nel quale tutti sono felici tanti problemi non avrebbero motivo di esistere, in un mondo abitato da persone felci non si sarebbe la “necessità” di guerre, di stupri, di truffe, di ingiustizie giornaliere, di soprusi politici di omicidi e di quant’altro produce sofferenze di vario genere...certo il fatto di essere felici non ci sottrarrebbe alle calamità naturali o ad altri eventi dovuti al caso che ci possono procurare dolore ma forse, il fatto di aver imparato ad essere felici ci consentirebbe di accettare questi eventi dolorosi in modo molto meno distruttivo dato che, come già diceva Epitetto circa duemila anni fa, “Non sono i fatti in sé che turbano gli uomini ma i giudizi che gli uomini formulano sui fatti“.
      In tempi duri dobbiamo avere sogni duri, sogni reali, quelli che, se ci daremo da fare, si avvereranno
      La felicità non sta nell’assenza dei contrasti, ma nell’armonia dei contrasti...è questa armonia a essere costruttiva...la felicità è una scelta quotidiana...non la trovi in assenza di problemi...la trovi nonostante i problemi. Ormai nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, inorridirsi, commuoversi, innamorarsi, stare con se stessi...le scuse..e la pura realtà... per non fermarci a chiedere se questo correre ci rende felici sono migliaia, e se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle.
      Agirò adesso...non eviterò i compiti di oggi rimandandoli a domani, perché domani non arriverà mai. Intendo agire adesso, anche se le mie azioni possono non portare felicità e successo, perché agire e fallire è pur del non agire e del vano agitarsi. In verità, il frutto colto della mia azione può non essere la felicità, tuttavia senza azione ogni frutto morirà sulla pianta.
      Perchè a volte ci vuole il CORAGGIO di essere davvero FELICI, di raccogliere un momento ordinario e trasformarlo in epico.....ci vuol coraggio a ridere di gusto di fronte a questa vita, ci vuole forza per scartare il negativo e portar dentro solo il meglio, conservare solo l’essenza della gioia...e quel coraggio ce l’abbiamo dentro, è tutta una questione di "scelta"...di visuale...
      La felicità entra nella nostra vita quando abbiamo qualcosa da fare, qualcosa da amare, e qualcosa in cui sperare.
      Bisogna capire bene che in ogni istante generiamo noi stessi, che ci creiamo e ricreiamo in base alle cose che ci diciamo dentro di noi... alle immagini che partoriamo, alle nostre fantasie…nel profondo c’è una scintilla vitale che crea incessantemente le nostre cellule e il nostro corpo...se l’ostacoliamo corriamo dei seri rischi.

      Quando si ha qualcosa da perdere...si comincia ad avere paura.
      Ma la felicità è questo....conoscere il valore di quello che possediamo....FORSE

      e Ioli.....abbracciandoti calorosamente...aggiungo.....n sorriso si sciupa a tenerlo chiuso tra le labbra.





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  2. I have found that happiness can be experience regardless of what is happening…
    It’s a choice for me to appreciate what I am dealing with, no matter what
    To practice gratitude and use the tools that have from working in consciousness..
    And not allow what’s not working in my life to infect what is…
    Also to keep cultivating my connection with God and the Angels…
    Improving on that which I can, letting go of that which is not mine…
    and to continue to grow in love and service.
    It all sounds so very pretty and at times it is..
    and at others it is more of a challenge to just get up…
    but in each moment the choice is there to be made…
    to remember who I am, where I come from and to whom I belong…
    and in this I find my greatest happiness..

    ‘be happy because they touch your knee
    and it is as if to touch the skin of the blue sky
    and its freshness.”

    “The happiness of life is made of ... infinitesimal fractions ...
    small gestures made with the heart ... of a smile ... of a kind look ...
    of simplicity ... you ... “

    Neruda’s poetry and your writing have the same affect on me..
    So authentically beautiful and touches all that is real in me.
    Thank you dear Nadia for once again touching my heart in the perfect way at the perfect time.




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    1. YESSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSS....Cara Jo, questa è la strada.....sono felice...vedi...sono felice...per riuscire con le parole...a scaldare un po' il respiro di altre persone....(anche se credo che tu sia comunque una persona positiva...e lucente).....

      Felicità.....angolo di cielo e respiri.
      L’aria ti accarezza le labbra... ti entra nel naso e immagini il suo percorso: prima lungo il collo,.. poi giù fino ai polmoni finché non esplode per contaminare ogni parte del tuo corpo... la senti scivolare fredda e pura lungo le braccia... trattieni il fiato qualche secondo per ascoltarne il sapore...sa di stelle, anzi, sa di sorgente o meglio, sa di qualcosa di indefinibile....
      La felicità è l'occasione che diamo a noi stessi... di manifestarci per quello che siamo realmente.

      Grazie per leggere le mie parole.... un abbraccio avvolgente..

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