Σελίδες

Σάββατο 20 Δεκεμβρίου 2014

Street Art


Arte... pubblicità... letteratura... 
ovvero la poesia di strada
SI....NO?


L' istinto umano è sempre andato alla ricerca del bello. Quello che abbiamo oggi... è lo stesso istinto che avevamo ai tempi della nascita dell'umanità... e non è assolutamente mutato. ...una sola differenza... prima ne facevamo più uso, oggi invece... lo usiamo raramente  e senza neanche rendercene conto...



Si può chiamare street art... urban art... art activism o abusivismo artistico... ha una storia e molti sviluppi, tanti ne parlano... nessuno può rinchiuderla in 2 parole né fra 4 muri. Di sicuro ha bisogno di spazio e molto spesso di un buio complice... per poter apparire all'improvviso una mattina...




Cos'è l'arte?... "che significato ha per noi l'arte ?  e poi ancora... l'arte nasce dalla razionalità o dall''istinto dell'uomo?... alla prima domanda penso si possa rispondere semplicemente asserendo che l'arte è semplicemente "creatività" in qualsiasi campo, nella costruzione di edifici, di sculture, pitture, mobili, tessuti e tutto ciò che la mente possa immaginare... ognuno di noi può essere un artista... fornito di un, più o meno grande, potenziale creativo... alla seconda domanda è più difficile rispondere, dal momento che ognuno di noi sente l'arte in modo diverso. Dato che le opere d'arte sono perlopiù esposte nei musei... nelle gallerie... nei maestosi edifici, negli eleganti e ricchi salotti... possiamo rispondere con certezza soltanto ad una parte della domanda, ma se pensiamo allo scopo per cui sono nati certi capolavori che ci pervengono dall'antichità... ci accorgiamo che qualcosa non torna... certamente nell'età primordiale lo scopo di una nuova "creazione" non era la bellezza e l'armonia ma qualcos'altro che corrispondeva molto probabilmente alle effettive esigenze di organizzazione della vita di ogni giorno, di sopravvivenza, di culto ed anche di scaramanzia. C'era sicuramente la ricerca del bello, ma lo scopo non era proprio quello... alla terza domanda è ancora più difficile rispondere e si entra in  un eterno conflitto tra la razionalità e gli istinti provenienti dal profondo dell'anima... una cosa però è certa... questi due fattori che si alternano continuamente, predominando l'uno sull'altro, rendono vivo ed alto il significato dell'arte... e rientra anche nella Street Art.





STREET ART... UN MOVIMENTO... MILLE SFACCETTATURE
 

Definire la Street Art... beh... è un'espressione artistica che prende forma negli spazi di pubblico dominio... come ad esempio strade... muri pubblici e stazioni... anche se talvolta vengono predisposti degli spazi espressamente dedicati alla Street Art, più spesso questa forma di manifestazione artistica prende forma attraverso atti illegali.
L'origine di questa denominazione deriva dai mass media, che hanno portato all'attenzione di un vasto pubblico quella che in precedenza veniva considerata esclusivamente come espressione dell'inquietudine giovanile, piuttosto che una vera e propria forma d'arte... in effetti, ancora oggi, il confine tra quello che viene considerato come vandalismo e arte rimane molto sottile, tanto che è abbastanza comune ascoltare dibattiti pubblici a riguardo di queste tematiche.
La Pop art viene oggi considerata come una vera e propria base teorica della Street Art, anche se le differenze restano marcate. Nel primo caso infatti l'artista propone i propri lavori al proprio pubblico di riferimento. Il discorso s'inverte completamente nel caso della Street Art, dove l'artista s'impossessa del luogo pubblico, imponendo l'atto comunicativo ed artistico all'osservatore senza un'effettiva possibilità di scelta... La "Street Art" si evolve dalla pop art e dalla graffiti art, ma sviluppa tematiche più profonde. Molti writers, raggiunta una maturità artistica, sono passati alla "street art"... la nascita di questo movimento non può essere ricondotta ad una data precisa, in quanto come movimento globale... non si può sapere con esattezza dove o con chi sia iniziato. L'origine può comunque essere fatta risalire agli anni Settanta a New York... l'interesse pubblico per questa "arte di strada" è esploso intorno al 2000, grazie anche agli stencil di Banksy...da allora sono stati stampati numerosi libri che trattano l'argomento e la Street Art è spesso sfruttata dalle aziende di marketing. L'impatto della Street Art e della cultura metropolitana sull'immaginario pubblico è ormai evidente. Sempre più spesso infatti la street art influenza i prodotti e le campagne pubblicitarie, portando questa "cultura della strada" nel mainstream... in molti negozi si possono trovare magliette con le stampe di Banksy o di altri writers famosi... così come spille... borse e molti altri generi commerciali mentre altri, per esempio Obey (Shepard Fairey) hanno creato, parallelamente alle loro carriere artistiche, veri e propri brand... nonostante questo, quasi tutti gli street artist promuovono l'assenza di copyright sulle loro opere, incoraggiandone anzi la copia e la diffusione...



Banksy Street Art


Molto spesso la definizione di “Street Art” viene confusa con quella di “Graffitismo” o “Writing”... si tratta di un errore comune che deriva dal fatto che entrambe queste forme d’arte alternativa si manifestano generalmente nello stesso luogo... la strada. Strada intesa come spazio pubblico, aperto, visibile e condivisibile da tutti, perché proprio questo è l’intento della Street Art, condividere ed esporre i propri pensieri e le proprie creazioni con tutte le persone appartenenti a quell’agglomerato sociale che comunemente definiamo con la parola “città”. La Street Art, però, è la categoria “madre” a cui appartiene il Graffitismo, è vero, ma affiancato da altre forme di espressione. Quest’ultimo comunica attraverso spray e soggetti molto spesso legati allo studio della lettera, mentre nella più ampia classe dell’Arte Urbana vanno inserite anche altre tecniche come la Sticker Art, lo Stencil, le Proiezioni video, le Sculture installate in luoghi pubblici, etc che non sempre coprono il paesaggio e l’ambiente ma piuttosto lo integrano e sottolineano. 
Street Art, Urban Art, Arte di strada o urbana, sono tutti nomi dati dai mezzi di comunicazione di massa a quelle forme d’arte che, dunque, si manifestano in luoghi pubblici, a volte illegalmente, altre volte in siti appositamente autorizzati avendo così la possibilità di poter contare su un pubblico vastissimo, molto più ampio rispetto a quello di una galleria di esposizione normale. Essa viene da molti considerata come una forma d’arte “alternativa” ma ci si accorge sempre più che spesso alcuni artisti street non hanno nulla da invidiare ai grandi nomi della pittura o del disegno.

                                                                       Inferno. Hell... in 3D


Opere come quelle dell’americano Xenz lasciano a bocca aperta, i lavori di Street Art 3D che sempre più spesso compaiono sulle pavimentazioni delle maggiori città del mondo incantano con i loro effetti speciali e le rifiniture dei loro dettagli. Di sicuro ogni artista che pratica la Urban Art... in qualsiasi forma... ha alle spalle le proprie motivazioni personali, questo, oltre al luogo pubblico e alla gratuità della fruizione dell’opera... è il punto in comune principale di tutte le modalità con cui si esprime questa corrente artistica.


NOMI DELLA STREET-ART

Se si abita in una grande città o se si è stati in vacanza in una metropoli ci si è sicuramente imbattuti almeno una volta in un’opera d’arte dipinta, incollata, proiettata, sistemata su un muro di queste città. È la Street Art. Centinaia di artisti hanno eletto le strade e i muri delle metropoli a spazi espositivi di un’immensa e affascinante galleria a cielo aperto, scatenando le ire di chi la considera un obbrobrio illegale, o l’entusiasmo di chi la definisce vera e propria arte da preservare... gli artisti intanto, attraverso le proprie opere, lanciano i loro messaggi, chi politici, chi sociali, ma c’è anche chi dipinge per il solo piacere estetico e per ridare colore a periferie alienate e sempre più grigie.
La street-art, dal 2000 a oggi, ha avuto un’evoluzione felicissima, tanto che i nomi di alcuni artisti della scena urban ormai sono conosciuti anche da chi non si è mai interessato a questa forma d’arte. A questo proposito ecco cinque nomi fondamentali della street-art.





Banksy
Shepard Fairey
C215
Swoon
JR
Tellas
Reka
Roa
Vhils
ect...

Ma cominciamo con una frase... con un principio fondamentale su cui deve fondarsi ogni democrazia o, meglio, ogni paese civile... la mia libertà finisce dove comincia quella degli altri... 



The Valhalla art

La street art è indomabile, sexy e caustica. 
Non ha confini predefiniti, provoca con sensualità e altera le superfici con cui viene a contatto. Colpisce e si dilaga come un virus che fa della strada il proprio media e del graffio il proprio strumento di propaganda. Nata dalla caotica spontaneità improvvisata di Twombly e dal primitivismo "bruto" e informale di Dubuffet, la street art è la risposta artistica al cannibalismo consumistico e al bombardamento mediatico di fine secolo. Soffoca l’horror vacui della città in una vertigine di colori e dipinti che ricoprono muri, pali e palazzi, trasformando situazioni urbane in opere di arte contemporanea pubblicamente fruibili. 
Quello che affascina della street art è la sua anima punk. 
Quella nata nel ghetto alla fine degli anni Settanta. Quella di A. One, di Ronnie Cutrone e di Basquiat. Quella scolpita sui muri di New York, città-tempio della cultura post moderna, dove Futura 2000, Buggiani, Haring, Taki 183 facevano del contorno urbano la propria galleria a cielo aperto... lasciandosi guidare unicamente da una pulsione interna che come una bomba liberava fuochi e colori nell’aria. E’ molto difficile trovare la stessa energia in altre espressioni artistiche. 



La sua energia ci aiuta tutti a  godere dell’effimera monumentalità di un’arte No future, di un’arte nata sui muri, fruita quando ancora la vernice è fresca e cola tra le insenature di una superficie ruvida che gli dona vita. Questa è la vera potenza della street art, la sua genuinità. Perché chi dipinge su un muro lo fa solo per il bisogno di fare arte, per il bisogno di conquistare spazi che gli vengono negati, per dare il suo contributo al prossimo. Per stupirlo, per irretirlo, per donargli una parte di sé. 
Un’opera di street art non può essere venduta, non segue direttive esterne da chi la produce, è estranea a qualsiasi dinamica corrosiva e claustrofobica. 
Annulla qualsiasi intermediario e riporta l’Arte a parlare con il proprio pubblico. Perché la street art più che un movimento è un mezzo di espressione applicabile a qualsiasi declinazione artistica. Dalla pittura alla poesia. Dalla scultura alla fotografia. La street art scuote la dialettica artista... fruitore in un’interazione mobile e avvolgente. Sorprende e trasmuta...crea significato... inganna, affabula e adesca. 
Non è uno stile... è una necessità di comunicare. 
Perché l’arte, da Duchamp in poi, si è chiusa in se stessa alimentata da un circolo vizioso di gallerie e musei che ne hanno soffocato l’istinto e sbiadito i colori.
La vera essenza della street art è la collettività. Ogni artista è parte di un’opera collettiva che si frantuma tra le vie della polis creando significanti molteplici di un significato unico. L’iter classico di fruizione artistica viene spezzato, tagliato e riproposto come in un film di Tarantino dove le scene si mescolano e i personaggi si confondono in un post situazionismo nato dalle ceneri dello spettacolo moderno.
La street art è un’arte partorita per decontestualizzare un contesto che occupa e di cui diviene parte inscindibile. 
Beh definire, dentro i contorni estetici di un’istituzionalità altra, l’immaginario di un’arte nuova derivante da una comune matrice di stampo urbano, non è un’impresa facile.

"The truth is out there"









UN MURO CHE DICE QUALCOSA NON PUO' ESSERE SPORCO

Quando l’arte spezza le cornici in cui è abitualmente costretta per invadere la strada e lo spazio urbano, allora si parla di Street Art. Opere insolite, costruite con tecniche diverse e unite dalla volontà di giungere a un pubblico che non è soltanto quello delle gallerie o dei musei, ma anche il passante occasionale... è dotata non solo di un valore artistico ma anche sociale. La parola sui muri è una parola imposta dalla volontà di qualcuno... si situi egli in alto o in basso imposta allo sguardo di tutti gli altri che non possono fare a meno di vederla o recepirla... la città è sempre trasmissione di messaggi, è sempre discorso, ma altro è se questo discorso devi interpretarlo tu, tradurlo tu in pensieri e in parole, altro se queste parole ti sono imposte senza via di scampo. Gli Street Artists sono persone che, attraverso la creatività, le capacità tecniche e l’intelligenza, riescono a prendere le distanze dalla società in termini etici ed educativi, imprimendo e imponendo il proprio pensiero alla visibilità pubblica. Tutto questo accade in nome della libertà espressiva e della fruibilità gratuita e più ampia, completamente senza scopo di lucro.
Storicamente la Street Art, intesa come movimento post-graffito, si diffonde alla fine degli anni novanta nell’ormai maturo scenario del Writing, portando forti contenuti emotivi alle rappresentazioni realizzate su strada. Al Writing la Street Art deve molto, a cominciare dal concetto di comunicazione che ne rappresenta il movente primario, e senza il quale non avrebbe avuto luogo questa forma espressiva. 

Se il Writing, ha reso i vagoni delle metropolitane e dei treni con annesse le stazioni e i depositi ferroviari delle città di tutto il mondo, il luogo ideale per produrre liberamente arte, la Street Art a questi spazi preferisce i muri cittadini e non è determinata a vivere necessariamente nell' illegalità.
Essa agisce liberamente e a volte illegalmente negli spazi pubblici ma al contempo vive nelle gallerie, nei musei e sui muri assegnati legalmente. Inoltre, non fonda la sua arte solo sulla cripticità tipica della lettera.A livello stilistico, infatti, la Street Art differisce dal Writing poiché quest’ultimo ha una produzione totalmente vincolata all’evoluzione e allo studio della lettera (Sia essa epigrafe di celebrazione dell'autorità o insulto dissacratorio... si tratta sempre di parole che ti piombano addosso in un momento che tu non hai scelto... e questa è aggressione, è arbitrio, è violenza.... la parola scritta non è imposizione quando ti arriva attraverso un libro o un giornale... perché per essere ricevuta presuppone un previo atto di disponibilità da parte tua, un consenso all'ascolto espresso nell'acquistare o soltanto nell'aprire quel libro o quel giornale... ma se t'arriva da un muro senza possibilità d'evitarla è una sopraffazione in ogni caso. E' prevedibile che chi oggi sente il bisogno d'affermare le sue ragioni conculcate scrivendole sui muri con la bombola spray... il giorno in cui avrà il potere continuerà ad aver bisogno dei muri per giustificarlo, in epigrafi marmoree o bronzee o... secondo le usanze del momento -... in smisurati striscioni propagandistici o altri strumenti dell' imbottimento dei crani.

Gli Street Artists indagano, invece, su diversi soggetti, che spaziano dallo stencil al disegno a mano libera, con un forte ritorno al figurativismo. Le opere, che evocano i costumi e gli stati d’animo della società, sono realizzate con strumenti contemporanei, come spray, marker, pennello e ogni mezzo utile per esprimersi in modo adeguato in ogni situazione, con metodi di diffusione che prevedono oltre alla realizzazione diretta sul muro o su qualunque altro supporto, anche il poster o lo stiker. Caratteristica degli Street Artists è la diffusione di un’ immagine con soggetti, paesaggi e segni stilistici identificativi, che aiutano il fruitore casuale a riconoscere le opere del singolo artista negli spazi che egli stesso ha allestito con il suo operato.
La poetica urbana si definisce così attraverso tutti gli elementi del quotidiano e tramite un’esistenza in divenire, all’interno degli spazi offerti dalle città. Alternando azioni illegali ad azioni istituzionali, la produzione degli artisti vive spesso situazioni contraddittorie ma grazie al filo conduttore che anima l’intero percorso espressivo di ognuno, riesce ad essere perfettamente armonica. 
L’illegalità convive con la tradizione... gli artisti orbitano dal muro alla tela, passando dallo spazio illimitato a quello circoscritto di un supporto, rimanendo fedeli a un’etica che non esclude alcuna forma comunicativa né alcun fruitore.
La Street Art, dunque, è un’arte giovane che vive in un museo a cielo aperto, che si nutre del presente e che, attraverso opere trasbordanti di realtà, si fa interprete del bisogno umano di comprensione e di rappresentazione. 



La Street art emoziona?

L'arte racconta la storia e le emozioni delle persone... e davanti ad un dipinto, è facile emozionarsi e provare un'immedesimazione con quello che si osserva.
Sguardi, colori, espressioni, fisicità entrano dentro lo spettatore, che è portato ad empatizzare con ciò che vede, si direbbe meno scontato che questo succeda con l'arte contemporanea... o con la Street art, eppure succede la stessa risonanza emotiva.
Lo dimostra una studio di un gruppo di ricercatori dell'Università di Parma e della Columbia University. 
Che svela qualcosa di nuovo su come si comporta il cervello di chi osserva un' opera d'arte, nello spettatore che guarda si attiva la corteccia motoria, un segnale indiretto dei "neuroni specchio" (scoperti appunto recentemente da prof.sori V. Gallese, G. Rizzolati, L. Fogassi, L.Fadiga) cellule del sistema nervoso che permettono di spiegare dal punto di vista fisiologico l'empatia, ovvero la nostra capacità di metterci in relazione con l'altro.
La street art è emozione, comunicazione, creatività e divertimento. È un fenomeno ormai diffuso in tutto il mondo. È una manifestazione artistica, culturale e sociale. Gli autori dei cosiddetti "wall" non sono altro che artisti i quali scelgono di non utilizzare la tela per realizzare le loro opere: scelgono muri, treni, serrande... Scelta opinabile? Certo.

Ma credo che l'arte non si può spiegare... il cielo, il sole non li puoi spiegare, un'emozione non la puoi spiegare, la puoi sentire e vivere.
L'arte non consiste nel rappresentare cose nuove, bensì nel rappresentare con novità (Ugo Foscolo), o se volete leggetevi Tolstoj nel libro "Cos'è l'arte"...oppure guardate, vedete, sentite, e semplicemente emozionatevi.




Non c’è nulla da dire... c’è solo da essere, c’è solo da vivere 
Le persone sono come le vetrate. 
Scintillano e brillano quando c'è il sole, 
ma quando cala l'oscurità rivelano la loro bellezza 
solo se c'è una luce dentro.
L'arte... è dentro di noi, da un semplice bacio o sorriso... all'abbraccio che diamo alla vita... con tutte le sfumature dentro. 

"Questa è la mia semplice religione,
non c’è bisogno di templi, di musei o di limiti,
non ci vogliono complicate filosofie.
Il nostro cervello e il nostro cuore sono il tempio,
la gentilezza è la filosofia".







Και για τους Ελληνόφωνους: Η Τέχνη του Δρόμου εξερευνά και προεκτείνει τις συμβατικές δυνατότητες της τέχνης, παντρεύοντας πολλά και διαφορετικά είδη που τελικά αλληλοσυμπληρώνονται. 
Αυτό, προσφέρει στον παρατηρητή τη δυνατότητα να διεισδύσει ολοκληρωτικά σε ένα φανταστικό κόσμο, όπου τα καλλιτεχνικά στοιχεία παίζουν με τα όρια των συμβάσεων, θέτοντας το ερώτημα τι είναι ποιότητα, τι είναι τέχνη, τι είναι μουσική, τι είναι χορός, τι είναι σάτιρα, τι είναι πολιτική και ποια είναι η σχέση μεταξύ τους άλλοτε σε σοβαρό επίπεδο και άλλοτε στο επίπεδο της έξυπνης καυστικότητας. 


Παρασκευή 4 Ιουλίου 2014

In what unit is measured the human pain?


Αλήθεια, ύστερα από το ονειρικό παραμύθι μας, πού πήγες;

Πού συλλάβισες την τρομαγμένη λάμψη σου;




Πολλοί πιστεύουν ότι, όσοι αγαπούν τον εαυτό τους, είναι εγωιστές και καταδικαστέοι.
Ε λοιπόν, αυτό είναι λάθος. Είναι αδύνατο να αγαπήσεις, ακόμη και να ανεχθείς, τους άλλους, αν πρώτα δεν ανέχεσαι, δεν εκτιμάς και δεν αγαπάς τον εαυτό σου.
Το παλεύω, δεν λέω, αλλά τις πιο πολλές φορές δεν τα καταφέρνω. Αργά ή γρήγορα βυθίζομαι στα ζοφερά βάθη του ανικανοποίητου και ανίκητες σκέψεις αρχίζουν να με αναλύουν διεξοδικά, άλλοτε με χειρουργική διάθεση και άλλοτε με σκοπό εκ των προτέρων συνολικά απορριπτικό.
Ξέρω καλά ότι, αγαπώ τον εαυτό µου χωρίς υπερβολές, σημαίνει πολλά. Η Ψυχολογία το έχει ξεκαθαρίσει αυτό.
Πριν απ' όλα τα άλλα σημαίνει ότι σέβομαι και εκφράζω τις ανάγκες µου, γνωρίζω και εμπιστεύομαι τις ικανότητές µου, δεν τοποθετώ τον εαυτό μου πιο κάτω αλλά ούτε πιο πάνω από τους άλλους, φροντίζω και για το σώμα και για την ψυχή µου, αναλαμβάνω τις ευθύνες µου και τις συνέπειές τους, διεκδικώ τα δικαιώματά µου, αποδέχομαι τις υποχρεώσεις µου, αγωνίζομαι για τα πιστεύω και τις θέσεις µου, υποστηρίζω τα συναισθήματά µου.
Επίσης σημαίνει ότι γυρίζω την πλάτη μου στα επιζήμια εμμονικά παραμυθοδράματα με τις βασίλισσες, τους δράκους, τις μάγισσες, τους ιππότες και τις ωραίες κυρίες επί των τιμών, και υφαίνω τον πλούσιο καμβά της ζωής μου πάνω στην συνέπεια.
 Όμως, όταν  είμαι βυθισμένος στα ζοφερά βάθη της αυτοκριτικής και του ανικανοποίητου, όλα μού φταίνε. 
Όλα είναι μάταια, χωρίς νόημα και δίχως σκοπό. Δεν υπάρχει στην ζωή μου το νηπενθές φως τού ήλιου μετά την βροχή. Αυτό που κυριαρχεί είναι η φευγαλέα και συγχρόνως άτεγκτη λάμψη του κεραυνού. Παντού βλέπω μόνο καταιγίδες, και οι θύελλες, που μόνο αυτές καταδέχονται την ζωή μου, διαδέχονται η μία την άλλη, όπως τα υπόκωφα και σκιαχτερά κύματα στον βαθύ ωκεανό.
Τι καλά που θα ήταν, να μπορούσα να έριχνα το φταίξιμο στους Alpha males!
Και όμως! Πάντα προσπαθούσα να είμαι θετικός και αισιόδοξος άνθρωπος. 
Χαμογελούσα συχνά και επέβαλλα στον εαυτό μου να αγνοεί τα πισώπλατα χτυπήματα. 
Όταν όμως οι συνεχείς αναποδιές μετέτρεπαν την ζωή μου σε ένα αχανή βαλτότοπο, ο σκεπτικισμός, ο θυμός, η απαισιοδοξία, η οργή και μια καθ' όλα αμφισβήτηση με κυρίευαν.
Και τι περίεργο! 
Μέσα σε όλον αυτόν τον ορυμαγδό, εγώ έπαιζα το παιχνίδι, εγώ κινούσα τα πιόνια, εγώ αναστήλωνα τα χαμένα κλέη των αρχαίων πολιτειών της καρδιάς και του μυαλού σου, 
και εσύ νικούσες.





Όταν φροντίζεις το πρωί τον εαυτό σου, σού αρέσει;
Η εικόνα που βλέπεις, αυτό που είσαι, σε ικανοποιεί;
Ραγίζεις ποτέ, όταν σκέπτεσαι αυτά που έχεις κάνει;
Προσπαθείς να βελτιώσεις το από μέσα σου; Τον εσωτερικό κόσμο και εαυτό σου; 
Αποφεύγεις τους άλλους ανθρώπους ή επιδιώκεις ειλικρινή επαφή μαζί τους;
Επιθυμείς να συνάπτεις φιλίες και όχι συμμαχίες για την εξολόθρευση των αντιπάλων; 
Αγαπάς κάποτε; 
Εκτός από τον εαυτό σου, ενδιαφέρεσαι καθόλου για τους άλλους και το κοινωνικό σύνολο;
Έχεις αγγίξει ποτέ το σημείο βρασμού της ψυχής σου;
Έχεις μυρίσει ποτέ τη μούχλα και την αποσύνθεση, που βγαίνουν από την αναπνοή σου;
Έχεις αντιληφθεί ποτέ ότι μόνιμος ένοικος της ψυχής σου είναι η υγρασία και όταν αυτή θεριεύει, ανεβαίνει και ξεχειλίζει από την εκπνοή και τα μάτια σου; 
Διαπρέπεις κι εσύ στην ψυχολογία τού απέναντι; 
Σε βοηθάει ψυχικά η απασχόληση με τους άλλους;
Ζήτησες ποτέ να καταλάβεις τι ζητούν από σένα οι άνθρωποι;
Αναρωτήθηκες ποτέ, αν εσύ έχεις να τους προσφέρεις κάτι;
Εξακολουθείς ακόμη να ξεχωρίζεις σε κατηγορίες τους φίλους και τους γνωστούς σου;
Έχεις προσπαθήσει ποτέ να κατανοήσεις κανένα;
Σε γοητεύει ακόμη να ανήκεις σε ομάδες, φράξιες και άλλα ωφελιμιστικά για τον εαυτό σου ιδρύματα;
Σου αρέσει ακόμη να κρύβεσαι στο πλήθος;
Σου αρέσει ακόμη να ντύνεσαι την ανωνυμία, αν και διακαώς ονειρεύεσαι την καταξίωση;
Η μητέρα του πατέρα μου, όταν έχασε τον τρίτο σερί γιο της, χάραξε με ακονισμένο μαχαίρι τον καρπό της και δήλωσε προς όλους ότι θα αγωνιστεί σαν δέκα άντρες για τα ορφανά, και θα πεθάνει, όταν εγώ δείξω ότι μπορώ να περπατώ στον δρόμο άξια και σαν αληθινός άντρας.
Η δήλωση αυτή γέμισε πανικό την παιδική καρδιά μου και με έκανε να προσέχω πολύ, όταν βρισκόμουν στην κοινωνική περίμετρό της, ώστε να μη καταφέρω κάτι "ηρωικό" και την χάσω με δική μου ευθύνη.
Η προικισμένη όμως γυναίκα έχει πολλούς τρόπους να μαθαίνει, και έτσι, όταν διαπίστωσε ότι είχα για τα καλά ξεχωρίσει κάπου, έστειλε στην εργαζόμενη μάννα μου την αδελφή μου να την φωνάξει.
-Μαμά, μαμά, η γιαγιά είπε να γυρίσεις σπίτι.
-Γιατί;
-Να γυρίσεις, να 'τοιμαστείς και να 'τοιμάσεις το σπίτι. Αύριο η γιαγιά θα πεθάνει.
Εκτός από τα άλλα, απαγόρευσε να με ειδοποιήσουν να επιστρέψω για την κηδεία, επειδή εκείνο τον καιρό έδινα κρίσιμες εξετάσεις.
Η απίστευτη αυτή γυναίκα έκανε βέβαια αυτό που είπε. Το πρωί της επόμενης ημέρας αποχαιρέτησε με το βλέμμα τις ελιές της, τον κήπο της, το σπίτι της, και περισσότερο από όλα αποχαιρέτησε την φύση, που δεν την αγαπούσε απλά, αλλά ήταν μέλος και κοινωνός τής θειοσύνης της, και μετά έφυγε.
Ήταν καιρός να ενωθεί ξανά με τον άντρα και τους γιους της...
Μ' αυτόν τον τρόπο έγινα άντρας, αλλά μέχρι σήμερα νοιώθω την έλλειψή της βαριά, και άδικα προσπαθώ να γιάνω τη δική της μαχαιριά αγάπης.
Εγώ λοιπόν, ο "άντρας με δίπλωμα", πρόσφερα σε σένα αυτό που σου έλειπε σε ολόκληρη την ζωή σου, αυτό που ζητούσες.
Κι εσύ το έχασες, γιατί όταν έπρεπε να κρατήσεις τα μάτια σου ανοικτά, εσύ τα έκλεισες.
Αρνήθηκες να δεις.
Βρήκες ένα θαυμαστό δέντρο και είπες να στεγαστείς κι εσύ όπως όλος ο κόσμος. Αλλά πριόνισες τον κορμό του με θαυμαστή επιμονή και τώρα δεν υπάρχει πουθενά καταφύγιο για σένα στην αθηναϊκή έρημο.






Τώρα που ο κόσμος έπαψε να είναι, και έχασε κάθε ελπίδα να ξαναγίνει, ο κήπος της Εδέμ.
Τώρα που ο κόσμος έγινε ένα καμμένο δάσος και ένας σωρός από απόβλητα πλουτωνίου, 
εσύ δεν έχεις άλλη λύση.
Θα με γυρεύεις στις σιωπές, που πετούν γύρω σου και σκοτεινιάζουν το μυαλό σου, κι εγώ θα σου μιλάω σαν να είσαι ακόμη μέσα στην σκέψη μου, σαν να είσαι ακόμη η γη κι ο ουρανός μου.
Αυτός είναι ο μόνος τρόπος, για να μη καταλήξουμε στην εξάρτηση από το φιλεύσπλαχνο οινόπνευμα, που λέει ο Καβάφης.
Είναι ο μόνος τρόπος, για να προσεγγίσουμε την ανάγκη του ποτού με σεμνό τρόπο και να αποφύγουμε τις υπερβολές. 
Μόνο έτσι μπορείς να μιλάς με τις σκιές και να αντέχεις.
Μόνο έτσι μπορείς να διασωθείς από τις κοινοτυπίες των καφενείων, πραγματικών και ηλεκτρονικών, και δεν καταντάς να φιλοσοφείς για τις ατυχίες του γήρατος, για τα παιδιά που φεύγουν μακριά, για τις πολιτικές και οικονομικές εξελίξεις στην Ελλάδα, στη Γερμανία ή στην Αγκόλα, για τα όνειρα που πέθαναν, για τα οράματα που διαψεύσθηκαν και για τους ατελείωτους φανατισμούς των φονταμενταλιστών στο Αφγανιστάν, έτσι για να μη λείπει και η εξωτική χροιά.
Όταν δεν μπορείς να πεις όχι, σε όλους όσους ζητούν από εσένα διάφορα, αυτό σημαίνει ότι σύντομα θα έλθει μια στιγμή, όπου δεν θα μπορείς να τους ικανοποιήσεις όλους.
Επομένως κάποιους θα απογοητεύσεις, σε κάποιους θα φανείς ασυνεπής.
Σημαίνει επίσης ότι για χάρη των άλλων αδικείς και παραμελείς τον εαυτό σου, ότι καταπίνεις συνεχώς όσα σε δυσαρεστούν, σε πληγώνουν και σού δυσκολεύουν την ζωή.
Οι παραπάνω διαπιστώσεις χτυπούν κάποιο καμπανάκι στο μυαλό σου;
Σου θυμίζουν, έστω και στα διαλείμματα της φιλαυτίας σου,  κάτι κοντινό και γνώριμο;
Έφτιαξες ακόμη δύο ανθρώπους που περπατούν, τρώνε, μιλούν, κλαίνε, δουλεύουν, απελπίζονται και διασκεδάζουν προγραμματισμένοι από μια μορφή ηλεκτρονικής απελπισίας. 
Γινόμαστε κι εμείς σιγά-σιγά όπως η πλειοψηφία. Χαμογελαστοί, υποκριτές, δήθεν εγκάρδιοι, ευγενικοί όταν μπορούμε, και αδιάφοροι κατ' επιλογήν.
Άτομα που ικανοποιούνται από τα λίγα, προσκυνούν μπροστά στους εργοδότες και ξεχνούν εύκολα.
Ψάχνοντας λοιπόν το φιλεύσπλαχνο οινόπνευμα, πηγαίνω σ' εκείνο το μπαρ που εσύ μού έμαθες. 
Το προτιμώ, γιατί οι άλλοι πότες είναι σοβαροί. 
Με τον τρόπο τους προσδίδουν μια αίγλη και μια επισημότητα στο μέρος, την οποία εγώ χρειάζομαι φρικτά.
Γιατί εγώ πηγαίνω εκεί, για να επαναφέρω στην ζωή του μυαλού μου, πρόσωπα που ζουν αλλά είναι σαν πεθαμένα.
Και χρειάζομαι και την τελετή, που δεν είναι τίποτα άλλο παρά οι στερεότυπες κινήσεις του μπάρμαν που βάζει και σερβίρει τα ποτά.
Τριγύρω, τα γυμνά σκαμπώ στραγγίζουν μια ζωή βυθισμένη και σκεπασμένη με φοβερές εικόνες και αναμνήσεις. Τη δική σου.
Με άλλα λόγια, ο χώρος και η ατμόσφαιρά του αποτελούν το τέλειο σκηνικό για μια αμνήμονα κοινωνία σαν τη δική μας και τα παιδιά της. 
Το μπαρ σου και τώρα μπαρ μου θέλω να έχει φώτα. Μου αρέσει πολύ η παραπέμπουσα αλλού θεατρικότητα του ημίφωτος. 
Μου αρέσει η ξύλινη επένδυση, τα αμερικανικής έμπνευσης φώτα, τα τρόπαια από δήθεν κυνήγια στους τοίχους, τα δερμάτινα καθίσματα στο βάθος, η χαμηλωμένη και προσεγμένη μουσική, η δρύινη μπάρα, και γενικά η ερήμην των πελατών κατάσταση που επικρατεί.
Η διακριτική μουσική είναι απαραίτητη και παίζει βασικό ρόλο, γιατί ο θόρυβος και η βαβούρα συμπεριφέρονται στους ανθρώπους με βαρβαρότητα. Δεν τους επιτρέπουν να ακούνε τις σκέψεις τους.
Μερικές φορές είμαι σίγουρος ότι θα δω να βγαίνει από την πλαϊνή πόρτα ο "μικρός Καίσαρας" με την συμμορία του, για να σχεδιάσει νέες νίκες και να διεκδικήσει νέα λαμπρά πεδία δόξας.
(Κανείς, ούτε που θα πλησιάσει ποτέ τον μέγα Edward Robinson σ' αυτό τον ρόλο αγώνα, νίκης, έρωτα, δύναμης, χρήματος, αλλαγής της μοίρας και θανάτου.)

Κατάφορτες είναι πια οι μέρες μας με αιώνες, και οι νύχτες ένα μεγάλο ποτάμι που τους διασχίζει, ρέοντας κάτω από το δέρμα μας.





Τώρα που τα άστρα μιλάνε μαζί μου μέσα από την κορνίζα του παραθύρου μου, και μερικά δείχνουν να με συμπαθούν κιόλας, μέσα στο σκοτάδι σε ψάχνω και σε βρίσκω.
Καμμιά φορά μάλιστα μού γελάς μ' εκείνο το χαμόγελό σου, που κανείς δεν ξέρει τι σημαίνει. 
Ναι, ναι, μ' εκείνο το γνωστό χαμόγελο, σαν μια σύγχρονη Μόνα Λίζα τής ντεκαντάνς των Εξαρχείων.
Κι εγώ τι κάνω; 
Έχω φύγει ή είμαι εδώ ακόμη;
Εγώ, δυστυχώς για μένα, μένω εδώ, και σαν ήλιος καίω τον εαυτό μου.
Όπως πάντα ήξερες, εγώ είμαι ένα καλό παιδί.
Και τα τελευταία χρόνια έγινε του συρμού τα καλά παιδιά να αποκαθηλώνονται.
Πρώτα αποκαθηλώνονται και μετά σταυρώνονται. Δηλαδή το αντίθετο από αυτό που συνέβη σ' εκείνο το άλλο, το γνωστό καλό παιδί, που περπάτησε στη γη πριν από 2000 χρόνια.
Αλλά το χειρότερο είναι ότι από μέσα τους όλα τα καλά παιδιά βράζουν. Υποφέρουν και ζουν μαρτυρικά. 
Και αυτό συμβαίνει, γιατί είναι μονίμως στενοχωρημένοι και πληγωμένοι µε τον κόσμο που απαιτεί πολλά από αυτούς, αλλά ταυτόχρονα είναι  θυμωμένοι και µε τους ίδιους τους εαυτούς τους, επειδή δεν μπορούν να αρνηθούν, δεν μπορούν να πουν όχι, διότι έτσι χαλάει η εικόνα του καλού παιδιού στην σκληρή και έτοιμη να σε θάψει κοινωνία.
Ο εσωτερικός θυμός, αυτός που ποτέ δεν εκφράζεται, είναι ο μεγαλύτερος κίνδυνος. Κι αυτό επειδή πάντα μετατρέπεται σε κάτι άλλο. 
Το συνηθέστερο είναι η ηφαιστειακή έκρηξη. Κάποια στιγμή, μια τέτοιου είδους έκρηξη, αφήνει άναυδους τους γύρω ανθρώπους. Ξαφνικά αντικρύζεις ένα τελείως διαφορετικό άνθρωπο. Αυτό δεν σημαίνει ότι έπαψε να είναι καλό παιδί, αλλά η έκρηξη έχει απελευθερώσει τόσες ατμόσφαιρες πίεσης, που καλό είναι να απομακρύνεσαι με έντεχνα και ελαφρά πηδηματάκια.
Τα καλά παιδιά πίνουν σωστά, και το εύρυθμο ποτό είναι μια πράξη ισοδύναμη της φιλοσοφίας. 
Είναι μια ενδελεχής ματιά προς τα πίσω, μία λεπτομερής αυτοκριτική, ένας αναστοχασμός, όπως θα έλεγε η φίλη μου η Ευαγγελία, πάνω στα επεισόδια της ζωής μας.
Οι άνθρωποι γύρω μου κουβεντιάζουν δυνατά, αλλά εμένα η σιωπή με χαράζει.
Μπορώ να περάσω 5 ώρες ενθυμούμενος και αναλύοντας ένα ναι ή ένα όχι σου, ένα μοναλιζικό χαμόγελό σου, ένα βλέμμα ή ένα άγγιγμά σου. 
Επαναφέρω στη μνήμη μου και διυλίζω την έντασή τους, τις συνθήκες κάτω από τις οποίες έγιναν, το τι είπες ή τι έκανες μετά, με ποιο τρόπο σηκώθηκες και πήγες προς την κουζίνα του σπιτιού σου, με τι ταχύτητα έβαλες τα χέρια στις τσέπες του κομψού παλτού σου, κάποια σκληράδα στην άρνησή σου, και η λίστα προχωρεί ατελείωτη.
Η γλώσσα του ίσκιου σου και το μαχαίρι της μνήμης μου σχεδόν αγγίζουν το ευάλωτο, βαθύ μου σώμα.
Μετά από όλα αυτά και παρ' όλη την εσωτερικότητα του καλού παιδιού, είναι πολύ φυσικό να βγάλω συντριπτικά συμπεράσματα για την φύση των ανθρώπων και τις ελπίδες του κόσμου για την συνέχιση ή όχι της επιβίωσής του.
Και στέκομαι εκεί. Στη μέση του μπαρ.
Χαμένος στο βάθος των σκέψεων και της μνήμης μου.
Χαμένος στον αγώνα για την ανάκτηση της ισορροπίας μου, ύστερα από τόσα αόρατα οχτάρια που διαγράφω σκεπτόμενος και τρικλίζων.
Χαμένος στη μετάφραση του ίδιου του εαυτού μου. 
Χαμένος στο μπαρ μέσα στη δρόσο του καλοκαιριού ή το θάλπος του χειμώνα.
Όταν συμβεί αυτό, ο κυκλώνας που λυσσομανά μέσα μου, λυγίζει τις αντιστάσεις μου και αρχίζει να εξωτερικεύεται.
Υπάρχει τότε η πιθανότητα να φανώ γελοίος αισθηματίας περασμένων εποχών και αποχών, και έτσι λαβαίνω τα μέτρα μου και αποχωρώ αξιοπρεπής και προσεκτικός, όπως ο πανέμορφος Dirk Bogarde στις μεγάλες ήττες του. 
Είναι ωραίο να ξεχνάς, έστω και για λίγο.
Είναι ωραίο να πίνεις.
Είναι ωραίο να κατεβαίνεις από τον σταυρό σου, έστω και προσωρινά. 
Είναι ωραίο να γυρίζεις στο σπίτι σου μέσα από δρόμους, που τους νομίζεις λαμπερούς. 
Είναι ωραίο να είσαι για μερικές ώρες αμέριμνος και με ελαφρά συνείδηση.
Είναι ωραίο να μπορεί να σε κάνει ευτυχισμένο ένα κομματάκι από σπασμένο άγαλμα έξω από το σπίτι του Γιαννούλη Χαλεπά στη βόρεια Τήνο ή μια πετρούλα από την Έφεσο.

Αυτά τα αρχαία λιμάνια σου, οι ναοί σου, οι πάπυροί σου, η άγνωστη παλιά γλώσσα της ψυχής σου, έχουν στοιχειώσει εσένα και τα θύματά σου.
Πάρε τα λάφυρά σου πια, ο πόλεμος τελείωσε.
Και ίσως μαζί του να τελείωσες κι εσύ.







Τετάρτη 4 Ιουνίου 2014

Negativo... Positivo...

UN FILO... UN DETTAGLIO FISIOLOGICO... UN IMMAGINE...


Tu sarai amato...
il giorno in cui potrai mostrare la tua debolezza...
senza che l'altro...
se ne serva...
per affermare la sua forza...



Sono le cose che lasci.
In sospeso.
In volo a mezz'aria.
Sul ciglio della porta pronte ad uscire.
Sono quei piccoli gesti buttati lì.
Nelle carezze accennate...

nei sorrisi asciugati...
negli abbracci mancati...
Impercettibile come il movimento del cuore...
...piano come il vento, forte come il mare...
Passare sopra i ricordi in punta di piedi...
non svegliare il dolore nascosto per bene...
fuggire lontano da quello che non vuoi vedere...
Ammetto di aver lanciato in aria un sogno...
di averlo fatto volare, sospeso, immobile...
in silenzio, trattenendo il respiro...
aspettando che tu lo prenda.



Ho cercato le parole giuste, nel senso che mi sono messa a rovistare nelle tasche dei maglioni invernali convinta di poterci trovare qualche risposta.
Ho analizzato con cura ogni spazio vuoto, spostato ogni virgola messa male, eliminato i ...
punti di troppo.
Non è semplice... niente lo è quando si tratta di stendere su carta le tue emozioni e lasciare asciugare nero su bianco la verità.
Scrivere, per quello che ho potuto capire, è molto più di una serie casuale di lettere sottovuoto.
Scrivere è lo specchio con il quale vedo me stessa.
 



KUNDERA...

Leggerezza e pesantezza... anima e corpo... amore e sesso... luce e buio... spesso e sottile... caldo e freddo.... essere e non essere. In queste coppie che si oppongono tra loro cosa intendiamo come positivo e cosa come negativo?
Le prime pagine di questo libro mi hanno subito colpita appena le ho lette, ma ne è trascorso di tempo prima che riuscissi a finirlo... infatti ho provato e riprovato a leggerlo in passato, ma dopo poche pagine abbandonavo la lettura. Poi è arrivato IL momento... Era un periodo un po' cupo, di quelli che ti sorprendono a chiederti "come mai mi sento così triste se non mi manca niente in particolare?". Ed ecco il destino, il karma, il fato, o come meglio preferite chiamarlo che si prende la briga di portarmi LA risposta a quella domanda. Ed è meraviglioso quando trovi la soluzione a quel dubbio che ti era venuto troppe volte, ancor più meraviglioso se la soluzione la si trova all'interno un libro... è una magia, un incantesimo. E' una delle cose più belle che ti possa capitare, sopratutto quando vivi un momento pieno di tante cose, ma allo stesso tempo vuoto... vuoto di quel di cui realmente hai bisogno. "L'insostenibile leggerezza dell'essere" mi ha donato LA RIVELAZIONE. Una volta finito mi sono sentita più umana, perchè Kundera ha scritto ciò che ognuno di noi prova, ma non azzarda dire... ha scritto a proposito dei nostri desideri più reconditi, delle nostre emozioni più segrete. Non le accettiamo, perchè Amorali, Anormali, Anomale... ma questo siamo noi. La vertigine, quella paura che proviamo quando ci troviamo "in cima" alla montagna, in cima nella propria carriera, in cima alla gerarchia sociale, in cima alle emozioni, non è "paura" di scivolare nel burrone che guardiamo dall'alto, ma è VOGLIA... terribile voglia di caderci in quel burrone, scivolare, perdere l'equilibrio e essere travolti dalle onde, mettendo a rischio la nostra vita, la nostra dignità, i nostri valori...  perché  solo così siamo umani... solo vicino alla terra, o ancor meglio... sotterrati dalle paura, dai dubbi, dalle angosce. Solo così ci sentiamo vivi davvero ed ecco la ragione per cui, appena iniziamo a staccare i piedi dal suolo, un richiamo primordiale ci supplica di tornare ad essere chi siamo davvero: UMANI.
E' un libro che arricchisce, e, almeno nel mio caso, porta risposte.
E' stupefacente come una lettura possa cambiare il nostro modo di pensare dopo che l'ho finito mi sono posta una domanda.., cosa preferisco io? La pesantezza o la leggerezza...?





Se ogni secondo della vostra vita si ripete un numero infinito di volte, siamo inchiodati all’eternità come Gesù Cristo sulla croce. E’ un’idea terribile. Nel mondo dell’eterno ritorno... su ogni gesto grava il peso di una insostenibile responsabilità. Ecco perchè Nietzsche chiamava l’idea dell’eterno ritorno il fardello più pesante (das schwerste Gewicht). Se l’eterno ritorno è il fardello più pesante, allora le nostre vite su questo sfondo possono apparire in tutta la loro meravigliosa leggerezza... a davvero la pesantezza è terribile e la leggerezza meravigliosa? Il fardello più pesante ci opprime, ci piega, ci schiaccia al suolo... ma nella poesia d’amore di tutti i tempi la donna desidera essere gravata dal fardello del corpo dell’uomo. Il fardello più pesante è quindi allo stesso tempo l’immagine del più intenso compimento vitale. ...quanto più il fardello è pesante, tanto più la nostra vita è vicina alla terra, tanto più è reale e autentica... al contrario, l’assenza assoluta di un fardello fa sì che l’uomo diventi più leggero dell’aria, prenda il volo verso l’alto, si allontani dalla terra, dall’essere terreno, diventi solo a metà reale e i suoi movimenti siano tanto liberi quanto privi di significato. Che cosa dobbiamo scegliere, allora? La pesantezza o la leggerezza? Questa domanda se l’era posta Parmenide nel sesto secolo avanti Cristo. Egli vedeva l’intero universo diviso in coppie di opposizioni: luce-buio, spesso-sottile, caldo-freddo, essere-non-essere. Uno dei poli dell’opposizione era per lui positivo (la luce, il caldo, il sottile, l’essere), l’altro negativo.
Questa suddivisione in un polo positivo e in uno negativo può apparirci di una semplicità puerile. Salvo in un caso... che cos’è positivo, la pesantezza o la leggerezza? Parmenide rispose... il leggero è positivo, il pesante è negativo. Aveva ragione oppure no? Questo è il problema... una sola cosa è certa... l’opposizione pesante-leggero è la più misteriosa e la più ambigua tra tutte le opposizioni

A differenza di Parmenide, per Beethoven la pesantezza era a quanto pare qualcosa di positivo... la pesantezza... la necessità e il valore sono tre concetti intimamente legati fra loro... solo ciò che è necessario è pesante, solo ciò che pesa ha valore. Questa convinzione è nata dalla musica di Beethoven e, benchè sia possibile (per non dire probabile) che la responsabilità di essa ricada più sugli esegeti di Beethoven che sul compositore stesso, oggi la condividiamo più o meno tutti: la grandezza di un uomo risiede per noi nel fatto che egli "porta" il suo destino come Atlante portava sulle spalle la volta celeste... allora l’eroe beethoviano è un sollevatore di pesi metafisici?

Amor
 d'ogni forza invincibile
 Alito
 VITA
 Sostegno dell'essere,
 rinnego me stesso in te,
 pur senza gioia,
 pur senza speranza
 ognuno in te si strema!
 Eppur
 sogno ancora
 che tu mi sorrida,
 in quell'istante magico
 che il petto sconquassa il cor!
 E bramosia
 annebbia la mente
 e fugge...
 Irreale,
 d'ogni forma vestito,
 pura essenza,
 sovrasti la terra
 e noi tutti in pugno tieni!
 Se tu non fossi
 domani...
l'uomo più non sarebbe
 ed ogni cosa
 fredda e inanime parrebbe!

Kundera ha saputo mantenere intatto il pathos di ciò che, intessuto d'innumerevoli ritorni come ogni amore torturante, è pronto però ad apparire un'unica volta e a sparire, quasi non fosse mai esistito. Così tutto quello che apparentemente ci può sembrare leggero... tanto da farsi apprezzare e desiderare, con il passare del tempo mostra il suo peso insostenibile... ponendoci a una distanza di sicurezza per non farsi opprimere dalla sua gravità.
La leggerezza viene dall’unicità della vita che ci porta a trascurare l’approfondimento e l’interiorizzazione, ma evitando di prendere decisioni e posizioni... l’esistenza diventerebbe insostenibile e insopportabile.
Un concentrato di filosofia nietzschina, con l’eterno ritorno ...applicato alla quotidianità ...che ci fa rivivere infinite volte quello che abbiamo già vissuto nel passato e che tornerà ad accadere anche in futuro. ...da qui la necessità di esserci ora, di cogliere le antifone, di non perdersi nulla, di andare a fondo... l'idea dell'eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell'imbarazzo... pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l'abbiamo già vissuta... e che anche questa ripetizione debba ripetersi all'infinito! Che significato ha questo folle mito?
 Il mito dell'eterno ritorno afferma... per negazione... che la vita che scompare una volta per sempre, che non ritorna... è simile a un'ombra... è priva di peso, è morta già in precedenza, e che, sia stata essa terribile, bella o splendida, quel terrore, quello splendore... quella bellezza non significano nulla... non occorre tenerne conto, come di una guerra fra due Stati africani del quattordicesimo secolo che non ha cambiato nulla sulla faccia della terra, benché trecentomila negri vi abbiano trovato la morte fra torture indicibili... e anche in questa guerra fra due Stati africani del quattordicesimo secolo, cambierà qualcosa se si ripeterà innumerevoli volte nell'eterno ritorno?
 Sì, qualcosa cambierà... essa diventerà un blocco che svetta e perdura... e la sua stupidità non avrà rimedio... diciamo quindi che l'idea dell'eterno ritorno indica una prospettiva dalla quale le cose appaiono in maniera diversa da come noi le conosciamo... appaiono prive della circostanza attenuante... del tempo... della loro fugacità...





Oh... la fugacità del tempo, e qui il mio pensiero è rivolto al mio amato Seneca... "Non disponiamo di poco tempo, ma molto ne perdiamo... la vita non è breve, ma tale la rendiamo noi, sprecando il nostro tempo in futili attività, senza accorgerci che "mentre si attende di vivere, la vita passa, comportati così, Lucilio mio, rivendica il tuo diritto su te stesso e il tempo che fino ad oggi ti veniva portato via o carpito o andava perduto raccoglilo e fanne tesoro. Convinciti che è proprio così, come ti scrivo... certi momenti ci vengono portati via, altri sottratti e altri ancora si perdono nel vento. Ma la cosa più vergognosa è perder tempo per negligenza. Pensaci bene,  della nostra esistenza buona parte si dilegua nel fare il male, la maggior parte nel non far niente e tutta quanta nell'agire diversamente dal dovuto. Puoi indicarmi qualcuno che dia un giusto valore al suo tempo, e alla sua giornata, che capisca di morire ogni giorno? Ecco il nostro errore: vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata. Dunque, Lucilio caro, fai quel che mi scrivi: metti a frutto ogni minuto; sarai meno schiavo del futuro, se ti impadronirai del presente. Tra un rinvio e l'altro la vita se ne va. Niente ci appartiene, Lucilio, solo il tempo è nostro. La natura ci ha reso padroni di questo solo bene, fuggevole e labile: chiunque voglia può privarcene. Gli uomini sono tanto sciocchi che se ottengono beni insignificanti, di nessun valore e in ogni caso compensabili, accettano che vengano loro messi in conto e, invece, nessuno pensa di dover niente per il tempo che ha ricevuto, quando è proprio l'unica cosa che neppure una persona riconoscente può restituire"

La vita ci sfugge di continuo... tra bianco e nero... ma il tempo di cui disponiamo è sufficiente per compiere le più grandi imprese, come ricchezze immense...




                                       Favola di Acaro

Acaro era un bambino affamato di vita.
Ogni mattina a colazione mangiava due libri, uno salato e uno dolce.
Il libro salato aveva la copertina scura e raccontava tutto il male del mondo. I suoi ingredienti erano le tragedie, i soprusi, le crudeltà.
Il libro dolce, invece, aveva la copertina chiara e sapeva di miele. Parlava di sogni, di amore, delle antiche verità che l’uomo aveva dimenticato.
Acaro cresceva sano e sereno. Ma una mattina non trovò più sulla tavola la razione quotidiana di pagine al miele.
Per diventare adulto è dei libri scuri che hai bisogno, gli spiegarono i genitori, da oggi mangerai soltanto quelli.
La nuova dieta fu anche una necessità. I libri chiari erano più difficili da trovare, perché erano più difficili da scrivere. Il bene non si lascia raccontare volentieri: se si esagera col miele provoca nausea.
Perciò Acaro incominciò a mangiare soltanto il male. Conobbe la cattiveria dell’uomo in ogni sua forma, divorò con rabbia la descrizione compiaciuta di ogni dolore.
Ma dopo qualche tempo anziché tendersi come le corde di un arco, i suoi muscoli si afflosciarono e divenne un bambino grassoccio e molle. L’umore era sempre basso e rassegnati i pensieri. Non si fidava di nessuno, eppure da tutti veniva ingannato.
Aver conosciuto l’ingiustizia nei risvolti più biechi gli aveva tolto la volontà di combatterla.
Si rinchiuse in un bozzolo opaco di cinismo finché smise completamente di mangiare. Proprio lui che era stato grasso, si ridusse a un fagotto d’ossa che vagava per casa come un sonnambulo.
I genitori non potevano aiutarlo: erano sonnambuli anche loro.
Una mattina in cui rovistava in soffitta alla ricerca di un qualche sapore che gli impressionasse il palato, vide brillare una copertina chiara. Apparteneva a uno dei suoi vecchi libri. Ricominciò a sgranocchiarlo e, frase dopo frase, il suo viso riprese colore.


Fu così che Acaro imparò a digerire la vita... perché il libri scuri ti insegnano ad affrontarla... ma solo quelli chiari ti ricordano che è trasformabile dai sogni...
Fare l'amore con una donna e dormire con una donna sono due passioni non solo diverse... ma quasi opposte... l'amore non si manifesta col desiderio di fare l'amore (desiderio che si applica a una quantità infinita di donne) ma col desiderio di dormire insieme (desiderio che si applica a un'unica donna)... allora vediamo di capire il capibile.

L’essere umano non riesce a liberarsi della propria pesantezza... come  gabbia che egli stesso si erge intorno, a cui volontariamente si incatena per proteggersi dall’ angosciosa prospettiva delle sue infinite possibilità, dalla insostenibile leggerezza del suo essere? L’uomo ha bisogno di pesantezza? Abbandonandosi alla leggerezza... la vita umana perderebbe ogni ancoraggio terreno... e resterebbe a fluttuare in un vuoto privo di senso... pur se finalmente libera da ogni costrizione?
Chi è pesante non può fare a meno di innamorarsi perdutamente di chi vola lievemente nell’aria, tra il fantastico e il possibile... mentre i leggeri sono respinti dai loro simili e trascinati dalla ‘com-passione’ verso i corpi e le anime possedute dalla pesantezza... come motivi musicali che si rincorrono, si frammezzano, si accavallano, come perni cruciali attorno a cui ciascun individuo costruisce la composizione musicale della propria vita. L’uomo senza saperlo compone la propria vita secondo le leggi della bellezza persino nei momenti di più profondo smarrimento... e questo motivo... "casualmente" scelto, si trasforma ben presto in un “Es muss sein”... un “così deve essere” che muove l’esistenza dell’essere umano, convinto di agire assecondando un destino che invece egli stesso ha contribuito a crearsi, e che grava sulle sue spalle come un pesante fardello. Questo è lo stesso motivo che spinge due persone a rincorrersi, a cercarsi, a trovarsi e infine a stare insieme tutta una vita.




...non dimenticatelo, siete sempre impegnati a creare voi stessi... nella giostra delle emozioni... in ogni momento state decidendo cosa siete. 

Si voltò e lentamente tornò sui suoi passi... sulla sua strada.
Non c’era più vento, non c’ era più notte, per lei.
Andava e sapeva dove andare.
Questo era tutto.
Sensazione meravigliosa di quando il destino finalmente si schiude e diventa sentiero distinto, e orma inequivocabile, e direzione certa.
Il tempo interminabile dell’avvicinamento.
Quell’accostarsi.
Si vorrebbe non finisse mai... il gesto di consegnarsi al destino... quella è un’ emozione... senza più dilemmi.
Sapere dove e raggiungerlo.
Qualunque sia, il destino.
Lei camminava ed era la cosa più bella che avesse mai fatto.

IO SONO PARTE DI TUTTO QUELLO CHE HO INCONTRATO E CHE INCONTRERÒ… NELLO SPAZIO SENZA FINE… SONO SOLO L’OMBRA DELLA LUCE... E SONO LA LUCE STESSA.. IO SONO NIENTE E SONO TUTTO... CIO’ CHE E’ STATO E SARA’.



Non dimenticare mai che esiste il giorno e la notte...
il sole e la luna.
Ricordati sempre delle sconfitte e delle vittorie, dei dolori e delle gioie.
Non dimenticare di amare con tutto il cuore senza fingere falsi sentimenti... e soprattutto cerca di essere te stesso sino alla fine dei tuoi giorni.
Non dimenticare gli amici e i nemici e nemmeno la gente umile.
Ricorda i momenti di solitudine... ma soprattutto quelli di gioia e spensieratezza.
Non dimenticare di aver amato, nè di aver odiato senza una ragione... non dimenticare nulla di questa terra benedetta
altrimenti... le stelle cadenti ti trafiggeranno il cuore
E' molto difficile cancellare i segni profondi che gli avvenimenti hanno impresso sulla nostra anima... siamo il frutto del nostro passato, siamo la vita stessa che ci è cresciuta dentro come il fusto di un albero con i colori... i profumi e le imperfezioni che i venti e le piogge hanno fissato per sempre sulla sua corteccia... siamo anche il tempo trascorso... sta in noi scegliere se diventare uomini nuovi o rimanere vecchi come i nostri anni e i nostri ricordi.
Dobbiamo trovare il coraggio di alzare le vele e prendere i venti del destino, dovunque spingano l'imbarcazione... cercare di dare un senso alla nostra esistenza può esasperare il nostro animo ...ma una vita priva di questo significato rappresenta la tortura del desiderio e dell'inquietudine... l'ago va dove va il filo.