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Σάββατο 20 Δεκεμβρίου 2014

Street Art


Arte... pubblicità... letteratura... 
ovvero la poesia di strada
SI....NO?


L' istinto umano è sempre andato alla ricerca del bello. Quello che abbiamo oggi... è lo stesso istinto che avevamo ai tempi della nascita dell'umanità... e non è assolutamente mutato. ...una sola differenza... prima ne facevamo più uso, oggi invece... lo usiamo raramente  e senza neanche rendercene conto...



Si può chiamare street art... urban art... art activism o abusivismo artistico... ha una storia e molti sviluppi, tanti ne parlano... nessuno può rinchiuderla in 2 parole né fra 4 muri. Di sicuro ha bisogno di spazio e molto spesso di un buio complice... per poter apparire all'improvviso una mattina...




Cos'è l'arte?... "che significato ha per noi l'arte ?  e poi ancora... l'arte nasce dalla razionalità o dall''istinto dell'uomo?... alla prima domanda penso si possa rispondere semplicemente asserendo che l'arte è semplicemente "creatività" in qualsiasi campo, nella costruzione di edifici, di sculture, pitture, mobili, tessuti e tutto ciò che la mente possa immaginare... ognuno di noi può essere un artista... fornito di un, più o meno grande, potenziale creativo... alla seconda domanda è più difficile rispondere, dal momento che ognuno di noi sente l'arte in modo diverso. Dato che le opere d'arte sono perlopiù esposte nei musei... nelle gallerie... nei maestosi edifici, negli eleganti e ricchi salotti... possiamo rispondere con certezza soltanto ad una parte della domanda, ma se pensiamo allo scopo per cui sono nati certi capolavori che ci pervengono dall'antichità... ci accorgiamo che qualcosa non torna... certamente nell'età primordiale lo scopo di una nuova "creazione" non era la bellezza e l'armonia ma qualcos'altro che corrispondeva molto probabilmente alle effettive esigenze di organizzazione della vita di ogni giorno, di sopravvivenza, di culto ed anche di scaramanzia. C'era sicuramente la ricerca del bello, ma lo scopo non era proprio quello... alla terza domanda è ancora più difficile rispondere e si entra in  un eterno conflitto tra la razionalità e gli istinti provenienti dal profondo dell'anima... una cosa però è certa... questi due fattori che si alternano continuamente, predominando l'uno sull'altro, rendono vivo ed alto il significato dell'arte... e rientra anche nella Street Art.





STREET ART... UN MOVIMENTO... MILLE SFACCETTATURE
 

Definire la Street Art... beh... è un'espressione artistica che prende forma negli spazi di pubblico dominio... come ad esempio strade... muri pubblici e stazioni... anche se talvolta vengono predisposti degli spazi espressamente dedicati alla Street Art, più spesso questa forma di manifestazione artistica prende forma attraverso atti illegali.
L'origine di questa denominazione deriva dai mass media, che hanno portato all'attenzione di un vasto pubblico quella che in precedenza veniva considerata esclusivamente come espressione dell'inquietudine giovanile, piuttosto che una vera e propria forma d'arte... in effetti, ancora oggi, il confine tra quello che viene considerato come vandalismo e arte rimane molto sottile, tanto che è abbastanza comune ascoltare dibattiti pubblici a riguardo di queste tematiche.
La Pop art viene oggi considerata come una vera e propria base teorica della Street Art, anche se le differenze restano marcate. Nel primo caso infatti l'artista propone i propri lavori al proprio pubblico di riferimento. Il discorso s'inverte completamente nel caso della Street Art, dove l'artista s'impossessa del luogo pubblico, imponendo l'atto comunicativo ed artistico all'osservatore senza un'effettiva possibilità di scelta... La "Street Art" si evolve dalla pop art e dalla graffiti art, ma sviluppa tematiche più profonde. Molti writers, raggiunta una maturità artistica, sono passati alla "street art"... la nascita di questo movimento non può essere ricondotta ad una data precisa, in quanto come movimento globale... non si può sapere con esattezza dove o con chi sia iniziato. L'origine può comunque essere fatta risalire agli anni Settanta a New York... l'interesse pubblico per questa "arte di strada" è esploso intorno al 2000, grazie anche agli stencil di Banksy...da allora sono stati stampati numerosi libri che trattano l'argomento e la Street Art è spesso sfruttata dalle aziende di marketing. L'impatto della Street Art e della cultura metropolitana sull'immaginario pubblico è ormai evidente. Sempre più spesso infatti la street art influenza i prodotti e le campagne pubblicitarie, portando questa "cultura della strada" nel mainstream... in molti negozi si possono trovare magliette con le stampe di Banksy o di altri writers famosi... così come spille... borse e molti altri generi commerciali mentre altri, per esempio Obey (Shepard Fairey) hanno creato, parallelamente alle loro carriere artistiche, veri e propri brand... nonostante questo, quasi tutti gli street artist promuovono l'assenza di copyright sulle loro opere, incoraggiandone anzi la copia e la diffusione...



Banksy Street Art


Molto spesso la definizione di “Street Art” viene confusa con quella di “Graffitismo” o “Writing”... si tratta di un errore comune che deriva dal fatto che entrambe queste forme d’arte alternativa si manifestano generalmente nello stesso luogo... la strada. Strada intesa come spazio pubblico, aperto, visibile e condivisibile da tutti, perché proprio questo è l’intento della Street Art, condividere ed esporre i propri pensieri e le proprie creazioni con tutte le persone appartenenti a quell’agglomerato sociale che comunemente definiamo con la parola “città”. La Street Art, però, è la categoria “madre” a cui appartiene il Graffitismo, è vero, ma affiancato da altre forme di espressione. Quest’ultimo comunica attraverso spray e soggetti molto spesso legati allo studio della lettera, mentre nella più ampia classe dell’Arte Urbana vanno inserite anche altre tecniche come la Sticker Art, lo Stencil, le Proiezioni video, le Sculture installate in luoghi pubblici, etc che non sempre coprono il paesaggio e l’ambiente ma piuttosto lo integrano e sottolineano. 
Street Art, Urban Art, Arte di strada o urbana, sono tutti nomi dati dai mezzi di comunicazione di massa a quelle forme d’arte che, dunque, si manifestano in luoghi pubblici, a volte illegalmente, altre volte in siti appositamente autorizzati avendo così la possibilità di poter contare su un pubblico vastissimo, molto più ampio rispetto a quello di una galleria di esposizione normale. Essa viene da molti considerata come una forma d’arte “alternativa” ma ci si accorge sempre più che spesso alcuni artisti street non hanno nulla da invidiare ai grandi nomi della pittura o del disegno.

                                                                       Inferno. Hell... in 3D


Opere come quelle dell’americano Xenz lasciano a bocca aperta, i lavori di Street Art 3D che sempre più spesso compaiono sulle pavimentazioni delle maggiori città del mondo incantano con i loro effetti speciali e le rifiniture dei loro dettagli. Di sicuro ogni artista che pratica la Urban Art... in qualsiasi forma... ha alle spalle le proprie motivazioni personali, questo, oltre al luogo pubblico e alla gratuità della fruizione dell’opera... è il punto in comune principale di tutte le modalità con cui si esprime questa corrente artistica.


NOMI DELLA STREET-ART

Se si abita in una grande città o se si è stati in vacanza in una metropoli ci si è sicuramente imbattuti almeno una volta in un’opera d’arte dipinta, incollata, proiettata, sistemata su un muro di queste città. È la Street Art. Centinaia di artisti hanno eletto le strade e i muri delle metropoli a spazi espositivi di un’immensa e affascinante galleria a cielo aperto, scatenando le ire di chi la considera un obbrobrio illegale, o l’entusiasmo di chi la definisce vera e propria arte da preservare... gli artisti intanto, attraverso le proprie opere, lanciano i loro messaggi, chi politici, chi sociali, ma c’è anche chi dipinge per il solo piacere estetico e per ridare colore a periferie alienate e sempre più grigie.
La street-art, dal 2000 a oggi, ha avuto un’evoluzione felicissima, tanto che i nomi di alcuni artisti della scena urban ormai sono conosciuti anche da chi non si è mai interessato a questa forma d’arte. A questo proposito ecco cinque nomi fondamentali della street-art.





Banksy
Shepard Fairey
C215
Swoon
JR
Tellas
Reka
Roa
Vhils
ect...

Ma cominciamo con una frase... con un principio fondamentale su cui deve fondarsi ogni democrazia o, meglio, ogni paese civile... la mia libertà finisce dove comincia quella degli altri... 



The Valhalla art

La street art è indomabile, sexy e caustica. 
Non ha confini predefiniti, provoca con sensualità e altera le superfici con cui viene a contatto. Colpisce e si dilaga come un virus che fa della strada il proprio media e del graffio il proprio strumento di propaganda. Nata dalla caotica spontaneità improvvisata di Twombly e dal primitivismo "bruto" e informale di Dubuffet, la street art è la risposta artistica al cannibalismo consumistico e al bombardamento mediatico di fine secolo. Soffoca l’horror vacui della città in una vertigine di colori e dipinti che ricoprono muri, pali e palazzi, trasformando situazioni urbane in opere di arte contemporanea pubblicamente fruibili. 
Quello che affascina della street art è la sua anima punk. 
Quella nata nel ghetto alla fine degli anni Settanta. Quella di A. One, di Ronnie Cutrone e di Basquiat. Quella scolpita sui muri di New York, città-tempio della cultura post moderna, dove Futura 2000, Buggiani, Haring, Taki 183 facevano del contorno urbano la propria galleria a cielo aperto... lasciandosi guidare unicamente da una pulsione interna che come una bomba liberava fuochi e colori nell’aria. E’ molto difficile trovare la stessa energia in altre espressioni artistiche. 



La sua energia ci aiuta tutti a  godere dell’effimera monumentalità di un’arte No future, di un’arte nata sui muri, fruita quando ancora la vernice è fresca e cola tra le insenature di una superficie ruvida che gli dona vita. Questa è la vera potenza della street art, la sua genuinità. Perché chi dipinge su un muro lo fa solo per il bisogno di fare arte, per il bisogno di conquistare spazi che gli vengono negati, per dare il suo contributo al prossimo. Per stupirlo, per irretirlo, per donargli una parte di sé. 
Un’opera di street art non può essere venduta, non segue direttive esterne da chi la produce, è estranea a qualsiasi dinamica corrosiva e claustrofobica. 
Annulla qualsiasi intermediario e riporta l’Arte a parlare con il proprio pubblico. Perché la street art più che un movimento è un mezzo di espressione applicabile a qualsiasi declinazione artistica. Dalla pittura alla poesia. Dalla scultura alla fotografia. La street art scuote la dialettica artista... fruitore in un’interazione mobile e avvolgente. Sorprende e trasmuta...crea significato... inganna, affabula e adesca. 
Non è uno stile... è una necessità di comunicare. 
Perché l’arte, da Duchamp in poi, si è chiusa in se stessa alimentata da un circolo vizioso di gallerie e musei che ne hanno soffocato l’istinto e sbiadito i colori.
La vera essenza della street art è la collettività. Ogni artista è parte di un’opera collettiva che si frantuma tra le vie della polis creando significanti molteplici di un significato unico. L’iter classico di fruizione artistica viene spezzato, tagliato e riproposto come in un film di Tarantino dove le scene si mescolano e i personaggi si confondono in un post situazionismo nato dalle ceneri dello spettacolo moderno.
La street art è un’arte partorita per decontestualizzare un contesto che occupa e di cui diviene parte inscindibile. 
Beh definire, dentro i contorni estetici di un’istituzionalità altra, l’immaginario di un’arte nuova derivante da una comune matrice di stampo urbano, non è un’impresa facile.

"The truth is out there"









UN MURO CHE DICE QUALCOSA NON PUO' ESSERE SPORCO

Quando l’arte spezza le cornici in cui è abitualmente costretta per invadere la strada e lo spazio urbano, allora si parla di Street Art. Opere insolite, costruite con tecniche diverse e unite dalla volontà di giungere a un pubblico che non è soltanto quello delle gallerie o dei musei, ma anche il passante occasionale... è dotata non solo di un valore artistico ma anche sociale. La parola sui muri è una parola imposta dalla volontà di qualcuno... si situi egli in alto o in basso imposta allo sguardo di tutti gli altri che non possono fare a meno di vederla o recepirla... la città è sempre trasmissione di messaggi, è sempre discorso, ma altro è se questo discorso devi interpretarlo tu, tradurlo tu in pensieri e in parole, altro se queste parole ti sono imposte senza via di scampo. Gli Street Artists sono persone che, attraverso la creatività, le capacità tecniche e l’intelligenza, riescono a prendere le distanze dalla società in termini etici ed educativi, imprimendo e imponendo il proprio pensiero alla visibilità pubblica. Tutto questo accade in nome della libertà espressiva e della fruibilità gratuita e più ampia, completamente senza scopo di lucro.
Storicamente la Street Art, intesa come movimento post-graffito, si diffonde alla fine degli anni novanta nell’ormai maturo scenario del Writing, portando forti contenuti emotivi alle rappresentazioni realizzate su strada. Al Writing la Street Art deve molto, a cominciare dal concetto di comunicazione che ne rappresenta il movente primario, e senza il quale non avrebbe avuto luogo questa forma espressiva. 

Se il Writing, ha reso i vagoni delle metropolitane e dei treni con annesse le stazioni e i depositi ferroviari delle città di tutto il mondo, il luogo ideale per produrre liberamente arte, la Street Art a questi spazi preferisce i muri cittadini e non è determinata a vivere necessariamente nell' illegalità.
Essa agisce liberamente e a volte illegalmente negli spazi pubblici ma al contempo vive nelle gallerie, nei musei e sui muri assegnati legalmente. Inoltre, non fonda la sua arte solo sulla cripticità tipica della lettera.A livello stilistico, infatti, la Street Art differisce dal Writing poiché quest’ultimo ha una produzione totalmente vincolata all’evoluzione e allo studio della lettera (Sia essa epigrafe di celebrazione dell'autorità o insulto dissacratorio... si tratta sempre di parole che ti piombano addosso in un momento che tu non hai scelto... e questa è aggressione, è arbitrio, è violenza.... la parola scritta non è imposizione quando ti arriva attraverso un libro o un giornale... perché per essere ricevuta presuppone un previo atto di disponibilità da parte tua, un consenso all'ascolto espresso nell'acquistare o soltanto nell'aprire quel libro o quel giornale... ma se t'arriva da un muro senza possibilità d'evitarla è una sopraffazione in ogni caso. E' prevedibile che chi oggi sente il bisogno d'affermare le sue ragioni conculcate scrivendole sui muri con la bombola spray... il giorno in cui avrà il potere continuerà ad aver bisogno dei muri per giustificarlo, in epigrafi marmoree o bronzee o... secondo le usanze del momento -... in smisurati striscioni propagandistici o altri strumenti dell' imbottimento dei crani.

Gli Street Artists indagano, invece, su diversi soggetti, che spaziano dallo stencil al disegno a mano libera, con un forte ritorno al figurativismo. Le opere, che evocano i costumi e gli stati d’animo della società, sono realizzate con strumenti contemporanei, come spray, marker, pennello e ogni mezzo utile per esprimersi in modo adeguato in ogni situazione, con metodi di diffusione che prevedono oltre alla realizzazione diretta sul muro o su qualunque altro supporto, anche il poster o lo stiker. Caratteristica degli Street Artists è la diffusione di un’ immagine con soggetti, paesaggi e segni stilistici identificativi, che aiutano il fruitore casuale a riconoscere le opere del singolo artista negli spazi che egli stesso ha allestito con il suo operato.
La poetica urbana si definisce così attraverso tutti gli elementi del quotidiano e tramite un’esistenza in divenire, all’interno degli spazi offerti dalle città. Alternando azioni illegali ad azioni istituzionali, la produzione degli artisti vive spesso situazioni contraddittorie ma grazie al filo conduttore che anima l’intero percorso espressivo di ognuno, riesce ad essere perfettamente armonica. 
L’illegalità convive con la tradizione... gli artisti orbitano dal muro alla tela, passando dallo spazio illimitato a quello circoscritto di un supporto, rimanendo fedeli a un’etica che non esclude alcuna forma comunicativa né alcun fruitore.
La Street Art, dunque, è un’arte giovane che vive in un museo a cielo aperto, che si nutre del presente e che, attraverso opere trasbordanti di realtà, si fa interprete del bisogno umano di comprensione e di rappresentazione. 



La Street art emoziona?

L'arte racconta la storia e le emozioni delle persone... e davanti ad un dipinto, è facile emozionarsi e provare un'immedesimazione con quello che si osserva.
Sguardi, colori, espressioni, fisicità entrano dentro lo spettatore, che è portato ad empatizzare con ciò che vede, si direbbe meno scontato che questo succeda con l'arte contemporanea... o con la Street art, eppure succede la stessa risonanza emotiva.
Lo dimostra una studio di un gruppo di ricercatori dell'Università di Parma e della Columbia University. 
Che svela qualcosa di nuovo su come si comporta il cervello di chi osserva un' opera d'arte, nello spettatore che guarda si attiva la corteccia motoria, un segnale indiretto dei "neuroni specchio" (scoperti appunto recentemente da prof.sori V. Gallese, G. Rizzolati, L. Fogassi, L.Fadiga) cellule del sistema nervoso che permettono di spiegare dal punto di vista fisiologico l'empatia, ovvero la nostra capacità di metterci in relazione con l'altro.
La street art è emozione, comunicazione, creatività e divertimento. È un fenomeno ormai diffuso in tutto il mondo. È una manifestazione artistica, culturale e sociale. Gli autori dei cosiddetti "wall" non sono altro che artisti i quali scelgono di non utilizzare la tela per realizzare le loro opere: scelgono muri, treni, serrande... Scelta opinabile? Certo.

Ma credo che l'arte non si può spiegare... il cielo, il sole non li puoi spiegare, un'emozione non la puoi spiegare, la puoi sentire e vivere.
L'arte non consiste nel rappresentare cose nuove, bensì nel rappresentare con novità (Ugo Foscolo), o se volete leggetevi Tolstoj nel libro "Cos'è l'arte"...oppure guardate, vedete, sentite, e semplicemente emozionatevi.




Non c’è nulla da dire... c’è solo da essere, c’è solo da vivere 
Le persone sono come le vetrate. 
Scintillano e brillano quando c'è il sole, 
ma quando cala l'oscurità rivelano la loro bellezza 
solo se c'è una luce dentro.
L'arte... è dentro di noi, da un semplice bacio o sorriso... all'abbraccio che diamo alla vita... con tutte le sfumature dentro. 

"Questa è la mia semplice religione,
non c’è bisogno di templi, di musei o di limiti,
non ci vogliono complicate filosofie.
Il nostro cervello e il nostro cuore sono il tempio,
la gentilezza è la filosofia".







Και για τους Ελληνόφωνους: Η Τέχνη του Δρόμου εξερευνά και προεκτείνει τις συμβατικές δυνατότητες της τέχνης, παντρεύοντας πολλά και διαφορετικά είδη που τελικά αλληλοσυμπληρώνονται. 
Αυτό, προσφέρει στον παρατηρητή τη δυνατότητα να διεισδύσει ολοκληρωτικά σε ένα φανταστικό κόσμο, όπου τα καλλιτεχνικά στοιχεία παίζουν με τα όρια των συμβάσεων, θέτοντας το ερώτημα τι είναι ποιότητα, τι είναι τέχνη, τι είναι μουσική, τι είναι χορός, τι είναι σάτιρα, τι είναι πολιτική και ποια είναι η σχέση μεταξύ τους άλλοτε σε σοβαρό επίπεδο και άλλοτε στο επίπεδο της έξυπνης καυστικότητας.